L’intelligenza artificiale fa ormai parte della nostra vita quotidiana, basti pensare agli elettrodomestici intelligenti o alle app per arredare casa. Anche il settore dell’architettura e della progettazione architettonica non fa eccezione. Lo conferma la ricerca “The State of AI in Architecture” condotta da Chaos, azienda specializzata nella tecnologia di visualizzazione 3D, che indaga sugli effetti dell’AI sui processi di progettazione.
Il 78% dei progettisti coinvolti nell’indagine ha confermato che l’intelligenza artificiale influenzerà la progettazione architettonica, tanto che il 74% degli intervistati ha in programma di aumentarne l’uso nel corso del prossimo anno.
Intelligenza artificiale: utile per le prime fasi di progettazione
Secondo la ricerca, i progettisti ritengono che l’Intelligenza Artificiale possa essere un valido alleato soprattutto nelle prime fasi di progettazione concettuale (67%). Viene indicata come utile per generare immagini a partire da richieste scritte (74%), per l’editing (61%) e per la creazione di immagini a partire da un modello. Architetti e designer concordano sul fatto che l’AI possa velocizzare e ottimizzare la fase di ideazione e pre-progettazione (68%), ma anche gli studi di fattibilità (42%) e gli aspetti di interior design e organizzazione dello spazio (35%).
Nel campo dei rendering e la visualizzazione, l’intelligenza artificiale dovrebbe – secondo i professionisti – garantire un maggior controllo sulle immagini in output (62%), diventando quindi più precisa e affidabile. Il 58% crede che la tecnologia dovrebbe migliorare nella conversione di immagini 2D in modelli 3D (58%) e nel creare materiali a partire da suggerimenti testuali (55%).
Competenze e AI: manca la formazione
La strada da fare è ancora lunga, però, poiché sono solo il 60% degli intervistati a ritenere che l’intelligenza artificiale consenta loro di migliorare l’efficienza operativa. Molti la usano per “migliorare la creatività” (57%) e “sbloccare flussi di lavoro creativi” (53%). Ma, quando si tratta di effettuare operazioni tecniche e attività specifiche, le percentuali calano. Per esempio, l’AI è usata per la progettazione e la realizzazione di planimetrie dal 26% dei rispondenti, per realizzare gli studi di fattibilità dal 21% e per le analisi delle norme edilizie e dell’efficienza energetica dal 19%. Di solito sono i progettisti che lavorano nelle aziende più grandi e strutturate a utilizzare maggiormente questa tecnologia.
La maggior parte (60%) dei rispondenti, però, non ha ricevuto alcuna formazione professionale su questi temi e il 18% vorrebbe seguire training specifici legati all’uso dell’intelligenza artificiale nella progettazione architettonica.
I progettisti procedono quindi con sperimentazione e auto-apprendimento, ma secondo la ricerca “The State of AI in Architecture” condotta da Chaos emerge la mancanza di linee guida per l’AI nella progettazione architettonica. Secondo gli intervistati, queste dovrebbero approfondire gli aspetti legati alla protezione della proprietà intellettuale (40%), alle procedure di garanzia della qualità (36%) e alla trasparenza in merito all’uso dell’IA (22%).
Le prospettive future
Non sembrano esserci dubbi sul fatto che l’intelligenza artificiale è destinata a cambiare il modo di lavorare, anche nel campo dell’architettura e dell’interior design. L’86% degli intervistati crede che avrà un ruolo significativo. Tra i professionisti che già l’utilizzano, il 34% ha ammesso di aver “fortemente accelerato” il processo di progettazione, soprattutto chi opera negli studi di ingegneria. Nel campo di architettura, interior e landscape design, l’AI ha “altamente accelerato” il processo di progettazione.