Villa Lea, tra natura e tecnologia grazie a Lapitec

Progettata dallo Studio Donizelli, Villa Lea si sviluppa su una serie di terrazzamenti collegati e arricchiti da una ricca vegetazione mediterranea.  Lapitec, in questo progetto, rappresenta l’anima tecnologica, naturale, ad alte prestazioni, il risultato di un processo produttivo coperto da 25 brevetti, abbinato all’estetica decorativa del marmo.

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Lapitec, Studio Donizelli, Villa Lea

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Vivere a contatto con la natura fa bene. È stato ampiamente discusso e confermato che l’ambiente naturale è capace di trasmettere all’uomo una maggiore sensazione di salute e calma, diminuendo problemi debilitanti come la depressione, e aumentando i benefici legati al benessere psicofisico.

Villa Lea permette questo e molto di più. Progettata dallo Studio Donizelli di Milano, Villa Lea è adagiata su un parco di 4.500 mq e si sviluppa su una serie di terrazzamenti collegati e arricchiti da una ricca vegetazione mediterranea, a fronte delle insenature della Costa Azzurra, vicino la famosa città di Monte Carlo.

La villa così come concepita dagli architetti Massimo e Marco con enormi vetrate permette, semplicemente affacciandosi sul giardino circostante, di godere di una vista diretta e incantevole sulla famosa cittadina del Principato distante solo pochi chilometri, offrendo una visuale panoramica sul golfo e sul territorio.

Il rapporto continuo tra interno ed esterno reso possibile da una attenta progettualità degli spazi valorizza l’integrazione naturale con il paesaggio, così come la volontà di raggiungere una piacevole armonia tra innovazione e contemporaneità. Tutto questo ha portato i due architetti milanesi a scegliere la pietra sintetizzata Lapitec per differenti elementi di grande pregio ed eleganza presenti nell’intero progetto.

Lapitec, Studio Donizelli, Villa Lea
Gli spazi interni di Villa Lea sono molto ampi e grazie alle enormi vetrate, permettono una perfetta interazione tra interno ed esterno.

Il progetto di Villa Lea

La morfologia della casa principale è stata modellata partendo da una parete rocciosa già presente sul territorio. Lo sperone di puddinga avvolge l’edificio dall’alto verso il basso ed è utilizzato come un basamento grezzo corrispondente a una porzione del piano terreno, sul quale poggiano il primo e il secondo piano. Il risultato è una particolare dicotomia tra naturale e artificiale e tra il profilo casuale, non lavorato della roccia, e la geometria rigorosa del volume costruito, con le linee marcate dei terrazzamenti, gli spigoli netti, i parapetti in vetro, i colori naturali dell’involucro e i listelli metallici dei brise-soleil.

La casa principale è affiancata da tre dependence. Il grande tetto terrazzo arredato definisce la parte alta di Villa Lea e accoglie l’ingresso dalla strada: questo può avvenire tramite l’ascensore panoramico o attraverso una scala esterna, che segue la sagoma della casa e porta al piano primo, con la zona giorno composta da una sala da biliardo, una cantina vini, un patio con giardino zen in miniatura, il living di 150 mq, una stanza per la preparazione professionale dei cibi e la grande cucina. L’isola centrale è caratterizzata da elementi posti su differenti piani e incastrati tra loro, come il blocco in marmo che si innesta sul volume chiaro con piano di lavoro a sbalzo, realizzato in Lapitec.

Lapitec, Studio Donizelli, Villa Lea
Le vetrate a tutta altezza incorniciate da sottili serramenti costituiscono poi l’unico elemento che separa lo spazio living e cucina dalla terrazza.

Le vetrate a tutta altezza incorniciate da sottili serramenti costituiscono poi l’unico elemento che separa lo spazio living e cucina dalla terrazza; se aperte, danno origine a uno spazio fluido e facilmente fruibile, completamente orientato a garantire il rapporto visivo con l’orizzonte. Un concept che prosegue allo stesso modo al livello superiore, dedicato alla zona notte, dove si trovano l’ampia suite padronale, due bagni, due cabine armadio separate e uno studio privato.

Al livello 0, parzialmente interrato, sono invece ricavate due camere con bagno dedicate agli ospiti, la sala cinema, la SPA completa di idromassaggio, Hammam e doccia emozionale, una palestra, un locale pilates e una pool house con cucina e living, direttamente affacciata sulla grande piscina esterna a sfioro, con postazioni idromassaggio.

La vasca è circondata dalla ricca vegetazione del giardino, da diversi angoli conversazione, relax o dining outdoor ed è costellata, sul perimetro, da piccoli spot incassati nella pavimentazione. L’illuminazione è prevista anche al suo interno, grazie a corpi illuminanti con cromoterapia funzionanti durante le ore serali e notturne, che ne enfatizzano i rivestimenti di colore scuro, a contrasto con la pavimentazione circostante, di colore beige.

Lapitec, Studio Donizelli, Villa Lea
Il blocco in marmo, che si innesta sul volume chiaro con piano di lavoro a sbalzo, è realizzato in Lapitec, nella nuance Bianco Polare e finitura Satin.

L’intervento di Lapitec per Villa Lea

La pietra sinterizzata Lapitec conferma il dualismo ricercato da Studio Donzelli, rappresentando allo stesso tempo innovazione e contemporaneità. Lapitec in questo progetto rappresenta l’anima tecnologica, essenziale, ad alte prestazioni, il risultato di un processo produttivo coperto da 25 brevetti, abbinato all’estetica decorativa del marmo.

Nello specifico, la particolare pietra Lapitec, nella nuance Bianco Polare e finitura Satin, è stata utilizzata per il rivestimento dell’isola presente nella zona cucina e come top, a garanzia della massima resistenza grazie alla superficie priva di pori – quindi inassorbente e igienica -, alla sua resistenza a graffi, urti, temperature, raggi UV, prodotti chimici e acidi.

Lapitec, Studio Donizelli, Villa Lea

Lapitec è stata inoltre utilizzata anche per le superfici della piscina esterna, nella nuance Terra Ebano e finitura Vesuvio, qui sapientemente lavorato da Freri e Brignoli per sfruttare appieno le potenzialità del materiale. Alta lavorabilità, riduzione della tensione e formato XXL (fino a 1500×3365 mm) hanno infatti consentito di ridurre al minimo i segni di giunzione (più soggetti a manutenzione) e realizzare gradinate curvilinee ed elementi a taglio 45 gradi.

A tutta massa e realizzato con una miscela di minerali 100% naturali, il materiale è perfetto per un’applicazione anche in immersione e la sua predisposizione a fresature, tagli, incisioni ecc. agevola l’introduzione dei tradizionali elementi di canalizzazione e impianti usati nelle vasche. La pietra sinterizzata, infine, è associata ad alti coefficienti di attrito e anti-scivolo, fino a R13 e nel pieno rispetto della normativa DIN 51130, e assicura quindi non solo durabilità e resistenza, ma anche massima sicurezza per le persone.




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