Ridurre i costi di riscaldamento conviene, ma se fatto in modo intelligente

Per ridurre i costi in bolletta per riscaldamento ed energia, ma anche contenere gli effetti dei cambiamenti climatici, occorre adottare strategie intelligenti a partire ciascuno dalla propria abitazione. Per arrivare a questo, servono piccoli accorgimenti quotidiani, ma che sul lungo periodo possono portare a notevoli vantaggi economici, ambientali e sociali. Abbiamo chiesto a Viessmann qualche consiglio per gestire al meglio i nostri impianti di casa.

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Ridurre i costi di riscaldamento conviene, ma se fatto in modo intelligente

Al fine di chiarire i tanti dubbi nati nelle ultime settimane dopo le disposizioni del Governo per limitare l’utilizzo di energia nelle abitazioni private, abbiamo chiesto a Viessmann, e precisamente all’ingegner Alberto Villa, Relazioni istituzionali e rapporti associativi di Viessmann Italia, di spiegarci alcuni passaggi fondamentali cercando di capire come gestire al meglio gli impianti di casa, dalla pompa di calore alla caldaia a condensazione fino ad arrivare all’uso sempre più conveniente delle energie rinnovabili con sistemi fotovoltaici e colonnine di ricarica dell’auto elettrica.

Date le ultime limitazioni anche per il riscaldamento, cosa succede per chi ha una pompa di calore in casa?

Le ultime disposizioni impongono di ridurre il periodo di riscaldamento (sia la durata giornaliera sia l’intero periodo di riscaldamento) e di ridurre di 1°C la temperatura in ambiente.
Queste misure determineranno, secondo le stime, un risparmio del 15% indipendentemente dal fatto che io abbia una caldaia o una pompa di calore elettrica. Questo perché sono misure che intervengono sul profilo di utilizzo dell’utente finale e non sui consumi all’origine. Per tale ragione sono chiamate “comportamentali”.
Non sono quindi considerati i vantaggi derivanti da una eventuale sostituzione delle caldaie a gas con le pompe di calore, piuttosto che da altri interventi di riduzione dei consumi all’origine, come l’isolamento dell’involucro o la sostituzione dei serramenti.

Quando non conviene installare una pompa di calore?

È difficile dare una risposta in poche righe a questa risposta. Da un punto di vista termotecnico ed economico, è sempre necessaria una verifica di un tecnico per stabilire se le condizioni di installazione siano idonee alla sostituzione dell’impianto esistente con una pompa di calore. Tali verifiche dipendono principalmente dal fatto che la pompa di calore, rispetto alla caldaia, funziona con rendimenti diversi in funzione della temperatura esterna e della temperatura dell’acqua calda che va ai caloriferi o all’impianto di riscaldamento e quindi dipende:
– dal luogo di installazione;
– dalla tipologia di impianto esistente.

La pompa di calore Vitocal 200-S è ecologica e fa risparmiare
La pompa di calore Vitocal 200-S di Viessmann è ecologica e fa risparmiare

Le moderne pompe di calore possono garantire rendimenti elevati (superiori a quelle di una caldaia) anche in condizioni “limite”, ossia temperature esterne molto rigide (sotto lo 0°C) e temperature di mandata elevate (fino a 75°C).

A questo aspetto, aggiungiamo il fatto che molto spesso gli impianti di riscaldamento esistenti, che il cliente magari non vuole sostituire, sono sovradimensionati rispetto alle reali esigenze e quindi possono essere alimentati con acqua a temperatura più bassa rispetto a quella normalmente proveniente dalla caldaia.
Quindi, per rispondere, è veramente molto raro che una pompa di calore non garantisca un miglior rendimento rispetto alla caldaia.

Vantaggi di una pompa di calore rispetto a un sistema tradizionale a caldaia a gas?

Sostenibilità ambientale ed economica. Mettiamo al primo posto l’aspetto di sostenibilità ambientale perché vogliamo sposare concretamente la nostra mission di ridurre l’impatto climatico delle emissioni di CO2.
Una pompa di calore rispetto a una caldaia esistente (probabilmente neanche del tipo a condensazione) può garantire risparmi economici e ambientali dal 30% al 70%. A queste, aggiungiamo la possibilità di eliminare completamente il gas e, quindi le emissioni locali di CO2, da casa nostra.

Quanto consuma una pompa di calore nel picco massimo di potenza? Quando si installa serve chiedere un aumento di “potenza impiegata” al proprio gestore, quindi aderire a una fascia più alta di 6kW?

Per valutare quanto consuma la pompa di calore nel picco di massima potenza bisogna analizzare la scheda tecnica della macchina.
È quindi probabile che debba essere rivista in aumento la potenza fornita al contatore, soprattutto se partiamo da una potenza contrattuale di 3 kW elettrici.

Ridurre i costi di riscaldamento conviene, ma se fatto in modo intelligente

L’utilizzo delle fonti rinnovabili possono risolvere queste limitazioni?

No, perché la potenza istantanea prelevata dalla rete elettrica deve essere garantita sempre anche nel caso in cui un eventuale impianto fotovoltaico o la batteria di accumulo non stiano funzionando.
È comunque un aspetto da prevedere su larga scala per la maggior parte delle abitazioni all’interno del processo di transizione energetica che stiamo iniziando ad assistere; va inoltre considerato che l’aumento di taglia del contatore non dipende solo dalla potenza assorbita dalla pompa di calore, ma dipende anche dalla taglia dell’eventuale impianto fotovoltaico o dalla potenza della colonnina di ricarica dell’auto elettrica: questi ultimi sono tutti impianti non necessariamente legati a un impianto di riscaldamento in pompa di calore, ma invece fondamentali nella visione della casa completamente indipendente e autosufficiente energeticamente.

Qual è la migliore pompa di calore Viessmann per un uso standard di un’abitazione (famiglia di 3 / 4 persone)?

Vitocal 200 S, pompa di calore split garantisce il comfort climatico in tutte le stagioni e una silenziosità impareggiabile.

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