Viaggio con scambio casa: una tendenza in crescita. Ma come funziona?

Fattore culturale ed esigenze economiche si incontrano nella vacanza con formula scambio casa, che tocca in maniera trasversale liberi professionisti e famiglie con reddito più basso, dai 45 ai 65 anni. Vediamo cosa c’è da sapere su questa nuova formula di scambio case vacanze.

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Viaggio con scambio casa: una tendenza in crescita. Ma come funziona?

“Mi casa es tu casa” si dice in Messico per accogliere gli stranieri e offrire loro il meglio dell’ospitalità. Un’accoglienza molto particolare, la più alta ed intima perché permette di accedere alla sfera più privata e personale del nucleo familiare, la propria abitazione.

È lo stesso concetto che sta alla base dei viaggi e delle vacanze con formula scambio casa: io ti offro la mia abitazione per un soggiorno concordato e tu ricambi con la tua, nello stesso momento o in due periodi differenti.

Nel 2022 i pernottamenti registrati dalla piattaforma leader di mercato HomeExchange sono stati 3,7 milioni, superando addirittura quelli pre-Covid del 2019 (3,3 milioni).

Scambio casa: perché piace così tanto?

Le ragioni del successo di questo modello di ospitalità basato sullo scambio casa, che si è diffuso negli anni Novanta dello scorso secolo, sono molteplici: c’è una logica sociale e culturale e ragioni di ordine economico. Molti lo scelgono perché amano immergersi nella cultura del luogo, conoscere gli stili di vita delle persone oltreché i luoghi che visitano e amano allargare il proprio ambito di relazioni sociali anche a livello internazionale.

Lo scambio case vacanze non si esaurisce con l’utilizzo gratis della dimora di qualcun altro ma implica una serie di relazioni che afferiscono alla sfera familiare e delle amicizie.

E poi c’è un’altra grande frangia di estimatori dei viaggi con scambio casa che, per evidenti ragioni economiche, sceglie vacanze low cost e low budget, un target che per molti rappresenta oggi l’unica chance per viaggiare anche in luoghi altrimenti “irraggiungibili”: “La spinta iniziale, per tutti, è l’opportunità di effettuare vacanze bellissime, anche su destinazioni blasonate altrimenti inarrivabili. Usufruendo di una casa altrui si riesce a contenere il budget di spesa. Ma poi, una volta provato, ti rendi conto che si apre un mondo fatto di persone e relazioni che ti permettono di vivere esperienze uniche di viaggio”, spiega Emanuela Zara, responsabile Italia, Vaticano, San Marino di Intervac Home Exchange.

Perché lo scambio casa piace tanto?
Fonte: HomeExchange

Come funziona la formula scambio casa?

Il primo passaggio è la registrazione alle piattaforme, che inquadra l’utente all’interno della comunità: tipologia familiare, interessi, esperienze, stile di vita e quindi anche tipologia di casa che si offre. Una volta registrato l’utente ha la possibilità di fare una ricerca, in base alla destinazione desiderata, degli alloggi disponibili e di mettersi in contatto con gli altri proprietari.

Seguono una serie di scambi per approfondire la conoscenza e quindi intercettare la situazione più idonea alle proprie esigenze e quindi la definizione delle date e dei periodi in cui avviene lo scambio.

La procedura è sostanzialmente questa, anche se può diversificarsi leggermente da piattaforma a piattaforma.

Regole, “bon-ton” e cose molto utili da fare

Oltre alle norme dettate dal buon senso che hanno un carattere e un valore globale, ci sono alcune prassi che alcune piattaforme di scambio casa utilizzano, tra queste: il divieto assoluto di monetizzazione dello scambio (divieto di effettuare transazioni economiche relative all’alloggio); la reciprocità dello scambio (il rapporto di scambio casa deve avvenire esclusivamente trai due soggetti, non può essere esteso ad un terzo e così via); alcune piattaforme, invece, utilizzano un monte punti che gli utenti possono acquisire offrendo la propria abitazione e spendere liberamente in alloggi presenti in piattaforma (in questo caso non c’è l’obbligo della reciprocità).

Sono invece auspicabili alcune buone prassi che pur non essendo fissate da nessun contratto, rientrano nel galateo del buon padrone di casa, come liberare casa dalle proprie cianfrusaglie per lasciare più spazio agli ospiti e far trovare loro qualcosa in frigorifero.

Può essere utile anche lasciare un breve e sintetico manuale di istruzioni sulla casa, sulla collocazione degli oggetti più importanti o sul funzionamento di determinati impianti e sicuramente qualche informazione relativa allo smaltimento dei rifiuti.

Talvolta, in alcune abitazioni è possibile trovare veri e propri kit di benvenuto, con mappe geografiche e dépliant dei luoghi di interesse sul territorio, frutta fresca, dolcetti, una bottiglia, qualche prodotto locale e tutto quello che si crede possa infondere calore e accoglienza.

Regole, “bon-ton” e cose molto utili da fare
Fonte: HomeExchange

 

Scambio case vacanze: un consiglio utile

È molto utile cercare quelle situazioni familiari che ci assomigliano di più, per esempio se si hanno bambini si possono cercare alloggi di famiglie con bimbi della stessa età in maniera da poter usufruire di giochi e strutture utili; se si necessita di una rampa per sedie a rotelle si possono cercare sulla piattaforma alloggi di persone con le stesse esigenze e quindi con abitazioni attrezzate.

Chi sono gli utenti

Il bacino dell’utenza è molto trasversale: famiglie di ogni genere e persone di diversa estrazione sociale trai 45 e i 65 anni di età. Le comunità di scambio casa attingono trasversalmente a diversi ambiti della società. È più elevato il numero di scambi tra appartamenti anziché case indipendenti, ma non di molto, mentre è decisamente più netto il dato di preferenza per le prime case invece che per le seconde.

Il vero viaggio low cost tra le varie forme di vacanze alternative

Già l’anno scorso, all’alba della ripartenza del settore turistico, dopo gli anni terribili del Covid, avevamo assistito a un drastico incremento dei prezzi per le varie voci delle vacanze estive, addirittura un +124% nel settore trasporti secondo un’analisi di Altroconsumo. E ad oggi, sempre dalle stime di Altroconsumo, emerge che il prezzo medio per una settimana in Hotel e B&B sarebbe di 1.000 euro in due. Cifre che spiegano la tendenza a ricorrere a forme alternative di ospitalità.

Inoltre c’è il rapporto Global Travel Trends (2022), a cura di American Express Travel da cui sono emerse tendenze che si conciliano perfettamente con lo spirito della vacanza con scambio casa: vacanze “motivazionali” con un imprinting sempre più sociale; viaggi in famiglia; viaggi esperienziali, con un livello di immersione nella cultura locale sempre più profondo.

Il vero viaggio low cost tra le varie forme di vacanze alternative
Fonte: HomeExchange

Diversamente sharing ed ecofriendly

Talvolta la formula scambio casa viene classificata come una pratica di sharing economy, in realtà, come spiega Giovanni Pujatti di HomeLink, è uno sharing un po’ sui generis, perché le parti coinvolte non condividono la stessa esperienza, trovandosi fisicamente in due luoghi diversi. Tuttavia si parla di condivisione perché di fatto si fa esperienza reciproca dello stesso contesto di vita, quello domestico e, al suo interno, dei rispettivi stili di vita.

È anche una pratica che permette di viaggiare con il minimo delle risorse e dell’impatto sui territori visitati, utilizzando strutture ad uso privato già esistenti, in questo senso si può parlare di spirito sostenibile.

Le piattaforme di scambio casa

HomeExchange

Tra le più importanti piattaforme a livello mondiale, HomeExchange, conta 125 mila membri, in oltre 130 paesi del mondo (4.660 in Italia, che rappresenta il quarto mercato per importanza della piattaforma) e una app su iOS e Android. L’iscrizione alla piattaforma costa 160 euro all’anno, ma sono offerte due modalità di scambio: lo scambio classico (le famiglie si scambiano reciprocamente la casa, nelle stesse date o anche non contemporaneamente); lo scambio con GuestPoints, ovvero acquisendo per ogni soggiorno offerto un certo numero di punti che possono essere spesi in qualsiasi periodo e presso altri membri.

Secondo i dati della piattaforma il 64% degli scambi avvengono verso appartamenti contro il 36% delle case indipendenti e l’84% verso prime case contro il 16% delle seconde case. Per l’estate 2023 sono già stati pianificati 44.528 pernottamenti.

Le piattaforme di scambio casa
Fonte: HomeExchange

 

Intervac Home Exchange

Questa piattaforma nasce nel 1953 grazie a due professori universitari, uno svizzero e uno olandese che iniziarono a scambiarsi la propria casa per esigenze di lingua. Da qui l’idea di far diventare questa pratica un network, che per anni ha funzionato solo attraverso un catalogo, non essendoci internet. Oggi è alla terza generazione di famiglie che scambiano. L’iscrizione alla piattaforma è gratuita e fornisce un servizio di messaggistica interna (email).

“Nel 2016 abbiamo fatto il nostro primo scambio in simultaneo, macchina inclusa, tutto sincronizzato, è stato come entrare, in un attimo, nella vita degli altri. Quando, arrivati a Vignoc, piccola frazione di estrema periferia della Bretagna, la famiglia che ci aveva lasciato la casa ci lascò un biglietto nel quale ci chiedeva cortesemente di stendere le lenzuola che la mattina aveva messo a lavare prima della partenza, per un attimo ho pensato di essere a casa mia con le stesse dinamiche di gestione” Emanuela Zara, responsabile Italia, Vaticano, San Marino di Intervac

Scambiare casa è anche un’opportunità di avere persone di fiducia che si prendano cura del tuo giardino, orto e relativi animali.

“Questa estate eravamo presso una casa bellissima alla periferia di Parigi, la famiglia aveva un bellissimo orto – giardino con tanto di galline che ogni mattina noi provvedevamo ad accudire prima della partenza per il centro città. La cosa bella poi è che a Parigi facevamo pic nic nei bellissimi parchi con la frutta e la verdura dell’orto raccolti la mattina prima di partire. Il concetto di “prendersi cura di qualcosa” è imprescindibile per tutti i membri di Intervac, noi abbiamo avuto persone che durante il loro soggiorno ci hanno anche fatto piccole manutenzioni alla casa perché avevano visto che c’era una cosa che non funzionava” conclude Emanuela Zara 

Intervac Home Exchange
Fonte: Intervac Home Exchange

 

HomeLink International

Anche il network HomeLink International, con sede in Belgio, è nato nel 1953 e oggi è attivo in 27 Paesi. La quota associativa è di 135 euro all’anno ed è contestuale all’iscrizione che anche in questo caso deve essere il più accurata possibile. Due le regole imprescindibili: non possono esserci transazioni monetarie e lo scambio deve essere reciproco.

Ogni Paese presente nel catalogo HomeLink è rappresentato da un organizzatore che, a livello locale, si occupa di fornire supporto e assistenza. L’età media degli HomeLinker è di 45-65 anni e di solito sono famiglie, professionisti che scambiano più volte all’anno.
La piattaforma non ha una app dedicata, ma il sito è mobile friendly.

“HomeLink International è un’associazione a carattere umanitario e pedagogico che si prefigge l’obiettivo di creare possibilità di vacanze a basso costo e scambi culturali al fine di migliorare la comprensione reciproca tra le persone nel mondo. La mia famiglia scambia da oltre 40 anni. Dopo il centesimo scambio abbiamo smesso di contarli ma siamo già alla terza generazione” Giovanni Pujatti, unico rappresentante per tutta l’Italia e terza generazione di una famiglia di homeexchanger. 

HomeLink International
Fonte: HomeLink International

 

 

Foto apertura: Fonte: HomeExchange

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