Che si tratti di un piccolo bagno di servizio o di un locale più grande con doccia o vasca idromassaggio, il bagno è uno degli ambienti domestici maggiormente a rischio. Il motivo è sicuramente la presenza di acqua, vapore, tubazioni e schizzi.
Per garantire la sicurezza domestica è indispensabile realizzare un impianto elettrico a norma che indicano altezze, distanze e numero delle prese elettriche. Seguire alla lettera la normativa serve a limitare il rischio di incendi e cortocircuiti. La legge, ad esempio, impone la presenza di interruttori differenziali e vieta gli interruttori in prossimità della vasca e del piatto doccia.
In tutta la casa – e ancor di più in bagno – affidarsi ad elettricisti esperti è fondamentale. Ecco una panoramica delle regole in vigore e gli accorgimenti da seguire per non avere problemi.
Come realizzare un impianto elettrico in bagno, la normativa in vigore
Il bagno è un luogo della casa particolare, la presenza dell’acqua proveniente dal lavabo, dalla vasca e dalla doccia impone la massima attenzione per la realizzazione dell’impianto elettrico. Le regole per l’impianto, infatti, sono in parte diverse rispetto a quanto previsto per gli altri ambienti domestici. Numero delle prese e distanze sono stabiliti nella Norma CEI 64-8 Parte 7 (“Ambienti ed applicazioni particolari”) che cristallizza gli accorgimenti da seguire per la realizzazione degli impianti.
La normativa di riferimento divide il bagno in diverse Zone, come vedremo più avanti, e per ciascuna fissa le prescrizioni sugli interruttori (numero, tipologia e distanza).
Visti i rischi per la sicurezza personale e la complessità della norma, è assolutamente sconsigliato fare affidamento al “fai da te”. Bisogna, invece, rivolgersi ad elettricisti competenti iscritti all’albo delle imprese artigiane della Camera di commercio nel settore dell’elettricista.
Impianto elettrico a norma in bagno, la suddivisione in Zone
Chi non è esperto del settore tende a considerare il bagno come un ambiente unico; in realtà, per motivi di sicurezza, la normativa lo divide in diverse “Zone”, cioè parti del bagno dove si applicano regole diverse. Nel dettaglio la Norma CEI 64-8 divide il bagno in 4 Zone numerate da 0 a 3. Ogni Zona identifica una differente percentuale di rischio elettrico. Sono le seguenti:
- Zona 0, quella con la pericolosità più elevata, nella quale è vietato installare qualsiasi tipo di presa elettrica e i cavi che la attraversano devono essere incassati almeno a 50 mm. La Zona 0 corrisponde al volume interno della vasca da bagno o del piatto doccia.
- Zona 1, qui non sono ammessi interruttori e prese mentre è consentito il montaggio di scaldabagni a bassa tensione. Si possono installare pulsanti a tiro con cordina il più in alto possibile. La Zona 1 corrisponde al volume che si estende in verticale dalla vasca/piatto doccia fino a un piano orizzontale situato a 2,25 m dal pavimento.
- Zona 2, qui si possono installare apparecchi di illuminazione fissi con isolamento di classe II. Questa Zona corrisponde al volume circostante alla Zona 1 in verticale, ad una distanza parallela orizzontale di 0,6 m, fino a 2,25 m di altezza dal piano del pavimento.
- Zona 3, questa è la parte del bagno dove vi è più “libertà”. Non ci sono particolari limitazioni eccetto il rispetto di 3 regole: l’impianto deve essere protetto da un interruttore differenziale con soglia sotto i 30 mA oppure alimentato da un trasformatore d’isolamento (220/220 V) o alimentato a bassa tensione (12-24 V). La Zona 3 corrisponde al volume delimitato dalla superficie verticale che si sviluppa in orizzontale alla Zona 2 per 2,4 m e, in linea verticale, fino a 2,25 m.
Prese elettriche in bagno, altezze e distanze da rispettare
Un aspetto importante da tenere in considerazione per realizzare un impianto elettrico a norma riguarda le altezze. Per ragioni di sicurezza le prese non devono trovarsi vicino all’acqua.
Le prese elettriche di norma vengono posizionate ad un’altezza di 110 cm da terra; l’importante è che si tenga conto delle Zone di rischio, andando a collocare le prese alla giusta distanza sia dal lavabo che dalla doccia o vasca da bagno.
Nella Zona 2 via libera alle prese a spina purché approvvigionate con trasformatori isolati in Classe II (quindi a bassa potenza e inseriti direttamente all’interno delle prese). È il caso delle classiche prese che si usano per alimentare lo spazzolino elettrico e altri elettrodomestici.
Nella Zona 3 gli accorgimenti diventano meno stringenti. Qui si possono installare prese a spina e altri dispositivi purché abbiano delle forme di protezione supplementare.
Il numero di interruttori
La normativa di riferimento fissa il numero minimo di interruttori da installare nei locali da bagno. L’impianto elettrico deve avere almeno un punto presa e due punti luce, i punti presa diventano due in presenza della lavatrice. Si precisa che queste indicazioni vanno rispettate sia in caso di realizzazione di impianto elettrico ex novo sia in caso di lavori di modifica e manutenzione di impianti esistenti.
Sicuramente una presa deve essere collocata nelle vicinanze dello specchio, una per la lavatrice (di tipo schuko).
Come evitare incendi e cortocircuiti in bagno: 5 consigli
Come abbiamo visto, il rischio maggiore che si può correre in bagno è legato alla continua presenza dell’acqua, la quale venendo a contatto con l’elettricità può causare la folgorazione. Abbiamo detto che realizzare un impianto elettrico a norma è fondamentale, oltre a questo ci sono alcuni accorgimenti che ciascuno dovrebbe tenere.
Ecco 5 consigli pratici per evitare spiacevoli incidenti durante l’utilizzo di piccoli elettrodomestici (come phon e piastre per capelli):
- mai usare apparecchi elettrici con le mani bagnate e a piedi nudi;
- non appoggiare gli elettrodomestici sul lavabo mentre sono ancora attaccati alla presa;
- sostituire i cavi usurati,
- evitare di chiudersi a chiave in bagno, questo rende più difficoltose le operazioni di soccorso in caso di incidenti;
- acquistare elettrodomestici con il marchio Imq-Cei (che si spengono in caso di contatto con l’acqua).