Arriva l’inverno e si chiudono le finestre: ecco come mantenere la qualità dell’aria pulita

Spesso la qualità dell’aria all’interno delle nostre case è peggiore di quella esterna. L’apertura delle finestre per la ventilazione non sempre rappresenta una soluzione ideale, in quanto può consentire l’ingresso di particelle inquinanti come polveri sottili, smog, pollini e batteri. In questo contesto, come possiamo quindi garantire una corretta qualità dell’aria che respiriamo? Abbiamo cercato l’aiuto di Helty per scoprire le migliori strategie per mantenere i nostri ambienti domestici salubri durante tutto l’anno.

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Arriva l’inverno e si chiudono le finestre: ecco come mantenere pulita l’aria che respiriamo

Arriva l’inverno, e con esso la necessità di chiudere le finestre per proteggerci dal freddo. Tuttavia, questo comporta spesso problemi di aria viziata in casa, umidità e muffa che possono influire negativamente sulla salute e sul comfort. Per affrontare al meglio e senza dubbi questa situazione, abbiamo rivolto qualche domanda tecnica a Helty, azienda specializzata nel settore delle VMC, che si dedica con grande impegno a promuovere buone pratiche e soluzioni innovative per assicurare una elevata qualità dell’aria all’interno delle nostre case, durante tutto l’anno.

Cosa peggiora la qualità dell’aria in una casa?

Oggi è un dato di fatto: la qualità dell’aria indoor è peggiore di quella outdoor. Aprendo le finestre, facciamo entrare polveri sottili, smog, pollini e batteri, che si sommano alle sostanze inquinanti presenti nelle case, tra cui anidride carbonica, composti organici volatili (VOC), gas e fumi dovuti ad attività umane – es. cottura del cibo, stufe o camini, candele profumate.

Contribuiscono inoltre a peggiorare la qualità dell’aria indoor: il rilascio di inquinanti da parte di materiali da costruzione o mobili (es. formaldeide); l’utilizzo di prodotti per la pulizia; la presenza di animali domestici; la formazione di muffe e condense; l’eventuale presenza di gas dannosi come il radon. Possono infine essere fonti di inquinamento domestico anche gli impianti di condizionamento o i deumidificatori, se non adeguatamente mantenuti e igienizzati.

Se l’apertura delle finestre non basta a ripulire l’aria in casa, anzi, spesso la peggiora, diventa indispensabile dotarsi di tecnologie come la VMC – Ventilazione Meccanica Controllata – che filtrano l’aria esterna portando in casa aria salubre e ossigenata, estraendo allo stesso tempo l’aria viziata interna, satura di inquinanti.

Quali sono gli indicatori della qualità dell’aria e come possiamo vedere se l’aria che respiriamo in casa è buona?

L’unico modo per sapere se l’aria che respiriamo nelle nostre case è salubre, è monitorandone la qualità. I principali parametri da controllare sono: il livello di umidità interna, che deve mantenersi tra il 40 e 60% per garantire comfort ottimale; l’anidride carbonica (CO2), collegata alla presenza umana o di animali domestici, che non deve superare i 1.000/1.200 ppm; la presenza di composti organici volatili (VOC), dovuti all’utilizzo di prodotti chimici domestici, oppure rilasciati da materiali da costruzione e mobili; la presenza di allergeni (dovuti ad esempio a polvere, acari o pollini) e di muffe, oppure di gas tossici come il radon.

La maggior parte di questi indicatori sulla qualità dell’aria possono essere rilevati grazie ad appositi strumenti dotati di sensori di monitoraggio, dai più evoluti di tipo professionale ad alcuni più semplici disponibili per usi consumer.

Nel caso delle VMC Helty, sono disponibili anche modelli che integrano sensoristica dedicata al rilevamento di umidità relativa, CO2 e VOC, per consentire alle unità di modulare la ventilazione forzata in base ai valori rilevati nell’ambiente domestico.

Quali sono gli indicatori della qualità dell’aria e come possiamo vedere se l’aria che respiriamo in casa è buona?
L’unico modo per sapere se l’aria che respiriamo nelle nostre case è salubre, è monitorandone la qualità. Nella foto, l’installazione della VMC Helty FlowElite con sensori per la qualità dell’aria

Arriva l’inverno e si chiudono le finestre: cosa possiamo fare per allontanare il problema dell’aria viziata e quindi anche umidità e muffa?

Oltre a contribuire all’ingresso di aria inquinata, l’apertura delle finestre diventa un “problema” soprattutto in inverno, quando la temperatura esterna si fa più rigida. Ecco perché suggeriamo di installare un impianto di VMC con recupero di calore per ricambiare l’aria in casa e mantenere l’efficienza energetica dell’edificio. Ma i benefici della VMC in inverno non finiscono qui: grazie a questa tecnologia infatti è possibile contrastare problemi di muffe e condense, particolarmente insidiosi in questo periodo dell’anno, restituendo un ambiente salubre in casa e mantenendo l’umidità relativa interna entro parametri di comfort.

Le soluzioni puntuali VMC di Helty sono ottimali perché consentono di ricambiare l’aria stanza su stanza, a seconda delle necessità. Grazie ai sensori per misurare l’umidità, l’anidride carbonica e gli inquinanti indoor, le VMC possono infatti agire automaticamente, calibrando la portata d’aria ricambiata in maniera differente. Laddove invece non ci sono esigenze particolari, es. un bagno o un ripostiglio, può essere sufficiente un semplice “estrattore”, che agisce per estrarre rapidamente l’aria viziata in piccoli ambienti.

In che modo i sistemi come la VMC possono contribuire al benessere indoor e al contempo al risparmio energetico?

Le soluzioni di ventilazione meccanica controllata Helty ad esempio sono dotate di scambiatore di calore entalpico che consente di preriscaldare l’aria filtrata in ingresso, sfruttando la temperatura del flusso d’aria in uscita. Si tratta di una tecnologia “intelligente” perché permette un recupero termico certificato che arriva fino al 91%, senza il rischio che i due flussi d’aria – quella estratta dall’interno e quella purificata dall’esterno – si contaminino, in quanto non entrano mai in contatto diretto.

Facendo un esempio concreto, se in casa ci sono 21° e all’esterno 0°, la VMC agisce ricambiando e purificando l’aria, mantenendo la temperatura del flusso d’aria di rinnovo attorno ai 18/19°.

In che modo i sistemi come la VMC possono contribuire al benessere indoor e al contempo al risparmio energetico?
La muffa e l’umidità sono fattori molto seri che non devono essere trascurati al fine di mantenere buona la qualità dell’aria interna

Spesso l’installazione della VMC può essere un processo complicato, soprattutto in caso di ristrutturazioni. Quali sono le soluzioni indicate in questi contesti?

Parlando di VMC, la prima grande distinzione da fare è tra sistemi decentralizzati (o puntuali) e centralizzati (o canalizzati). Le VMC centralizzate comportano in generale lavori di installazione importanti, con opere murarie invasive per posizionare le canalizzazioni (solitamente disposte in controsoffitti); queste tipologie di impianto possono essere indicate in caso di nuove costruzioni, ma per lavori di ristrutturazione o retrofit edilizio sono consigliati i sistemi decentralizzati. Le VMC puntuali, infatti, non necessitano di lavori invasivi: si installano rapidamente, a parete, con due semplici carotaggi da 80 mm nelle murature perimetrali.

I sistemi decentralizzati di Helty ad esempio favoriscono l’installazione senza dover organizzare un cantiere in casa, evitando fastidiose impalcature e sporco ovunque; l’installazione avviene in circa un’ora per macchina e quindi questi sistemi sono consigliati anche in ambienti abitati, risultando particolarmente adatte soprattutto in caso di riqualificazione.

Spesso l’installazione della VMC può essere un processo complicato, soprattutto in caso di ristrutturazioni. Quali sono le soluzioni indicate in questi contesti?
Esempio di un filtro pulito e uno installato all’interno di una soluzione di VMC. La differenza evidenzia moto chiaramente la necessità di tenere monitorata l’aria che respiriamo ogni giorno

 

È possibile usufruire degli incentivi statali per installare una VMC in casa?

Grazie al sistema di recupero del calore con efficienza certificata fino al 91%, le unità di ventilazione meccanica controllata risultano idonee ad usufruire delle detrazioni fiscali previste dalla legge, con differenti modalità.

La VMC può ad esempio rientrare nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie come intervento di manutenzione straordinaria finalizzato al risparmio energetico. In questo contesto, l’agevolazione prevista è del 50% con il cosiddetto “Bonus Casa. Per la detrazione del 65% prevista con l’Ecobonus, invece, è necessario che la VMC rientri in un intervento di riqualificazione energetica globale dell’edificio: in questi casi, serve un’asseverazione tecnica che attesti che la VMC è una valida soluzione per evitare il rischio di formazione di muffe e condensazioni interstiziali e che dimostri che il sistema di VMC installato consegue un risparmio energetico.

Infine, la VMC può rientrare nel Superbonus al 90% se viene installata congiuntamente ad un intervento di coibentazione dell’edificio o di sostituzione degli impianti, sempre asseverandola come valida soluzione per scongiurare rischi di condense e muffe.

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