Tende da interno: nuovi trend tra colori, stile naturale e boho chic

Sembra un ritorno alla tradizione, alle origini, quello delle tende da interno, nella ricerca di lavorazioni antiche, materiali naturali, tessiture che talvolta ricordano gli antichi pizzi; ma in realtà il comparto guarda al futuro e vanta un apparato normativo attuale e orientato alle tematiche ambientali, una garanzia che nobilita i prodotti e alleggerisce per quanto possibile i processi produttivi.

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Tende da interno: nuovi trend tra colori, stile naturale e boho chic

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C’è una certa nostalgia per la tradizione artigianale dietro le tendenze dei tessuti per arredo, si prediligono le fibre naturali, gli orditi semplici e originali, dalla texture tridimensionale, autentici anche nel processo di produzione che deve essere tracciabile e sempre più consapevole.

Tendenze nel comportato dei tessuti sostenibili

Tessuti naturali, in fibra di lino, canapa, cotone, lana e dalla consistenza tattile e visiva pronunciata: queste le tendenze del comparto tessile in genere e dei tessuti per le tende da interno. Ma le dinamiche del settore sono più complesse e riflettono la normativa in materia di produzione e materiali impiegati e ovviamente, come tutto il comparto industriale, non prescindono dall’Agenda 2030.

Si prediligono i filati naturali dalla lunga vita che al termine del proprio percorso possono essere riciclati e riutilizzati per nuovi tessuti; le trame tinte in filo per ottimizzare i costi energetici e metodi di tessitura originali, come il jacquard; le texture di livello si distinguono per la consistenza e la tridimensionalità della superficie.

Se ne è parlato a Ecomondo 2022 e se ne parlerà a inizio del 2023 a Heimtextile di Francoforte (10 – 13 gennaio), perché nessun comparto industriale prescinde ormai dall’etica della sostenibilità, e anche la filiera dei tessuti, la biancheria, il tessile per arredo, i tendaggi, mutuano le proprie tendenze da dinamiche e strategie che tengono in considerazione la durata del ciclo di vita del bene, la sua trasformazione in nuova materia e/o energia e che mirano al più basso consumo energetico in fase di produzione.

Dinamiche internazionali che investono tutte le economie, anche quelle in via di sviluppo, perché in assenza di determinati requisiti e attestati alcuni prodotti non possono circolare nei paesi dell’Unione Europea.

Tracciabilità, trasparenza, sostenibilità
Le Vie en Rose di Rubelli

Tracciabilità, trasparenza, sostenibilità

Tracciabilità, trasparenza, sostenibilità: non compongono più uno slogan, ma sono i concetti chiave che ispirano molti degli oggetti che ci circondano e che utilizziamo quotidianamente, tra questi le tende e il tessile per arredo. I tessuti che ci circondano presentano determinate caratteristiche perché nascono da un processo orientato (soprattutto grazie alla normativa vigente) da un sistema produttivo consapevole.

Come dichiara Massimo Brandellero, Founder di The ID Factory (la piattaforma nata nl 2015 per il controllo della catena di fornitura delle industrie del fashion): “Il nostro obiettivo era creare una piattaforma incentrata sui dati per l’industria della moda per supportare i marchi a gestire facilmente le loro catene di approvvigionamento e ottenere visibilità end-to-end su tutti i materiali. La trasparenza è il primo passo verso la sostenibilità”.

Che tende mettere in una casa moderna? Ispirazione naturale
Tende da interno di Mario Cavelli

Che tende mettere in una casa moderna? Ispirazione naturale

La tendenza naturale non è solo un concetto di forma e di stile, ma anche di contenuti.

Alcune aziende del settore sono intervenute sui processi di produzione e realizzano gli orditi in canapa, lino, talvolta lana con strategie che permettono di risparmiare energia e di avere un risultato dall’aspetto artigianale.

Il marchio Cavelli ha messo a punto un processo di produzione che riduce fino al 40% il consumo di acqua, energia e prodotti chimici. All’utilizzo di filati sostenibili e poliestere riciclato ha affiancato tecniche mirate al risparmio idrico ed energetico, come la tintura in filo (si tinge prima il filo e poi si tessono i fili). Lo spirito artigianale del marchio si esprime bene nella linea di “tinti a mano”, come il modello Silas, composto di diverse velature leggere e trasparenti con disegni fatti a mano, in ampia larghezza (fino a 320 cm).

Che tende mettere in una casa moderna? Ispirazione naturale
Le tende da interno di Brianzatende sono ideali per arredare qualsiasi tipologia di casa

Il lino naturale sia filtrante che coprente, nei colori, anch’essi ispirati alla natura, è uno dei materiali più utilizzati nella realizzazione delle tende da interno, come quelle di Brianzatende, linee che traggono eleganza dalla propria semplicità e che proprio per questa estetica fatta di armonia e discrezione riescono a inserirsi in tutti gli stili dell’abitare; oppure come l’iconica linea Kieffer di Rubelli, di cui fa parte Voile de Lin, una tenda jacquard 100% lino, tinta in filo, uno chic naturale reso protagonista dalla lavorazione jacquard capace di definire l’intreccio e rivelare una trama dal carattere forte che, con le sue geometrie, richiama i pizzi di San Gallo. Il motivo a forma di rombo, che contraddistingue il tessuto, conferisce spessore e movimento. Lo stesso stile minimal che contraddistingue anche il modello Simpliciter in nuance avorio, una tenda in doppia altezza in puro lino, lavata e sbiancata, non tinta.

Anche la linea Puro Lino di Tende Tuiss è in 100% lino e presenta un carattere corposo, in un ordito morbido e delicato. Il marchio la presenta in tre versioni: a bastone, a binario e a pacchetto. Si inserisce in questo stile anche la linea Stitched Linton Fabric Collection: una gamma in misto lino di colori tenui e rilassanti affiancati alle tonalità della terra (composizione della fibra: 55% lino 45% cotone).

Tende da interno decorative
Rubelli Voile de Lin Kieffer, tenda jacquard 100% lino, tinta in filo

Tende da interno decorative

Talvolta, soprattutto negli interni minimal, monocromatici, o anche all’interno di stili e combinazioni fusion, si sceglie di conferire originalità e carattere a certi spazi attraverso l’inserimento di particolari arredi o complementi, oppure tessuti per arredo dalla personalità marcata come le tende decorative.

Lo stampato in puro cotone Le Vie en Rose rosa giallo di Rubelli, ne è un esempio: l’intera scenografia è dominio di fiori giganti dai colori forti. Se non si ha paura di osare si può ricorrere anche a un lampasso, un tessuto di antica origine (molto diffuso nel Rinascimento), il cui ordito permette di definire grandi disegni.

Lollipop di Rubelli è un lampasso ecosostenibile (viscosa ecologica con una fibra derivante da estratti biologici) che evoca gli anni ’50 dello scorso secolo con strisce di vari colori che si rincorrono e si intersecano, lasciando intravedere il fondo più chiaro.

Tende da interno decorative
Lollipop di Rubelli è un lampasso ecosostenibile, realizzato con viscosa ecologica e una fibra derivante da estratti biologici

Studio d’artista Luke Edward Hall

Lo studio londinese dell’artista poliedrico, designer ed editorialista del Financial Times, Luke Edward Hall è un esempio di come le tende da interno possano incorniciare e, allo stesso tempo, imprimere l’estetica di un ambiente. La sua atmosfera colorata è ispirata all’amore per la storia, e trasmette un senso di giocosità. Per incorniciare la grande bovindo l’artista ha scelto la tenda di Stitched Flax in Sunset: un tessuto testurizzato versatile che combina lino e lana sostenibile per creare un filato vissuto selvaggio e forte condito con macchie colorate. Il lino viene coltivato in climi miti e settentrionali, dove le estati calde lo rendono morbido e setoso. Quindi viene filato con lana e tinto per creare un accogliente mix di filati naturali. “Produciamo abbigliamento per finestre. Questo è tutto ciò che facciamo. Ed è un po’ un’ossessione”, scrive l’azienda a presentazione sul proprio sito.

Che tende mettere in una casa moderna? Ispirazione naturale
Stitched Linton Fabric Collection

Nuovi materiali con elementi di riciclo

L’alternativa ecologica ai materiali naturali è costituita da tessuti realizzati con elementi di riciclo.
Il tessuto Nias di Vescom, pensato per il contract, è un mix composto per il 78% di filato ottenuto da bottiglie in pet e il restante 22% di un ordito bianco o nero. Il suo aspetto è molto diverso dai tessuti naturali e presenta un carattere e una struttura tecnica ed essenziale.

Nuovi materiali con elementi di riciclo
Il tessuto Nias di Vescom è un mix composto per il 78% di filato ottenuto da bottiglie in pet

Contributo dell’esperto

Matteo Cavelli – Presidente Federazione Tessilivari e del Cappello e titolare di Cavelli Srl

“Le tendenze di settore seguono le normative e la più importante in questo momento è quella che stabilisce che, entro il 2030, tutti i prodotti tessili dovranno presentare almeno un 30% di materiale riciclato. A questo proposito è necessario stabilire regole sulla tracciabilità che accertino che il materiale di riciclo deve essere lo stesso del nuovo prodotto a cui viene desinato, altrimenti si potrebbe fare un uso improprio di alcuni prodotti o addirittura stravolgere le filiere produttive per fini di lucro, anziché promuovere le politiche ambientali.

Inoltre, gli scarti di un’azienda tessile devono essere considerati come rifiuti in maniera che si possa riutilizzarli, altrimenti devono essere smaltiti a pagamento. Si richiede quindi una normativa precisa che regoli il settore durante la transizione ecologica. I termovalorizzatori, in questo contesto, potrebbero essere alleati, per trasformare il rifiuto in nuovo prodotto o in energia. Se vogliamo parlare strettamente di tendenze di prodotto possiamo dire che si vira al naturale: canapa, lino, cotone, anche lana. Meno richiesti i prodotti in poliestere e i sintetici. Per due motivi: uno perché i naturali sono prodotti più nobili e quindi pregiati; e poi perché questi prodotti sono sostenibili in quanto riciclabili. Ovviamente resiste anche il poliestere, ma solo se presenta materia riciclata. Una visione nuova che non dipende solo dal designer, ma trae orientamento dalla normativa. Per esempio: io importo dalla Cina, ma commissiono loro prodotti che rientrano nella normativa vigente nel nostro Paese.

Un’altra tendenza è quella dei tessuti materici, tridimensionali, il tessuto, anche se naturale, deve presentare un suo spessore anche una consistenza tattile, questo lo rende originale. E poi c’è il discorso energetico del risparmio dell’acqua nelle fasi di produzione: se effettuo la tintura del filo anziché a prodotto finito risparmio molta acqua. Si ottengono prodotti “naturali a basso consumo”, ovvero il prodotto è naturale, si produce con minor risorse energetiche, ma costa un po’ di più. Questa è la filosofia giusta per far procedere al meglio il settore. In questo momento possiamo dire, inoltre, che esistono solo prodotti medio-alti e prodotti bassi”.

Contributo dell’esperto-cavelli
Tessuto in canapa di Cavelli

Il Consorzio Cobat

Cobat Tessile (a cui aderisce anche la Federazione Tessilvari) è un consorzio nato a marzo del 2022 che offre alle aziende aderenti specifici servizi nell’ambito dello sviluppo sostenibile, una consulenza a beneficio non solo dell’ambiente, ma anche del sistema economico nazionale e, all’interno di questa griglia, della qualità dei prodotti che viene perseguita attraverso la ricerca in laboratorio. La sua azione è mirata a: incrementare la raccolta selettiva, sostenere un sistema informatico che tracci il rifiuto e alimentare una piattaforma dedicata alla formazione e alla consulenza.

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