Raccolta differenziata: regole da rispettare in condominio e quando si rischia la multa

La gestione dei rifiuti è un aspetto che può causare litigi e tensioni in condominio: chi decide dove posizionare i bidoni e chi paga in caso di errori? Vediamo compiti e responsabilità dell’amministratore e dei singoli condomini per gestire al meglio la raccolta differenziata senza sbagliare.

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Raccolta differenziata regole da rispettare in condominio e quando si rischia la multa

I condomini, esattamente come le ville unifamiliari e gli altri edifici, devono eseguire correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti, seguendo le regole del Comune in cui il condomino è ubicato.

Rispettare il calendario per la differenziata, gli orari prestabiliti e le altre regole locali è un dovere di ciascun cittadino e chi non rispetta tali indicazioni può essere multato. Non fanno eccezione i condomini, dove però è molto difficile (se non impossibile) individuare con certezza il responsabile della violazione.

E allora viene spontaneo chiedersi: chi esegue i controlli in condominio e chi paga in caso di raccolta sbagliata? Le multe, nei casi più gravi, possono arrivare fino a 500 euro.

Ecco cosa sapere sulla raccolta differenziata in condominio, una pratica fondamentale per tutelare l’ambiente e dare nuova vita ai materiali recuperabili.

Come funziona la raccolta differenziata nei condomini?

La raccolta differenziata, oltre a essere una buona abitudine che aiuta l’ambiente, è una pratica ormai obbligatoria. Ogni Comune stabilisce le proprie regole circa la raccolta, lo smaltimento dei rifiuti e le sanzioni per chi sbagliata, volontariamente o involontariamente.

Nelle abitazioni singole ciascun abitante è tenuto a rispettare le regole comunali ed è soggetto a sanzioni nel caso in cui non rispetti le indicazioni in merito all’imballaggio, al giorno in cui portare fuori la spazzatura e non differenzia i rifiuti correttamente.

Tutte queste regole si applicano anche in condominio dove, però, la raccolta dei rifiuti deve essere organizzata e regolamentata dall’assemblea o dall’amministratore di condominio.

Spetta all’amministratore comunicare ai condomini le pratiche corrette per procedere alla raccolta differenziata, per evitare errori e spiacevoli multe attraverso precise indicazioni:
● stabilire il luogo più adatto in cui posizionare i contenitori/bidoni;
● informare i condomini sui giorni della settimana in cui avviene il ritiro;
● redigere e affiggere avvisi e informative in caso di situazioni particolari, ad esempio l’entrata in vigore di nuove disposizioni comunali o l’invito a seguire determinate pratiche per salvaguardare l’igiene e la sicurezza del condominio.

L’amministratore ha il dovere di far rispettare le regole che il condomino si è dato, garantire il decoro dell’edificio e il rispetto delle norme nazionali e locali. Ma c’è una cosa che non spetta mai all’amministratore di condominio: controllare che ciascun inquilino faccia la raccolta dei rifiuti in maniera corretta. Ciò vuol dire che, se un condomino sbaglia (ad esempio getta i contenitori di plastica nel bidone della carta) a pagarne le conseguenze non sarà l’amministratore ma il singolo oppure il condominio nella sua interezza.

Dove collocare i cassonetti dei rifiuti

Di solito i punti di raccolta della spazzatura vengono collocati nelle aree più riparate e meno visibili del codominio – ad esempio in prossimità di cantine e box auto – ciò per diverse ragioni: non ledere il decoro architettonico dell’edificio, evitare cattivi odori, rendere la raccolta più agevole.

In linea di massima, i cassonetti non dovrebbero mai essere posizionati in ambienti pericolosi, poco agevoli e che impediscano il passaggio delle persone o delle auto.

Dove collocare i cassonetti dei rifiuti

Gli obblighi dell’amministratore in merito ai cassonetti dei rifiuti

Tra i vari compiti dell’assemblea di condominio c’è l’organizzazione e il mantenimento delle parti comuni, dove generalmente vengono organizzati i punti di raccolta della spazzatura. In mancanza di una esplicita delibera dell’assemblea, tale decisione spetta all’amministratore.

L’amministratore ha il dovere di informare i condomini:

● sul perché un determinato spazio è stato adibito a punto di raccolta della spazzatura;

● dettare le regole da seguire (in base alle indicazioni del Comune) sul calendario settimanale e gli orari a cui attenersi;

● regolamentare l’utilizzo e la manutenzione dei punti di raccolta;

● vigilare sul rispetto delle regole.

Multe e sanzioni in caso di raccolta differenziata sbagliata

Vediamo ora l’aspetto più insidioso, la multa in caso di mancato rispetto delle indicazioni sulla raccolta differenziata. Chi (e quanto) paga la multa quando il condominio non si adegua alle regole comunali? Come si fa a dimostrare di chi è la colpa della raccolta non eseguita correttamente?

Per legge, gli inquilini del condominio sono proprietari delle aree comuni e, quindi, della parte dell’edificio in cui vengono posizionati i bidoni. Per tale ragione sono responsabili dell’abbandono di oggetti e del mancato rispetto delle regole di smaltimento.

Tuttavia non è facile (anzi, spesso è impossibile) individuare i responsabili. Di conseguenza il Comune emetterà una multa nei confronti dell’intero condominio, sanzione che andrà poi divisa tra i condomini tenendo in considerazione i millesimi di ciascuno. In base alla gravità del fatto la multa va dai 25 ai 500 euro, con delle variazioni da Comune a Comune (vedi ad esempio le regole per il Comune di Milano)

Quindi, dopo aver ricevuto la multa per erronea/mancata raccolta differenziata, l’amministratore di condomino deve addebitare la cifra a tutti i condomini, dividendo la spesa in base ai millesimi di proprietà (sempre se non sia possibile individuare il responsabile).

Il Comune può comminare la sanzione in due circostanze:
● se la raccolta differenziata sia stata effettuata in modo erroneo (ad esempio se si trovano bottiglie di vetro nella plastica, cartoni nell’indifferenziato, e così via);
● se i bidoni non sono posizionati in maniera adeguata.

Raccolta differenziata, le regole da seguire

Sebbene la raccolta differenziata faccia ormai parte della vita di molte persone, vi sono alcuni errori difficili da correggere. Sviste che, anche se fatte in buona fede, possono compromettere la buona riuscita del riciclo dei rifiuti. Per procedere correttamente, evitando le multe e aiutando l’ambiente, ecco le “sviste” più comuni da evitare assolutamente:

● gli scontrini sono di “carta termica” non riciclabile, quindi non vanno gettati nei bidoni di carta/cartone. Al contrario bisogna buttarli nell’indifferenziato;
● bottiglie e barattoli di vetro vanno lavati prima di gettarli (residui alimentari, etichette e altre sostanze potrebbero complicare il processo di riciclo);
● leggere attentamente le etichette dei prodotti dove sono indicati i materiali della confezione e le indicazioni sul corretto smaltimento;
● compostabile e biodegradabile non sono la stessa cosa. I materiali compostabili vanno gettati nell’umido, per quelli biodegradabili invece bisogna leggere le indicazioni sull’etichetta;
● rispettare le regole del proprio Comune, queste possono cambiare in base alla regolamentazione locale. Esempio lampante lo smaltimento del tetrapak, in alcuni Comuni va buttato nella carta in altri nella plastica.

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