Il cambiamento climatico e la crescente necessità di garantire una risorsa idrica pulita e sicura sono al centro della nuova Direttiva Europea per l’acqua potabile (Dlgs 18-2023) in vigore da marzo 2023. Questa Direttiva, più stringente rispetto al passato, mira a salvaguardare le risorse idriche, ponendo una maggiore enfasi sulla valutazione del rischio e sulla trasparenza delle informazioni al pubblico.
Dettagli e novità della Direttiva
Con un aumento significativo dei consumi di acqua in bottiglia in Italia, emerge la necessità di un approccio più sostenibile alla gestione dell’acqua potabile.
In Italia i consumi di acqua in bottiglia sono aumentati del +8,8% nel 2022 (Elaborazione Beverfood su dati Iri Italia (Gambero Rosso, agosto 2023) pari a 14,9 miliardi di litri, con un consumo pro capite di 252 litri e una tendenza alla crescita dopo il 2020. Di conseguenza, si è alzata anche la produzione di acque confezionate italiane, +7,8% nel 2022, 16 milioni di litri (Istat, Rapporto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile 2023) . Un mercato importante che solleva il problema ecologico di una filiera molto impattante. Dalla gestione del contenitore, qualsiasi sia il materiale prescelto, al trasporto nei punti di vendita e poi nelle nostre case. Un trasporto che “pesa” anche sui consumatori, quando portano buste e cassette con le bottiglie acquistate al supermercato fino alla propria abitazione.
La nuova Direttiva punta ad affrontare quindi tale problema introducendo nuovi parametri per le analisi periodiche dell’acqua. Tra le novità, si considerano contaminanti come il boro, gli impermeabilizzanti (PFAS), il bisfenolo A, le microplastiche, e altri.
Un aspetto rilevante è anche la gestione dell’ultimo miglio, il tratto che va dall’acquedotto al rubinetto, per garantire una maggiore qualità e sicurezza.
Responsabilità e sostenibilità
L’approccio adottato dalla Direttiva si focalizza maggiormente sulla salvaguardia dell’acqua e sulla salute dei cittadini. Questo comporta una comunicazione più trasparente sulla produzione e qualità dell’acqua, rivolta non solo ai gestori delle reti domestiche, ma anche ad altre strutture come sanitarie, ristorazione, palestre e scuole. I parametri di controllo sono stati rivisti e ampliati, con sanzioni severe previste per mancato adempimento.
La Direttiva per l’acqua potabile in dettaglio
- introduce l’obbligo di una comunicazione più trasparente sulla produzione, gestione e qualità dell’acqua potabile verso il pubblico, attraverso la bolletta o con modalità telematiche;
- si rivolge ai gestori delle reti domestiche, ai gestori di impianti interni “prioritari”, ovvero strutture sanitarie, ristorazione, ospitalità, palestre, scuole, caserme, navi e stabilimenti balneari. Queste strutture dovranno introdurre un approccio basato sul rischio, attraverso piani di sicurezza e analisi di laboratorio;
- rivede i parametri microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli), parametri chimici (cadmio, clorito, cromo, rame, nichel, selenio), gli indicatori (cloruro, ferro, manganese, alluminio, ammonio, sodio, solfato) e le caratteristiche organolettiche;
- prevede limiti più restrittivi per alcuni contaminanti, più ampi per altri e nuove sostanze nell’elenco dei parametri da analizzare. Sono inclusi microplastiche, prodotti farmaceutici ed elementi interferenti endocrini;
- previste sanzioni anche severe per il mancato adempimento alle prescrizioni.
Il pensiero di Culligan
“Il nuovo decreto introduce novità riguardo ai parametri da misurare nelle analisi periodiche dell’acqua. Il cambiamento climatico rappresenta il punto di partenza dell’evoluzione della Direttiva in cui vengono considerati alcuni elementi che possono inquinare le falde. Un esempio il boro, causa di una maggiore concentrazione di acqua salmastra proveniente da una crescente infiltrazione di acqua marina nelle falde. Poi sono stati inseriti nuovi parametri di pericolo emergenti, ovvero inquinanti per i quali esiste un’attenzione crescente relativamente agli effetti sulla salute umana. Si tratta degli impermeabilizzanti (PFAS), che sono cancerogeni, del bisfenolo A, delle microplastiche, dei cloriti e clorati sottoprodotti della sanitizzazione, e come misura cautelare anche dell’uranio, la cui presenza è sempre legata ai cambiamenti climatici. In più i controlli vengono estesi anche a strutture come i condomini, che dovranno organizzarsi per vigilare sull’acqua che arriva nelle case con particolare attenzione ai parametri legionella e piombo” Antonio Acquafredda, Product Manager Chemical and Regulatory di Culligan
Sottolineando l’importanza di monitorare la qualità dell’acqua dall’acquedotto fino al rubinetto domestico, sono stati sviluppati sistemi di purificazione come Culligan Intense. Questa innovativa soluzione, facile da montare direttamente sotto il lavello senza interventi invasivi, può essere attivata semplicemente tramite un pulsante Bluetooth denominato “Click & Drink”. Culligan Intense ottimizza la qualità dell’acqua del rubinetto rimuovendo odori indesiderati, cloro, pesticidi e altre impurità potenzialmente presenti. È la risposta ideale per chi desidera un’acqua pura direttamente dalla fonte, evitando l’acquisto di bottiglie in plastica o vetro.