Indice degli argomenti:
- L’architettura e l’abitare sostenibile
- Il ruolo dell’architetto oggi: a colloquio con Simone Micheli
- L’architetto Simone Micheli
L’architettura è capace di plasmare il mondo reale, gestire gli spazi, creando contenitori non più fini a sé stessi, ma funzionali per dare significato e risposte alle esigenze del vivere e dell’abitare contemporaneo. Costruire opere sostenibili per qualificare il paesaggio: è questo lo scopo principale da cui scaturisce ogni idea dell’architetto e designer Simone Micheli.
L’architettura e l’abitare sostenibile
In una modalità sempre nuova e mai scontata, l’architettura deve tenere conto oggi di numerosi cambiamenti, sociali, economici, ma soprattutto ambientali. Per questo motivo, il ruolo dell’architetto non deve essere sottovalutato, e chi professa questa competenza deve farlo con molto rispetto e consapevolezza.
È importante comprendere l’importanza di una visione unitaria e complessiva, ed è proprio l’architetto che può coniugare le più avanzate tecnologie alle reali esigenze abitative del mondo moderno, interpretando ogni richiesta attraverso linguaggi sostenibili e intelligenti.
Oltre agli aspetti tecnici e umanistici, l’architetto deve intraprendere un approccio olistico, per ogni scala di progetto, e per ogni destinazione d’uso, sia pubblica sia privata. Deve quindi sapersi confrontare con convinzione e coraggio in questo scenario, per recuperare e riaffermare il ruolo che gli spetta, interpretando e guidando la sensibilità sociale verso esigenze che cambiano di continuo, nel rispetto di un ambiente che oggi appare in seria difficoltà.
Il ruolo dell’architetto oggi: a colloquio con Simone Micheli
L’architetto è oggi una professione che diventa, se capace di confrontarsi con i grandi temi che stanno modificando il nostro mondo, cruciale per disegnare lo sviluppo economico e sociale di un Paese.
Rivolgiamo qualche domanda a Simone Micheli cercando di capire come interpreta la sua professione e quali consigli propone per abitare spazi domestici intelligenti e sostenibili.
«La semplicità è la più grande sofisticatezza» Leonardo da Vinci. In che senso possiamo trarre vantaggio da questo concetto in un mondo come quello di oggi iperconnesso e iperdinamico?
Tradurre la complessità dell’epoca contemporanea in semplicità di esecuzione, approccio e comprensione è uno dei principali fondamenti che determina il mio fare progettuale. Pensato con l’obiettivo di favorire le corrispondenze, le relazioni, l’intreccio e gli incontri tra significante e significato, tra forme e funzioni, tra tensione verso il bello e soddisfazione effettiva delle necessità. Affinché ogni opera sia abile veicolo comunicativo, in grado di informare, riferire, trasmettere contenuti inediti agli umani visitatori che vivendola, diventano una parte integrante dell’intero organismo.
Un unicum composito in cui ogni elemento è indispensabile caratteristica per la formulazione dell’insieme. Perché il bene più prezioso del nostro presente è il tempo. Essenziale per determinare una nuova concezione di lusso che non è più opulenza, ma benessere, semplicità, limpidezza che contrasta con l’artificio, l’iperattività, il caos. Il tempo di trovare e trovarsi.
C’è un gran bisogno di costruire edifici sostenibili per salvaguardare l’ambiente e le future generazioni. In che modo possiamo essere sostenibili all’interno della nostra abitazione?
Tante piccole gocce formano un oceano. Allo stesso modo ogni utente deve porre l’attenzione per evitare gli sprechi, massimizzare l’utilizzo sano delle risorse, farsi carico delle responsabilità che ogni azione che intraprendiamo porta con sé, per strutturare una trasformazione dell’approccio globale.
Abitazioni smart, pensate per tutelare l’ambiente e salvaguardare il futuro sono alla base di questa nuova concezione della realtà che supera l’egoismo, e oltrepassa il pensiero banale, secondo cui al centro dell’universo c’è l’uomo soltanto. Siamo viventi parte di una meravigliosa natura che ci permette di esistere.
Un buon progettista deve acquisire la consapevolezza del fondamentale ruolo che si trova a svolgere e farsi carico di ogni aspetto che struttura la creazione di un’opera, dall’ideazione fino alla fine del ciclo vitale standard. Per arrivare ad aver chiaro che cosa accadrà dopo. Che fare dell’oggetto quando non sarà più utile così come è stato pensato.
Che consigli si sente di dare per organizzare gli spazi domestici in modo funzionale e intelligente?
Ogni spazio, ogni area, ogni opera, ciascuna superficie trae la sua forma dal contesto in cui si colloca. Dai desideri e dai bisogni dei suoi visitatori. Dalle richieste dei committenti e dalle sfide che i mercati contemporanei ci pongono. Come risposta a questo cangiante mix di elementi fondamentali, determino l’organizzazione degli spazi tenendo, appunto, in considerazione sia la funzione per cui le aree e gli oggetti sono pensati, sia le ripercussioni che questi hanno sull’animo umano, sul benessere mentale e fisico di ogni persona.
Affinché abitare lo spazio significhi acquisire esperienze di rigenerante soddisfazione, che si trasformino in memoria attiva, guida per attraversare il futuro.
La sostenibilità è una caratteristica presente in ogni suo progetto. Perché è importante rispettare questo aspetto?
Ogni volta in cui do forma a un’opera penso alla sua sostenibilità. Economica, contenutistica e per ciò che riguarda il rispetto e la tutela del pianeta che viviamo. Gli effetti del cambiamento climatico e del degrado creato dall’uomo si stanno facendo sempre più evidenti tanto che adesso è diventato necessario fare il possibile per invertire la rotta.
A Sottomarina di Chioggia ho dato vita a un edificio pensato per essere simbolo di sostenibilità. Sia perché immaginato per raccogliere e raccontare la storia intera della città. Sia perché è completamente autonomo in termini energetici. La sua facciata fotovoltaica è un manifesto urbano che indica la direzione nuova che tutti dovremmo seguire.
L’architetto Simone Micheli
Simone Micheli nasce in Toscana nel 1964. Laureatosi alla Facoltà di Architettura di Firenze, fonda lo Studio d’Architettura nel 1990 e nel 2003, con Roberta Colla, la società di progettazione Simone Micheli Architectural Hero con sede a Firenze, Milano, Puntaldìa, Dubai, Rabat e Busan.
L’attività professionale del team si articola in diverse direzioni: dall’architettura all’interior, dal design al visual, passando anche per grafica, comunicazione e organizzazione di eventi. Punto fermo di tutte le sue creazioni è la sostenibilità: sempre attente all’ambiente, ogni suo lavoro è caratterizzato da una forte identità e unicità, riconoscibile nel mondo intero.
Numerose sono le sue realizzazioni per pubbliche amministrazioni e per importanti committenze private connesse al mondo residenziale e della collettività.
Foto in apertura: Private House, Firenze. Photo Jürgen Eheim. Interior design and lighting project: Simone Micheli Architect