Traffico e inquinamento nelle aree urbane, preoccupazioni economiche e ambientali condizionano le scelte quotidiane, e portano gli italiani a ripensare la propria casa del futuro. Possibilmente, fuori dalle città. Lo dimostra la ricerca “Architects of Change” condotta tra 4.000 cittadini di Stati Uniti ed Europa, compresa l’Italia, da Chaos, azienda specializzata in tecnologia di visualizzazione 3D.
Il carovita condiziona le scelte sulla casa
Sono molti in Italia (il 40% degli intervistati) che stanno valutando l’idea di trasferirsi fuori dalle città. I motivi sono diversi, in primis quelli di ordine economico. L’aumento di affitti e tassi dei mutui sono la preoccupazione principale per quasi la metà degli intervistati, percentuale che supera il 60% tra i giovani di età compresa tra 25 e 34 anni.
Del resto nell’ultimo anno gli affitti hanno registrato un aumento del 13,8% e, secondo Banca d’Italia, a novembre 2023 i tassi dei mutui hanno raggiunto il massimo degli ultimi 15 anni.
Segue la paura del ‘caro-bollette’ (26%). Non mancano poi difficoltà e stress dettati da mancanza di parcheggi (35%) e dall’eccessiva rumorosità (31%). Ma ci sono anche fattori legati alle condizioni ambientali e al cambiamento climatico. Secondo circa il 60% degli intervistati, nell’ultimo anno le variazioni climatiche hanno avuto un impatto sul benessere di chi vive nelle aree urbane, un dato che raggiunge il picco massimo in Friuli Venezia Giulia (73%), Marche e Calabria (77%).
Come dovrà essere la casa del futuro
Come evidente, gli ambienti urbani dovranno evolversi per rimanere vivibili e l’architettura può giocare un ruolo fondamentale nel costruire case, edifici e città più sostenibili e a ‘misura d’uomo’.
Secondo la ricerca, infatti, la casa del futuro dovrà prevedere soluzioni di riscaldamento a basse emissioni di carbonio (44%), sistemi di illuminazione più efficienti (39%) e miglior isolamento termico (39%).
La progettazione degli edifici dovrà tenere in considerazione i cambiamenti climatici estremi (25%) poiché capita sempre più spesso di avere stagioni estive molto calde. Anche per questa ragione, il 26% del campione ritiene fondamentale prevedere soluzioni di climatizzazione e ventilazione all’interno delle abitazioni.
Anche la qualità dell’aria indoor nelle abitazioni, negli spazi di lavoro e in quelli commerciali è tenuta in elevata considerazione. Il 31% degli italiani ritiene che dotarsi di sistemi di filtrazione dell’aria potrebbe contribuire a migliorare la qualità di vita negli spazi chiusi.
L’attenzione alle nuove tecnologie va di pari passo con quella per l’ambiente. La maggior parte degli italiani è disposta a investire per migliorare la sostenibilità della propria abitazione, adottando pannelli solari (66%), materiale edile eco-compatibile (44%), pompe di calore (36%) e caricabatterie EV (23%).
Photo Credit: Chaos