Alla periferia di Roma esiste un luogo dove l’edilizia sostenibile si intreccia con materiali solidi come cemento e ceramica, dando forma a immaginari infantili e visioni progettuali rivolte al futuro. Si chiama “Ali e Radici” ed è il primo progetto italiano riconosciuto dal New European Bauhaus, l’iniziativa della Commissione Europea nata per unire bellezza, sostenibilità e inclusione sociale. Presentato alla Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, il progetto nasce da un’idea di La Leva e prende forma nel cuore di Città Verde, quartiere romano divenuto campo sperimentale per un nuovo modello di edilizia sostenibile e accessibile.
Con il patrocinio del Concilio Europeo dell’Arte e il sostegno del presidente Fabio Marafatto, “Ali e Radici” si configura non solo come un esempio virtuoso di rigenerazione urbana, ma come un’azione culturale condivisa: un processo che riscrive il significato stesso del costruire, trasformando l’architettura in un’opera corale dove arte, progetto e cittadinanza coesistono e si potenziano reciprocamente.
Costruire relazioni, non solo edifici
Città Verde nasce da una visione chiara: oggi costruire significa anche tessere relazioni, custodire memorie e alimentare comunità.
“Non è più solo questione di materiali o metrature. — spiega l’architetto Alessandro Guglielmi di La Leva — La nuova edilizia sostenibile deve accogliere visioni, storie e persone.”
Alla base del progetto ci sono principi solidi: efficienza energetica, impiego di materiali a basso impatto ambientale, pratiche di economia circolare. Ma la sua vera forza risiede nella dimensione sociale e relazionale.
“Rigenerare non significa solo costruire — aggiunge Marco Mari, Sustainability Advisor del progetto — ma restituire identità e valore condiviso. Città Verde incarna questa idea: un modello di sviluppo urbano che integra sostenibilità ambientale e benessere collettivo.”
Ali e Radici: l’arte come architettura dell’anima
Ideato dall’artista italo-americano Marko Guglielmi Reimmortal, resident artist della Florida Grand Opera, “Ali e Radici” è un progetto che prende forma attorno a due simboli universali: le ali, che rappresentano il sogno e il futuro, e le radici, che richiamano la memoria e l’appartenenza.
Non si tratta di una semplice installazione artistica, ma di un percorso condiviso che coinvolge quattro generazioni e due Paesi, Italia e Stati Uniti. “L’opera non si esaurisce nell’oggetto — racconta Reimmortal — ma nel processo, nella relazione tra le persone, nella trasformazione di uno spazio in un luogo di senso.”
Un’opera corale: scuole, università, bambini
“Ali e Radici” è anche un laboratorio educativo a cielo aperto, in cui il dialogo tra generazioni si traduce in forme e materia. I bambini della scuola primaria sono coinvolti nella fase iniziale del processo creativo: i loro disegni e sogni diventano la base visiva per una serie di mosaici, realizzati successivamente dagli studenti del liceo artistico, utilizzando materiali ceramici di recupero provenienti da scarti di produzione.
Parallelamente, gli studenti universitari – in collaborazione con la University of Arkansas – progettano e realizzano veri e propri troni-scultura, realizzati in cemento a basse emissioni di CO₂ e rivestiti in ceramica riciclata, dimostrando come design, sostenibilità e formazione possano coesistere.
L’installazione conclusiva prevede sei troni e una serie di mosaici distribuiti lungo la promenade dell’Urban District di Città Verde: un intervento artistico e urbano che trasforma lo spazio pubblico in una galleria partecipata, invitando i visitatori a “sedersi nel sogno” e a entrare fisicamente nella visione collettiva del quartiere.
L’educazione come fondamento
“Ali e Radici” valorizza i talenti di ogni età, partendo dai bambini — sottolinea Barbara Riccardi, docente e finalista italiana al Global Teacher Prize 2016. — I loro sogni diventano patrimonio condiviso tra generazioni.”
È un modo nuovo di intendere la città: non più solo spazio da abitare, ma ecosistema educativo e creativo, dove costruire significa anche imparare, condividere e ricordare.
Un laboratorio del New European Bauhaus
Il progetto mostra come i principi del New European Bauhaus — sostenibilità, bellezza, inclusione — possano tradursi in pratiche reali di progettazione urbana. “Ali e Radici” è, in questo senso, una narrazione tangibile di ciò che può accadere quando architettura e arte si alleano per restituire senso e identità ai luoghi.
Nel quartiere Città Verde, la sostenibilità non è un’etichetta, ma un modo di vivere e costruire. Qui, l’innovazione tecnologica si intreccia con la partecipazione sociale. E ogni pietra, ogni mosaico, ogni trono racconta un’unica, semplice verità: per costruire il futuro, bisogna avere radici solide e ali per sognare.
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