Cucine con isola: una forma mentis contemporanea

Le cucine con isola sono lo specchio della società contemporanea, il riflesso della naturale evoluzione che gli spazi abitativi hanno seguito per accogliere esigenze e stili di vita rinnovati. E oggi integrano tecnologie e consapevolezze per le tematiche ambientali.

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Cucine con isola una forma mentis contemporanea

Le cucine con isola riflettono l’aspetto della società attuale, rappresentano esattamente il cambio sociologico in auge ormai da qualche anno, una volta si invitava a cena il capoufficio, adesso invitiamo a cena i nostri amici e mentre noi cuciniamo loro ci fanno compagnia facendo un aperitivo su uno sgabello dell’isola. L’isola è il baricentro della casa, lo spazio di aggregazione e di relazione, può essere un’isola pura, senza tavolo integrato oppure con l’integrazione del tavolo che diventa un tutt’uno con la zona pranzo.

È un microcosmo, una riduzione potremo dire, dell’abitare contemporaneo e delle sfide che i progetti abitativi sono chiamati a far proprie: la tecnologia in primis, gli elettrodomestici di ultima generazione, la connessione alla rete, la programmazione e la gestione da remoto, le performance avanzate che riducono rumori e cattivi odori. E, in parallelo, ma sarebbe più giusto dire in perfetto equilibrio con i contenuti tecnologici, l’approccio ormai imprescindibile al risparmio dei consumi.

Ma andiamo per gradi.

Breve storia della cucina e genesi delle cucine con isola

a cura dell’architetto Angelo Pozzoli

Il locale cucina ha seguito negli ultimi decenni tutte le trasformazioni della società, restando il locale rappresentativo per eccellenza della casa. Negli anni ’50 e ’60, nelle abitazioni rurali di fascia media la cucina era un grande spazio con l’acquaio, le cucine a legna, dove si usava anche cucinare la polenta in un utensile legato ad un piccolo arganetto di metallo, un tavolo e, i più fortunati, avevano anche un divano. Qui si passavano intere giornate. Nelle cucine cittadine degli anni ’60, a Milano, per esempio, si usavano i cuoci-vivanda, piccoli angoli dove trovavano spazio i lavabi e le cucine economiche; erano spazi dove ci si fermava giusto il tempo di cucinare, mentre a fianco c’era il “tinello”, con il tavolo dove si mangiava.

Negli anni ’70, lo sviluppo tecnologico delle cucine, con l’avvento delle cucine componibili, ha segnato un momento importante di passaggio, uno spartiacque che, con lo sviluppo tecnologico degli anni 1990 – 2000 ha cambiato drasticamente l’aspetto di questo ambiente, basti solo pensare alla varietà dei top (laminato, granito, quarzo, acciaio, gres porcellanato) che si riflette sulle ampie possibilità di personalizzazione.

Nel corso del nuovo millennio la cucina, ha infine, dovuto far fronte ad un nuovo fenomeno, la riduzione degli spazi che ha portato ad abbattere il muro tra la zona giorno e la cucina stessa creando la zona living, dove è protagonista la cucina a isola.

L’architetto Pozzoli ha progettato innumerevoli cucine a isola nel corso della sua carriera, tra questi tre sono particolarmente rappresentativi: una piccolina in metallo inserita in un progetto montano di Courmayeur, protagonista della zona giorno ed elemento dalla forte personalità aggregativa; un’altra cucina a isola di città, scura, dotata di una roll-bar (una mensola) per sopperire alla mancanza di prese di corrente a muro e di elementi di illuminazione, e la cucina di una villa realizzata a Lugano, dove il tavolo e la zona di lavoro diventano un unico corpo.

Breve storia della cucina e genesi della cucina con isola
Una piccola cucina con isola in metallo inserita in un progetto montano a Courmayeur. Foto: Architetto Angelo Pozzoli

 

Breve storia della cucina e genesi della cucina con isola
Cucina a isola di città, dotata di una roll-bar (una mensola) per sopperire alla mancanza di prese di corrente a muro e di elementi di illuminazione. Foto: Architetto Angelo Pozzoli

 

Breve storia della cucina e genesi della cucina con isola
Cucina di una villa realizzata a Lugano, con il tavolo e la zona di lavoro che diventano un unico corpo. Foto: Architetto Angelo Pozzoli

 

 

Le dimensioni della cucina con isola

Generalmente associamo la cucina con isola agli spazi abitativi grandi, open space magari, ma è riduttivo e inesatto, basta pensare ad una delle prime cucine con isola, la Minikitchen di Joe Colombo per Boffi, progettata nel 1963: un modulo compatto che contiene al suo interno tutte le funzioni della cucina (frigo, cottura, contenitori, cassetti piano di lavoro estraibile, prese elettriche), il tutto su ruote e dunque liberamente posizionabile.

Questo sorprendente progetto anticipa le tendenze dell’abitare, come spiega l’architetto Ulisse Narcisi di ARAN World Designer: le abitazioni studio, i coworking, i monolocali e i loft sempre più piccoli o, più in generale, gli spazi abitativi privi della classica suddivisione degli spazi.

“Le dimensioni dell’isola della cucina devono rispettare parametri specifici, in base sia alla configurazione dell’isola stessa che alle misure e alle distanze delle altre componenti della cucina e comunque in relazione alla morfologia dello spazio in cui si colloca. L’isola deve garantire praticità di utilizzo e movimento. Le isole variano a seconda della destinazione d’uso: può ospitare il piano cottura, ma anche il lavello, oppure costituire un semplice piano di lavoro o magari uno spazio snack per la prima colazione. Le basi potranno contenere ma anche alloggiare la lavastoviglie, il forno e via dicendo, diventando così il vero e proprio centro operativo di tutta la cucina. Tutte le tecnologie più recenti e innovative possono essere integrate: barre elettrificate, illuminazione, vaschette multifunzione, tablet, apparati domotici e molto altro. Realizzata come blocco a sé stante tra i fornelli e (sempre più spesso), il divano, il monolite che si abbina ai pensili vicini guardando al living è un perfetto piano di appoggio multiuso. Le isole integrano infatti la zona pranzo con la parte operativa, unendo il momento dedicato alle preparazioni a quello riservato alla degustazione. Le cucine con isola sono l’idea più versatile per realizzare il proprio tempio culinario su misura: segnano il perfetto incontro tra funzionalità e convivialità, lasciando spazio (anche) a tutti gli “aspiranti chef”.

Tra i progetti più recenti ed emblematici di Aran c’è l’isola Oasi dello Studio Boeri, un concept non solo abitativo, ma anche sociale e culturale, portatore di quei valori ambientali cari all’architetto. Oasi è dunque simbolo di questo rapporto, quello tra uomo e natura, inserito in un contesto domestico perché la casa, e in particolare la cucina, sono uno spazio intimo, dove imparare a vivere in armonia con sé e con gli altri.

Trai tanti elementi e le tecnologie integrate in questa isola, c’è anche una componente vegetale, rappresentata da un piccolo orto indoor di piante aromatiche che possono essere utilizzate per cucinare.

Le dimensioni della cucina con isola
Isola Oasi di Aran dello Studio Boeri, un concept non solo abitativo, ma anche sociale e culturale, in perfetto equilibrio con l’abitare moderno

La cucina con isola nella spazialità del progetto d’interni

La cucina con isola è un elemento d’arredo freestyle che, tuttavia, assume il carattere di struttura architettonica, con la stessa valenza e le stesse funzioni di una componente strutturale tecnica. In un attico nel centro di Innsbruck questo carattere è particolarmente chiaro.

L’attico ha la forma di una “C” e affaccia su tutti e tre i lati sulle montagne della Nordkette. Il progetto d’interni firmato dagli architetti di NOA ha posizionato la cucina a sud-ovest, facendola diventare elemento di connessione tra la zona del salotto e il tavolo da pranzo:

“Abbiamo evitato di posizionare la cucina contro il muro, garantendo così che chiunque la utilizzi possa godere della vista senza voltare le spalle alle finestre”, spiegano. “La soluzione che ci è parsa più convincente è stata quella di creare due blocchi cucina autonomi, che consentono di cucinare mantenendo, al contempo, una connessione visiva con il resto dello spazio. Inoltre, entrambi i blocchi svolgono una doppia funzione: il primo, adiacente al divano, funge anche da mobile TV, mentre il secondo presenta un piano rialzato con sgabelli per socializzare mentre si cucina. Il lavabo è situato nel primo blocco, mentre il forno, la piastra di cottura e la lavastoviglie si trovano nel secondo blocco. Un mobile complementare, posizionato perpendicolarmente ai blocchi cucina e adiacente al muro, ospita il frigorifero, una cantinetta per i vini e spazi per lo stoccaggio. Il piano di lavoro è realizzato in quarzite nera Noirblanc di Antolini con venature bianche, mentre la struttura dei mobili è in legno di rovere verniciato. L’intero design della cucina è in sintonia con il concept dell’appartamento, in cui il nero gioca un ruolo centrale”.

La cucina con isola nella spazialità del progetto d’interni
Il progetto d’interni firmato dagli architetti di NOA ha posizionato la cucina a sud-ovest, facendola diventare elemento di connessione tra la zona del salotto e il tavolo da pranzo. Foto ©AlexFilz 2023

 

Le tecnologie della cucina con isola

La tecnologia delle cucine a isola, sia essa integrata o progettata in suo funzione, è, per la maggiore, affidata agli elettrodomestici che sono anche responsabili dei consumi energetici. Non ci sono ormai elettrodomestici di nuova generazione che non possano essere installati a centro stanza, basta prevedere tutti gli allacci nella posizione desiderata: tubature e scarichi dell’acqua (per lavello e lavastoviglie), gas per i fornelli, quadro elettrico per il piano ad induzione, ma anche prese per piccoli elettrodomestici e per i device tecnologici (in questo caso si possono prevedere anche porte Usb se necessario) e ancora scarico dei fumi per la cappa e aperture per la ventilazione.

Nel progetto “La cappa del futuro”, di IED Roma (Istituto Europeo di Design di Roma), con Elica, si sono individuati scenari futuri per la conservazione, la preparazione e la consumazione del cibo, attraverso la progettazione di cappe e sistemi di arredo in grado di rispondere alle esigenze di nuovi stili di vita e tipologie di abitazioni e attività.

L’azienda di cappe di design ha ospitato nel suo headquarter di Fabriano gli studenti del corso di Product Design IED Roma provenienti dall’Italia e dalla Cina e seguiti dai docenti Niccolò Adolini e Alessandro Spalletta. Il risultato è un’isola compatta, minimale e polifunzionale: la mancanza di tempo da dedicare alla preparazione del cibo, insieme alla riduzione degli spazi abitativi rende la cucina uno spazio polifunzionale dove si lavora, si studia, si vive e si ospita. Questa situazione richiede nuove soluzioni, per esempio soluzioni compatte ma che allo stesso tempo possano creare benessere, come la cantinetta a scomparsa.

Le tecnologie della cucina con isola
“La cappa del futuro”, di IED Roma (Istituto Europeo di Design di Roma), con Elica

 

E a proposito di cappe (e di elettrodomestici amici dell’ambiente), ve ne sono alcune che sono integrate e altre che sono predisposte a soffitto, come Heaven Light Pro Air Hub, di Faber, in classe A+, con illuminazione a Led. Ma la sua peculiarità è la funzione Faber Cloud, grazie alla quale è possibile regolarne le principali impostazioni in ogni momento, anche dal cellulare, grazie all’app dedicata.

Le tecnologie della cucina con isola
Cucina con isola Heaven Light Pro Air Hub, di Faber

 

Materiali tecnologici e personalizzazione al “top”

La cucina con isola è connessione, anche visiva e stilistica con la totalità dell’interior, oppure può essere un elemento caratterizzante, una nota bizzarra di personalizzazione. Il catalogo del Solid Surface HIMACS è un prezioso archivio di soluzioni, da quelle realizzate con materiali che imitano pietre e marmi preziosi, a quelle che valorizzano maggiormente il carattere tecnologico delle superfici solide e l’impatto che queste hanno sul progetto d’interni. Ecco due esempi.

Lo stile industrial caratterizza l’isola di un loft ad Amsterdam, il colore è bianco (HiMACS Alpine White) e la sua peculiarità è che integra spazi di archiviazione trasversali ai diversi ambienti della casa (libreria, vetrina, cassetti e ripiani a giorno in legno). Inoltre, il monolite è costruito intorno ad una delle pareti originarie dell’immobile.

Materiali tecnologici e personalizzazione al “top”
HiMACS Alpine White. Foto © Ronald Smits

 

In questo blocco chiamato Le Baou, in HIMACS Crystal Beige, si gioca con l’ispirazione naturale (Le Baou significa roccia), immaginando un’isola cucina intagliata in una grande pietra. Nel corpo di Le Baou sono alloggiati la piastra a induzione, la lavastoviglie e il lavello e cassetti a funzionamento elettrico che hanno permesso l’eliminazione totale di maniglie e gole. Per permettere ai piani di incastrarsi tra loro tutti i bordi sono stati tagliati con un angolo differente.

Materiali tecnologici e personalizzazione al “top”
HIMACS Le Baou – Foto © Denis Dalmasso

 

Lumina, la cucina disegnata da Vuesse, per Scavolini, introduce una finitura dall’aspetto perlato ed elementi in lamiera forata per pensili e piani scorrevoli in appoggio o sospesi. L’isola è arricchita dall’illuminazione interna.

Materiali tecnologici e personalizzazione al “top”
Lumina, la cucina disegnata da Vuesse, per Scavolini

 

Il contrasto estetico oltre alla funzionalità sono alla base anche della scelta della cucina Ego di Abimis in acciaio per una residenza di campagna nei dintorni di Varese. L’acciaio, impatta con le pareti in pietra i mattoni a vista e le robuste travi in legno del soffitto a capanna. La zona cottura si trova sul lato corto, così da lasciare il piano di lavoro o di appoggio rivolto verso la zona pranzo e creare una sorta di comunicazione tra i due ambienti.

Materiali tecnologici e personalizzazione al “top”
Cucina Ego di Abimis in acciaio inserita in una residenza di campagna nei dintorni di Varese

 

Foto di apertura: Nella Villa Cool Blue di Marbella (Spagna), lo studio olandese 123DV ha dato vita con HIMACS a una scultura contemporanea dalla forma di un prisma irregolare che collega idealmente la parete con la facciata in vetro; al suo interno, lavello e piano cottura sono in vetroceramica. Foto Culimaat

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