La tecnologia ha sempre ragione?

Editoriale Gennaio 2023

La tecnologia ha sempre ragione?

Oggi possiamo affermare che la tecnologia ha portato a grandissimi progressi. Ha permesso il superamento delle barriere spazio-temporali e ha fatto nascere una modalità di vita innovativa, quella della cosiddetta “mobilità continua”.

Grazie alle nuove tecnologie, le comunicazioni sono diventate più efficienti e decisamente più intuitive e semplici da utilizzare per qualsiasi persona, dalla più esperta e capace a quella meno abituata (e forse anche meno interessata) a utilizzare la tecnologia nella vita di tutti i giorni.
Grazie agli smartphone, ai tablet (e relative App), ai Pc e persino ai dispositivi indossabili (ad esempio gli smartwatch) possiamo lavorare, parlare, studiare, telefonare con persone lontane, giocare con i nostri amici e conoscere nozioni in modo immediato e sempre aggiornato. Nessun limite, se non quello di avere una connessione Wi-Fi sempre disponibile o almeno abbastanza veloce.

Grazie alle nuove tecnologie anche la nostra casa si è trasformata in qualcosa di più innovativo capace di evolvere giorno dopo giorno. È diventata un luogo in cui è possibile connettere a Internet oggetti e impianti al fine di raggiungere il miglior comfort possibile, sicurezza ed efficienza energetica sempre più elevate. Dalla domotica siamo passati alle case intelligenti, e poi ancora, con l’Internet of Things, abbiamo esteso il concetto di Smart Home con la possibilità di rendere “intelligente” anche i singoli oggetti che popolano i nostri spazi domestici, dalla lampadina all’aspirapolvere, passando per caldaie e sistemi di allarme.

Ma quanto la tecnologia fa bene alla nostra vita?

Si sente parlare spesso di intelligenza artificiale paragonata a quella umana, e in effetti l’argomento rimane sempre attualissimo poiché questo dibattito coinvolge davvero ogni aspetto della nostra vita. Ma come in tutte le cose, occorre fare attenzione a come si utilizzano queste risorse. Le persone hanno intelligenza e “cuore”, due aspetti che la tecnologia non possiede e uniche caratteristiche che davvero ci differenziano. Ecco queste due, a mio parere, sono ciò che ci deve far decidere come, perché e quando utilizzare la tecnologia, in qualsiasi ambito della nostra vita.

Di recente ho frequentato un corso dedicato ai Social Media dove ho potuto interfacciarmi con differenti professionisti, tra cui anche Loredana Parolisi, dottoranda di ricerca all’Università degli Studi dell’Insubria, docente e linguista esperta in Comunicazione Digitale. Di seguito vi riporto un suo personale commento sul tema:

“In quarant’anni lo sviluppo delle nuove tecnologie ha subito una rapida impennata. Se da un lato questo fenomeno ha consentito il miglioramento della vita quotidiana ed enormi passi in ambito medico, dall’altro ci ha “softwarizzati” rendendo le applicazioni e le interfacce dei prolungamenti dei nostri spazi fisici e sociali. La nostra mente è così sottoposta a una serie infinita di stimoli che incidono sui processi mentali degli individui. McLuhan afferma che ‘tutti i media ci investono interamente’ essendo divenuti “estensioni di qualche facoltà umana psichica o fisica”. Le nuove tecnologie della comunicazione, soprattutto, esercitano un effetto gravitazionale sulla cognizione umana ma con peculiarità che possono trasformarsi in vere e proprie trappole: come la convergenza di contenuti e la distribuzione capillare che rendono difficoltosi il focus e la verifica delle informazioni.

Inoltre, i new media hanno apportato cambiamenti radicali nelle interazioni interpersonali dando origine a una comunicazione iper-personale in cui si vede nel mezzo la possibilità di mostrare se stessi più di quanto avvenga nella vita reale (McKenna 2002). Occorrono buon senso e una buona pratica di netiquette per imporsi un confine: dal limitare lo stimolo (per esempio, disattivando alcune notifiche push), all’evitare di ricorrere all’oversharing sia di contenuti propri che di interventi in quelli altrui. E non mi riferisco solo ai singoli utenti del web ma anche alle aziende che in preda all’impulso di difendere la propria immagine istituzionale, talvolta dimenticano che la vera tutela è coltivare le relazioni interne e diffondere una cultura positiva e inclusiva anzitutto tra le persone della propria rete”

La speranza non è quella di farvi disconnettere oggi stesso tutte le tecnologie che avete in casa, ma anzi, l’invito è di acquistarne sempre di più, ma con una consapevolezza diversa, più attenta alle proprie esigenze e a quelle altrui, capace di utilizzare testa e cuore in modo equilibrato e responsabile.

 

Il mondo è di tutti, dobbiamo averne cura - casaoggidomani

Buon Nuovo Anno a tutti!

Silvia
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