Chiudere balconi e terrazzi: una soluzione strategica per valorizzare gli spazi esterni della casa, trasformandoli in vere e proprie stanze aggiuntive. Balconi e terrazzi, infatti, sono ambienti sempre più vissuti e, se opportunamente chiusi con strutture fisse o mobili, possono contribuire a migliorare l’efficienza energetica dell’immobile. Tuttavia, non si tratta di un intervento sempre libero: chiudere balconi comporta il rispetto di precise normative urbanistiche e paesaggistiche, e in alcuni casi potrebbe non essere consentito.
Alcune soluzioni rientrano nel perimetro dell’edilizia libera altre, invece, richiedono il rilascio di titoli abilitativi come la SCIA o il Permesso di costruire. Meritano particolare attenzione le vetrate panoramiche amovibili (VePA), soluzione molto usata che, dopo l’entrata in vigore del D.L. 18 aprile 2019, n. 32 fa parte degli interventi di edilizia libera. Per chi vive in condominio, inoltre, potrebbero esserci restrizioni ulteriori indicate nel regolamento.
Ecco una panoramica generale sulle regole in vigore per chiudere i balconi e cosa sapere su restrizioni e soluzioni possibili.
Perché chiudere il balcone: i vantaggi
Molte persone decidono di chiudere balconi, portici e terrazzi per ottimizzare la superficie abitabile e migliorare la qualità complessiva dell’immobile. Con i dovuti accorgimenti, questi spazi, spesso poco valorizzati, possono diventare ambienti funzionali e confortevoli dove creare una sala da pranzo o addirittura una stanza in più.
I vantaggi sono diversi, sia pratici che patrimoniali. Ad esempio creare una veranda con un sistema di chiusura mobile aiuta a migliorare l’isolamento termico e acustico, riducendo la dispersione energetica e il comfort abitativo. Inoltre si va a creare una protezione ulteriore per l’ambiente interno dagli agenti atmosferici come pioggia, vento e sbalzi di temperatura.
Altro indiscutibile vantaggio di chiudere il balcone è il fatto di aumentare la superficie utile dell’abitazione da adibire a zona living, studio, giardino d’inverno o ambiente tecnico.
Questa trasformazione, se eseguita nel rispetto delle leggi in vigore, va ad accrescere il valore commerciale dell’immobile, soprattutto se l’intervento risulta armonico rispetto all’architettura originaria.
Da non trascurare poi l’aspetto legato alla sicurezza dell’abitazione: un balcone chiuso fa da deterrente contro eventuali intrusioni.

Quali sono le soluzioni per chiudere un balcone
In base alle esigenze del singolo e al budget a disposizione, il mercato offre diverse soluzioni per chiudere balconi e terrazzi. Queste si differenziano per prezzo, durevolezza, impatto architettonico e regime edilizio applicabile. La scelta non dovrebbe dipendere soltanto dal fattore estetico ma anche dalle implicazioni normative e autorizzative necessarie. Vediamo le soluzioni più diffuse.
Soluzioni permanenti o semipermanenti
Le verande in vetro, PVC o alluminio sono molto usate perché pratiche ed esteticamente gradevoli. Si tratta di soluzioni stabili con chiusura fissa capaci di creare ambienti abitabili e termicamente isolati; di solito sono usate come estensione della zona giorno, con divani, tavoli e sedie.
Queste opere tuttavia modificano la sagoma e il prospetto dell’edificio, per questo generalmente richiedono la presentazione di un Permesso di costruire ai sensi del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, oltre alla verifica di conformità agli strumenti urbanistici locali e ai vincoli edilizi.
Altra soluzione fissa o semipermanente è la serra bioclimatica, una struttura progettata per sfruttare l’energia solare passiva e migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. Anche in questo caso serve una progettazione dettagliata e il rilascio di titolo abilitativo. Ci sono poi le vetrate a fisarmonica, sistemi modulari di pannelli in vetro che si impacchettano lateralmente e facilmente apribili (spesso soggette a SCIA o Permesso di costruire).
Da non dimenticare le pergole bioclimatiche, dotate di lamelle orientabili e sistemi di drenaggio integrati per un controllo dinamico di luce e pioggia. In molti Comuni queste strutture sono considerate “pertinenze edilizie” e possono richiedere titolo abilitativo, per questo si consiglia di consultare attentamente il regolamento comunale.

Soluzioni amovibili e leggere
Passando alle soluzioni amovibili, per chiudere un balcone si possono usare le vetrate panoramiche (VePA). Queste strutture sono progettate per garantire ventilazione naturale e trasparenza e non creano volumetria.
Ai sensi del D.L. n. 32 del 18 aprile 2019, le VePA rientrano tra gli interventi di edilizia libera, quindi non richiedono titoli edilizi particolari purché rispettino i requisiti di amovibilità e non alterino sagoma e prospetto dell’edificio.
Altre soluzioni sono le tende tecniche e antivento – leggere e stagionali – oppure i pergolati e i gazebo. Questi ultimi non richiedono titoli edilizi se non ancorati stabilmente al suolo e se non comportano incremento di volumetria.

Quali permessi sono necessari
Prima di chiudere balconi e terrazzi bisogna analizzare con cura la normativa in vigore, il regime edilizio e le autorizzazioni necessarie per non incorrere in spiacevoli conseguenze legali e sanzionatorie. Innanzitutto bisogna rispettare il decoro architettonico e le norme sulla sicurezza dell’edificio.
Per quanto riguarda l’installazione di soluzioni fisse, come le verande, viene posto in essere un aumento di volumetria e una modifica dell’edificio, quindi occorre il Permesso di costruire.
In alcune circostanze, e in conformità ai regolamenti edilizi comunali, è sufficiente la presentazione di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Le chiusure amovibili, invece, come le vetrate panoramiche (VePA) rientrano tra gli interventi di edilizia libera e non richiedono alcun permesso comunale, a condizione che rispettino requisiti specifici:
- trasparenza
 - non devono creare ambienti abitabili stabili
 - essere amovibili
 - non alterare il decoro architettonico dell’edificio
 
Anche nel caso di strutture amovibili è comunque necessario consultare il regolamento di condominio ed essere sicuri che non vi siano divieti espressi. L’intervento, inoltre, va comunicato all’amministratore di condominio.

Quali sono le vetrate senza permessi
Le VePA sono la soluzione più pratica per chiudere balconi e terrazzi anche perché non richiedono permessi edilizi. Tuttavia devono essere trasparenti, scorrevoli e facilmente rimovibili. In sintesi non devono creare volumetria aggiuntiva né compromettere il decoro architettonico dell’edificio.
Le chiusure permanenti, invece, richiedono il Permesso di costruire o, in alcuni casi, la SCIA, conformemente al D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.
FAQ: Chiudere balconi e terrazzi in condominio
Le vetrate scorrevoli richiedono un permesso?
No, le vetrate panoramiche amovibili non richiedono permessi, a condizioni che siano trasparenti e non fisse. È fondamentale che l’intervento non trasformi lo spazio esterno e che rispetti il decoro architettonico dell’edificio, secondo eventuali indicazioni presenti nel regolamento di condominio.
Chiudere il terrazzo con il plexiglass è edilizia libera?
Questa operazione si considera edilizia libera solo se riguarda vetrate amovibili e trasparenti. Se, invece, il plexiglass è presente in una struttura fissa che crea nuova volumetria, si dovranno possedere i permessi richiesti (Permesso di costruire o altro titolo abilitativo).
Chiudere il balcone con vetrate crea uno spazio coibentato?
Chiudere un balcone con vetrate crea uno spazio coibentato e contribuisce a migliorare l’isolamento termico e acustico della casa. Questo perché le vetrate riducono la dispersione di calore in inverno e l’ingresso di calore in estate e fungono da barriera contro i rumori esterni. Per ottenere i migliori risultati i tecnici del settore consigliano di realizzare una piccola camera d’aria tra l’edificio e lo spazio esterno.
Si può chiudere un balcone in condominio?
Questa pratica non è vietata ma prima bisogna consultare il regolamento di condominio ed essere certi che non siano presenti divieti o vincoli. La chiusura dei balconi con strutture rimovibili o fisse è generalmente consentita purché venga rispettato il decoro architettonico dell’edificio e purché l’opera sia realizzata in sicurezza e a norma di legge. Qualora fosse presente un divieto espresso in un regolamento di tipo contrattuale, non è possibile operare modifiche senza l’unanimità dei consensi.
Cosa non si può fare sul proprio balcone?
Il balcone è a metà strada tra uno spazio privato, in quanto di pertinenza dell’unità immobiliare e uno spazio pubblico, poiché sotto gli occhi di tutti. Per questo su di esso non sono consentiti comportamenti che possano arrecare disturbo ai vicini, compromettere la sicurezza, alterare il decoro dell’edificio. Sono vietate anche altre condotte che generano fastidio come il lancio di oggetti o mozziconi, l’annaffiatura che provoca sgocciolamenti, l’uso di barbecue che produce fumo oltre la soglia di normale tollerabilità.
Come posso chiudere la ringhiera del mio balcone?
Per chiudere la ringhiera del balcone si può optare per soluzioni temporanee e decorative come teli frangivista, pannelli, cannicci o reti, utili a schermare la privacy senza modificare in modo permanente la struttura. Si possono inoltre adottare sistemi più stabili e duraturi come i pannelli in plexiglass o policarbonato.
Quando è possibile chiudere un terrazzo per ricavare una stanza?
La chiusura di un terrazzo per creare un nuovo ambiente può avvenire o in regime di edilizia libera, quando le opere non richiedono permessi in quanto facilmente removibili oppure realizzando una veranda chiusa e permanente con il relativo Permesso di costruire.
Chiudere il balcone in condominio, cosa prevede il regolamento condominiale?
I regolamenti condominiali non sono uniformi. In genere possono prevedere l’obbligo di autorizzazione per la chiusura dei balconi o imporre delle indicazioni estetiche ben precise. Si ricorda che, anche nel caso di chiusure amovibili come le vetrate VePA, è necessario informare l’amministratore e rispettare il regolamento e le eventuali decisioni dell’assemblea.
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