Pareti verdi: innovazione sostenibile per spazi interni ed esterni

Sempre più richiesto e utilizzato da architetti e designer, il verde verticale, su facciate e pareti interne presenta molteplici benefici: migliora la qualità dell’aria, concorre all’isolamento termico e acustico e quindi all’ottimizzazione dei consumi energetici ed è bello da vedere, una qualità da non sottovalutare visto che incide sul nostro umore e sul nostro benessere psicologico.

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Pareti verdi: innovazione sostenibile per spazi interni ed esterni

Le pareti verdi o muri vegetali sono strutture organiche, vere e proprie installazioni di piante di diversa specie, che rivestono facciate o decorano pannelli interni e che, alla stregua dei giardini verticali, implementano la natura nelle città con molteplici benefici: migliorano la qualità dell’aria (interna ed esterna), fungono da isolante dell’edificio, riducono l’inquinamento acustico, contribuiscono alla bioclimatizzazione e al risparmio energetico.

I cosiddetti “living wall” (una delle tecniche costruttive per le facciate verdi) devono la loro crescente popolarità non solo a ragioni tecniche e di sostenibilità ambientale, molti progettisti, infatti, ricorrono a queste strutture, anche per ragioni estetiche, data la loro valenza decorativa.

Che cos’è una parete verde

Una parete verde è una superficie vegetale composta di piante di varia tipologia che può essere utilizzata sia all’interno che all’esterno, come struttura edile, un rivestimento organico che concorre all’efficienza energetica dell’edificio. L’inverdimento si può ottenere con diversi sistemi e con l’utilizzo di svariate specie vegetali: esemplari piantumati al suolo, attraverso pannelli di supporto ed elementi contenitivi ancorati alla facciata o mediante strutture modulari integrate alla superficie verticale.

Una parete verde è il risultato dell’osservazione, dello studio e della ricerca che incrocia le teorie di molteplici discipline: la bioarchitettura, il design sostenibile, la sostenibilità urbana, biofilia, risparmio energetico. Questa tecnologia verde è l’emanazione di estetica, architettura, giardinaggio e biologia e consente, tra molte altre cose, di supportare le città nell’imprescindibile cambiamento richiesto dalla crisi climatica.

Differenza tra pareti verdi interne ed esterne
VP-MODULO® di Verde Profilo consente di creare veri e propri giardini verticali personalizzati come all’ingresso dell’Hotel Concordia di Milano (di recente ristrutturazione). La struttura è pensata per installazioni botaniche di carattere misto, per spazi interni ed esterni e permette di selezionare tipologie di piante diverse. È formata da guide, ganci e vasche in polipropilene espanso sinterizzato (EPP), studiate per risolvere il problema degli sbalzi termici e per tutelare lo sviluppo delle piante e i moduli hanno un impianto di ferti-irrigazione autonomo e automatizzato.

Differenza tra pareti verdi interne ed esterne

Esistono molte tipologie e tecniche costruttive per il verde verticale. La prima grande suddivisione è quella tra pareti verdi interne ed esterne, le prime possono essere realizzate con verde stabilizzato, ovvero piante sottoposte ad un processo di stabilizzazione sostituendo la linfa con una soluzione naturale a base di acqua e sale che ne blocca il processo di fotosintesi; oppure con verde vivo, in questo caso si tratta di pannelli rivestiti con strutture a telaio all’interno delle quali vengono inserite le piante.

Le facciate verdi si presentano come veri e propri giardini verticali ottenuti applicando alle pareti esterne pannelli che fungono da telaio e all’interno dei quali sono inserite le specie vegetali opportunamente selezionate in base al microclima.

Urban Oasis_Stefano Boeri Architetti
Il verde verticale è alla base della filosofia progettuale dell’architetto Stefano Boeri e del suo studio: facciate in pietra e mattoni combinate con il verde, attorno ad un grande giardino pubblico. Questo è l’approccio che caratterizza tutti i progetti più recenti, fino a uno degli ultimi, Urban Oasis che gli ha fatto guadagnare il primo posto nel concorso internazionale per lo sviluppo di un’ex area industriale di tre ettari nella zona di downtown nella città di Bratislava.

I sistemi di pareti verdi

Un’ulteriore differenza si può evidenziare tra i sistemi di facciate verdi, basati sull’impiego di piante a sviluppo rampicante ancorate direttamente alla superficie della parete o strutture che utilizzano supporti come reti, cavi, graticci. Nel secondo caso, si selezionano generalmente specie rampicanti e si tratta di un rivestimento supplementare alla parete, non completamente integrato ad essa.

L’inverdimento può essere diretto, indiretto o indiretto con elementi contenitivi. I living wall, invece, sono sistemi modulari totalmente integrati alla parete, alimentati da un substrato organico o artificiale e caratterizzati da una coltura di tipo idroponico (basata sull’utilizzo di una soluzione nutriva esterna al suolo per provvedere al fabbisogno delle piante).

Hanno sistemi di irrigazione automatizzati, integrati con sonde che monitorano l’umidità ed entrano in funzione solo al bisogno. Si possono utilizzare strutture contenitive geotessili (costituite da un intreccio di fibre in materiale vario, anche polimeri e poliestere) o contenitori in resina espansa.

Vantaggi ambientali delle pareti verdi e benefici psicologici

Sono molteplici i vantaggi ambientali apportati dalle facciate verdi. In primis la riduzione dell’impronta di carbonio, le caratteristiche isolanti, infatti, sia sul piano termico che su quello acustico, riducono i consumi energetici. Le pareti verdi, inoltre, migliorano la qualità dell’aria, grazie alla capacità di catturare il particolato fine. Si evidenzia, inoltre, un incremento della biodiversità e un abbassamento del valore radiante sulle persone esternamente (vicino alla parete), ovvero una mitigazione degli effetti delle isole di calore urbano.

Non ultimo, l’aspetto psicofisico della persona: la presenza di elementi vegetali ha un importante impatto sulla riduzione dello stress e sul miglioramento della qualità della vita nei contesti urbani.
Il design delle pareti verdi migliora l’acustica degli ambienti interni e funge da barriera contro l’inquinamento (acustico) esterno.

Vantaggi ambientali delle pareti verdi e benefici psicologici
Parete verde interna realizzata da Neh Italia. L’azienda realizza quadri e pannelli per interni personalizzati (i pannelli sono in MDF dello spessore di 6 mm e di formati differenti). Ma si possono avere anche basi in legno. Il verde stabilizzato è solo per interni e si ottiene attraverso un processo che blocca (stabilizza, appunto) lo sviluppo della pianta. I vantaggi che il verde stabilizzato presenta sono: l’assenza di manutenzione, le proprietà fonoassorbenti e il benefico riflesso sulla psiche (biofilia).
Vantaggi ambientali delle pareti verdi e benefici psicologici
Verde Passione. Le strutture in verde stabilizzato non sono solo belle alla vista ma giocano un ruolo importante per la qualità dell’acustica interna, soprattutto negli spazi ampi e alti, come in questa abitazione privata sul Lago di Garda, dove è stata scelta la struttura in moss Jungle Wall, un mix di licheni e muschi naturali stabilizzati, dai diversi toni di verde, insieme a una selezione di fronde naturali stabilizzate e a degli eleganti rami di nocciolo contorto. Assorbe circa il 30% di onde sonore, soprattutto nel range della voce umana

 

Vantaggi ambientali delle pareti verdi e benefici psicologici
Hotel-VIU-03. A Milano, AG&P greenscape ha realizzato, su richiesta del Comune, quest’opera in verde verticale sulle facciate dell’Hotel VIU Milan: due grandi superfici verticali di 500 mq a cui si può accedere per la manutenzione grazie a passerelle esterne in acciaio. Si tratta di un ecosistema articolato tra vasche e cavi in acciaio che è staccato dalla parete e proprio per questo opera un’azione coibentante su di essa. Foto di Alberto Ferrero

 

Aspetti tecnici e materiali

L’evoluzione nella realizzazione delle pareti vegetali raggiunge il suo apice nello sviluppo di sistemi intelligenti, con veri e propri ecosistemi verticali completamente monitorati grazie alle tecnologie più avanzate. Il primo passo nella progettazione di una parete vegetale è l’analisi del contesto ambientale e climatico, è su questo che si fonda la scelta delle specie da introdurre e anche il sistema costruttivo più funzionale e con la manutenzione più snella.

Tecnologie e sistemi di installazione

Le componenti che vanno a costituire il sistema della parete vegetale, la distanza fra il sistema verde e la facciata, lo spessore del manto fogliare, sono alcuni degli elementi che influenzano l’efficienza termica e la resistenza della struttura nel suo complesso, nonché la capacità di contribuire alla sostenibilità dell’edificio.

Il telaio di base deve essere scelto in base alla tipologia di vegetazione che andrà ad ospitare e ovviamente considerando il tipo di clima. In base alle prestazioni microclimatiche che si desiderano si opterà per specie sempreverdi o decidue, questo passaggio è determinante anche per il contributo al raffrescamento dell’edificio e per la protezione da vento, pioggia e altri tipi di precipitazioni.

I criteri per la scelta delle specie sono: bisogno idrico, struttura della pianta, manutenzione necessaria, contesto microclimatico d’inserimento, durata media di vita, convivenza reciproca fra specie diverse, definizione climatica (microterme, come le graminacee da tappeto erboso, oppure macroterme, ovvero originarie di territorio temperati e caldi).

Inoltre, se il sistema è integrato alla parete è importate verificare che la struttura di tale parete sia in grado di sostenere la nuova installazione verde.

Sintetizzando possiamo dire che le tipologie costruttive di verde verticale sono due: inverdimento diretto e inverdimento indiretto. Nell’inverdimento diretto la vegetazione è ancorata alla struttura della costruzione; nel caso di inverdimento indiretto, invece, si fa ricorso a telai in materiali diversi che vengono installati alla struttura portante dell’edificio e che sono deputati ad ospitare il giardino verticale.

Tecnologie e sistemi di installazione
Green Urban Life. L’azienda tedesca Green Urban Life utilizza un sistema di telai che si sviluppa con la ripetizione di bozzoli, di diversi materiali (acciaio inox o materiale rinforzato con fibre) di diverse dimensioni ancorati ad una struttura portante. All’interno dei bozzoli viene sistemato il composto organico e piantate le specie vegetali. Il sistema funziona attraverso un impianto di irrigazione integrato tra telaio e bozzoli e può essere utilizzato per pareti verdi interne o esterne. Inoltre è riciclabile e classificato in classe di infiammabilità A1

 

Manutenzione

La manutenzione delle pareti vegetali dipende da diversi fattori e varia in base alla tipologia della struttura. Generalmente facciate e pareti verdi hanno sistemi di irrigazione integrati che (soprattutto nel primo caso), vengono gestiti da remoto. Sono funzioni integrate nella struttura, quindi progettate insieme ad essa e perlopiù invisibili. Diverso il discorso del verde stabilizzato che non richiede manutenzione e ha una durata di circa 5 anni.

Il progetto: la Breathing House, di VTNarchitects

Nel cuore di Ho Chi Minh City, in Vietnam, in un’area densamente abitata, la Breathing House, di VTNarchitects, prende il suo nome dal concept che la caratterizza: l’edificio è ricoperto da un velo di vegetazione costituito da piante rampicanti che crescono su una rete d’acciaio che funge da diaframma, da diffusore ambientale.

La Breathing House, di VTNarchitects
La Breathing House. Progetto by di VTNarchitects. Foto: Hiroyuki Oki

 

A causa del contesto del sito, l’apertura dell’edificio era fisicamente limitata alla parte anteriore, superiore e posteriore della casa. Per regolare la distanza tra gli edifici vicini e massimizzare l’area di apertura, le tre superfici sono state ricoperte da un “velo verde”, costituito da piante rampicanti.

Questo morbido strato filtra la luce solare diretta e impedisce la sovraesposizione dello spazio interno verso l’esterno, senza la sensazione di isolamento. È composto da fioriere in corrispondenza di ciascun solaio, alle quali sono fissati elementi modulari in acciaio zincato. Questa struttura garantisce, inoltre, una visione verde in tutta la casa, che tutela anche i residenti dalla criminalità urbana.

La Breathing House, di VTNarchitects
La Breathing House. Progetto by di VTNarchitects. Foto: Hiroyuki Oki

 

All’interno del “velo verde”, l’edificio è costituito da 5 volumi torrici sfalsati e collegati tra loro, disposti tra i due muri di cinta. Gli spazi esterni creati dalla disposizione sfalsata dei volumi, “micro-vuoti”, svolgono un ruolo nel fornire una miriade di percorsi di illuminazione e ventilazione indiretta in tutto l’edificio.

Nello spazio stretto e profondo, chiuso su entrambi i lati, è più efficace promuovere la ventilazione per ogni angolo della casa, attraverso molteplici “micro vuoti”, piuttosto che avere un unico grande cortile. I “micro vuoti” presentano aperture su ciascuno dei piani, attraverso le quali i residenti hanno una visione più longitudinale e diagonale ovunque, guardando attraverso il verde. La composizione porosa dell’edificio riduce l’uso dell’aria condizionata e migliora la ventilazione naturale.

La Breathing House, di VTNarchitects
La Breathing House. Progetto by di VTNarchitects. Foto: Hiroyuki Oki

 

Sostenibilità e impatti energetici

Forte coefficiente isolante per gli edifici: le facciate verdi hanno un forte coefficiente isolante per gli edifici; questo permette di ridurre i costi di climatizzazione e percorrere il lungo e necessario cammino verso l’edilizia Nzeb (Nearly Zero Energy Building). Questo tipo di strutture promuove la biodiversità nelle città e all’interno migliora la qualità dell’aria riducendo la quantità di CO2 grazie al naturale processo di fotosintesi. Efficienza energetica e sostenibilità urbana vanno a braccetto. Inoltre, questa modalità costruttiva contribuisce alla regolazione dell’umidità.

Riciclo delle acque piovane: utilizzo di sistemi di raccolta e riciclo per l’irrigazione delle pareti verdi. Molti sistemi di irrigazione delle facciate vegetali, utilizzano impianti che raccolgono e riciclano l’acqua piovana. Questo determina un processo virtuoso che colloca questi sistemi costruttivi sotto il grande ombrello dell’architettura sostenibile.

Certificazioni e normative: panoramica sulle normative italiane ed europee riguardanti l’edilizia verde e sostenibile.

  • La Direttiva europea “case green” (EPBD), è stata definitivamente approvata dal Parlamento europeo il 12 marzo 2024 e mira a raggiungere la neutralità climatica nel continente entro il 2050.
  • La certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) viene rilasciata dopo opportuni test sulle prestazioni (qualità dell’aria, materiali e loro trasporto, fattori inquinanti).
  • La certificazione CasaClima (KlimaHaus) è il riconoscimento degli edifici concepiti secondo i canoni della bioedilizia (perlopiù edifici quasi autosufficienti). Viene rilasciata dall’omonima Agenzia di Bolzano.
  • La certificazione PassiveHaus, rilasciata dall’International Passive House Association (in Italia, Zephir Passivhaus Italia) attesta anch’essa, edifici generalmente in legno, che per la loro esposizione al sole, l’adozione di particolari vetri e infissi a controllo solare e altre strategie progettuali, presentano costi bassissimi per il riscaldamento e il raffrescamento.

Considerazioni per progettisti e consumatori

Le facciate e le pareti verdi apportano ingenti benefici sia in termini di sostenibilità urbana e di efficienza energetica che di qualità dell’aria indoor (nel caso di pareti verdi). Presentano molti vantaggi e concorrono allo sviluppo della bioedilizia. Tuttavia è necessario studiare bene il contesto a monte della progettazione, selezionare attentamente i materiali e le specie verdi in base all’ambiente climatico.

I rischi che si corrono sono legati ad una crescita troppo pervasiva e al raggiungimento di un peso eccessivo che potrebbe gravare o danneggiare la struttura dell’edificio. Inoltre i sistemi di living wall devono essere monitorati frequentemente accertandosi che l’acqua piovana venga assorbita o defluisca correttamente. Un accorgimento tecnico è quello di distanziare opportunamente la vegetazione dalla facciata o dalla parete, per evitare che rami e germogli rovinino la superficie dell’involucro.

Considerazioni per progettisti e consumatori
Urban Oasis dell’architetto Stefano Boeri

 

Costi e ROI (return on investment)

Analisi dei costi iniziali rispetto ai benefici a lungo termine, inclusi il risparmio energetico e l’aumento del valore immobiliare.
I pannelli in verde stabilizzato hanno un costo medio di circa 500 euro al mq e una durata media di circa 5 anni. Hanno il vantaggio di non necessitare alcuna manutenzione. Diverso il caso delle facciate verdi o delle pareti verdi “vive” per interni: in questo caso è difficile determinare i costi di realizzazione perché dipendono da molti fattori (tipo di struttura scelta, materiali, sistema di irrigazione e, non ultimo, dalla selezione delle piante). Indicativamente il prezzo oscilla tra 80 e 500 euro al mq.

Il fatto di ottimizzare i costi in bolletta e concorrere alla sostenibilità dell’edificio lo rende un vero e proprio investimento, un intervento che dona un plusvalore agli edifici, in alcuni casi può determinare un aumento del costo dell’immobile in fase di vendita.

Selezione delle piante: consigli su quali piante sono più adatte per diversi ambienti e climi italiani.
I giardini verticali possono essere completamente verdi, oppure integrati con fioriture. Siamo abituati a vedere rampicanti come l’edera o le bouganville, ma le specie che si possono selezionare per le facciate e le pareti verticali sono molteplici: si consigliano generalmente specie autoctone e specie che presentano un’omogeneità nei bisogni (di acqua e di luce) e quindi nella manutenzione. Si usano alcune specie delle Saxifragaceae, il Chlorophytum, la Bignonia, la Borragine, la Soleirolia, la Santoreggia ma anche alcune specie di aromatiche della macchia mediterranea.

Integrazione tecnologica: uso di applicazioni e sistemi automatizzati per la gestione delle pareti verdi.
Talvolta i pannelli verticali vegetali sono dotati di tecnologie e sistemi automatizzati che ne facilitano il monitoraggio e la manutenzione anche a distanza, attraverso appositi display oppure attraverso una app sul telefonino.

Considerazioni per progettisti e consumatori
Per gli interni, il sistema Verde Viva (I Giardini di Giulia) è dotato di un’irrigazione intelligente autosufficiente e controllato tramite app, la struttura utilizza materiali sostenibili e un design modulare per facilitare la manutenzione. Caratteristiche tecniche: sistema di irrigazione a cascata intelligente, ogni modulo è autosufficiente per circa 50-60 giorni. Interamente gestibile attraverso una app dedicata, offre la possibilità di monitorare e regolare l’ambiente vegetale con facilità, fornendo anche controllo vocale tramite integrazione Alexa. La struttura in alluminio e acciaio rinforzato, è progettata per durare nel tempo, riducendo la necessità di manutenzione. Il design modulare facilita l’inserimento e la sostituzione delle piante, consentendo una personalizzazione flessibile e una manutenzione semplificata

Tendenze e futuro delle pareti verdi

Il trend delle pareti verdi anche indoor ha toccato l’apice dopo la pandemia, nella rivalutazione massiva di ogni angolo di natura si potesse coltivare nel proprio spazio abitativo. Già prima del Covid erano noti i vantaggi di quella che ad oggi è considerata una metodologia costruttiva, proprio per la sua estrema coerenza con i principi della architettura green. Quindi è facilmente ipotizzabile che facciate e pareti verdi siano sempre più utilizzate sia in edilizia che nell’interior design.

Foto in apertura: Abitazione privata sul Lago di Garda, dove è stata scelta la struttura in moss Jungle Wall di Verde Passione Srl