Baxi punta alla più completa sostenibilità con l’idrogeno

L’attenzione all’ambiente è sempre stata una voce primaria per Baxi. Oggi, data la crescente preoccupazione verso la situazione geopolitica che si sta prefigurando, occorre premere il pedale dell’acceleratore su parole come sostenibilità ed energie rinnovabili. Baxi lo ha fatto presentando un’innovazione nel settore del riscaldamento: la prima caldaia certificata premiscelata a idrogeno per uso domestico, la cui installazione pilota è avvenuta già nel 2019 a Rozeburg (Olanda) e che in Italia verrà distribuita a partire dal 2025.

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Baxi è fortemente convinta che la sostenibilità ambientale sia la strada più importante da seguire in questo momento per rimanere sul mercato e farlo con grande serietà e rispetto per il futuro del nostro Pianeta. Per questo motivo ha presentato alla stampa lo scorso 28 aprile una grande innovazione nel settore del riscaldamento: l’evoluzione della caldaia a metano ad alta efficienza verso l’utilizzo di miscele metano e 20% idrogeno, fino alla caldaia funzionante con 100% di idrogeno pronta a entrare nelle case degli italiani dal 2025.

Idrogeno: cos’è e perché è così importante

Una grande innovazione se si pensa a tutto ciò che questa tecnologia comporta a livello di produzione e di utilizzo degli impianti in ambito residenziale nei prossimi anni. A differenza del gas tradizionale – oggi più che mai al centro dell’interesse collettivo per via della preoccupante situazione geopolitica e del continuo rincaro delle materie prime -, l’idrogeno è un vettore di energia sostenibile, che possiamo produrre senza preoccupazioni. L’elemento più abbondante dell’universo, l’idrogeno è diventato fonte di interesse e di investimenti in Europa e nel mondo perché può essere la chiave “per un futuro energetico pulito, sicuro ed economico”. A seconda delle emissioni di carbonio generate dalla processo di produzione, l’idrogeno viene classificato secondo una scala di colori ben precisa.

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Sostenibilità ambientale su tutti i prodotti Baxi

L’attenzione all’ambiente è sempre stata una voce primaria per Baxi, ma è diventata il vero fulcro del modello di sviluppo economico e delle strategie aziendali soprattutto dal 2015, quando gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano d’azione per le Persone, il Pianeta e la Prosperità che per la prima volta ha vincolato le imprese ad adottare modelli gestionali e programmi di business coerenti con gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGS), obiettivi che i Paesi si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.

L’azienda ha basato le proprie attività di progettazione e produzione di caldaie e sistemi per il riscaldamento ad alta tecnologia su un principio fondamentale: il futuro dipende dal costante sviluppo di prodotti tecnologicamente avanzati, in grado di coniugare un’elevata efficienza alla tutela ambientale. Da qui, il continuo impegno a sperimentare, ideare e sviluppare sistemi altamente innovativi e coerenti con lo scopo.

Avendo fatto della sostenibilità una priorità, l’azienda analizza i suoi prodotti tramite LCA (Life Cycle Assessment), una precisa metodologia di calcolo, normata ISO 14040-44, in base alla quale è possibile quantificare l’impatto ambientale di ciascun prodotto lungo il ciclo di vita, dalla produzione (trasformazione delle materie prime) alle successive fasi di distribuzione, installazione, utilizzo e fine vita. I risultati ottenuti con LCA possono essere validati al fine di ottenere la dichiarazione ambientale del prodotto in questione.

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Come funziona una caldaia con 100% di idrogeno

Un impegno concreto in termini di tutela ambientale è rappresentato dallo studio, sviluppo e produzione della prima caldaia certificata premiscelata a idrogeno per uso domestico, la cui installazione pilota è avvenuta già nel 2019 a Rozeburg (Olanda) e, a seguire, anche in Gran Bretagna, Francia e Germania. Ora pronta per una produzione di serie e una distribuzione su vasta scala, la caldaia H2 è stata progettata e realizzata dall’azienda su incarico del Gruppo di appartenenza BDR Thermea con l’obiettivo di garantire soluzioni di riscaldamento e acqua calda senza emissioni di anidride carbonica (CO2).

Questa rivoluzionaria caldaia utilizzando idrogeno puro, il quale può essere prodotto da energia eolica e solare, come combustibile non rilascia alcuna CO e CO2. È in grado di garantire la stessa efficienza termica delle caldaie a condensazione a gas naturale ed è stata progettata per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. La sua installazione e messa in servizio sono del tutto simili a quella dei prodotti attuali a gas naturale, ed inoltre con l’enorme vantaggio di abbattere ulteriormente le emissioni di NOX.

“La ricerca di soluzioni efficienti ed eco-compatibili è da sempre nel DNA di Baxi e in piena sintonia con gli obiettivi di Gruppo. Nel 2010 siamo stati pionieri nel proporre al mercato i sistemi ibridi, in cui diverse tecnologie e fonti energetiche interagiscono per fornire soluzioni complete ed energeticamente efficienti. Ora cogliamo la nuova sfida della caldaia ad idrogeno che ci proietta verso il futuro del comfort ambientale ad impatto zero” Alberto Favero, Direttore Generale Baxi

La nuova linea di caldaie a idrogeno, che si aggiunge ad altre 14 linee produttive, è un impianto pilota concepito per il learning on the job in sinergia con il reparto R&D. L’area produttiva è, infatti, interconnessa con output e livelli di automazione più ridotti per favorire la flessibilità, il lavoro di team, la sperimentazione e il miglioramento del processo e del prodotto step by step.

Per Baxi il futuro è green

La transizione energetica impone alle aziende del settore uno sforzo per passare da prodotti tradizionali a nuovi prodotti a zero emissioni di CO/CO2. Mentre i prodotti e i processi attuali basati sull’utilizzo di fonti energetiche tradizionali e combustibili fossili sono efficienti dal punto di vista prestazionale, ma non sotto l’aspetto ambientale, la produzione delle caldaie a idrogeno Baxi si dimostra altamente sostenibile oltre che efficiente: l’energia elettrica proviene da fonti rinnovabili (nello specifico, i 6.200 m2 di pannelli fotovoltaici posti sul tetto dello stabilimento di Bassano del Grappa), e il processo di produzione dell’idrogeno avviene per elettrolisi in una struttura creata appositamente nell’area esterna al fabbricato.

L’impianto dispone di un efficiente sistema MES (Manufacturing Execution System) per gestire il processo. Per una maggiore flessibilità, l’assemblaggio avviene su carrelli, dove vengono eseguiti il collaudo funzionale completo e la verifica dei parametri, ed è presente un’area imballo per il completamento e la chiusura del processo.




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