Taverne e seminterrati, altezza minima e requisiti per ottenere l’abitabilità: le ultime sentenze

Gli abusi edilizi sono sempre in agguato: ecco come riconoscere taverne abitabili e cosa le distingue da semplici cantine

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Taverne e seminterrati, altezza minima e requisiti per ottenere l’abitabilità le ultime sentenzeTaverne e sottotetti spesso sono usati come semplici magazzini, ad esempio per riporre e conservare alimenti, abiti e oggetti vari. Per questo motivo talvolta restano inutilizzati e privi di manutenzione.

Le taverne, dette anche seminterrati, tuttavia, a differenza dei sottotetti e delle cantine, sono progettate per poter ospitare delle persone. Ma per essere considerate “abitabili” devono soddisfare una serie di requisiti stabiliti dalla legge. Ecco le regole previste sull’abitabilità delle taverne, le altezze minime e il rapporto aeroilluminante.

Come riconoscere una taverna o seminterrato

Per prima cosa è necessario individuare correttamente questo particolare spazio della casa. La taverna, di solito, si trova al piano seminterrato o interrato della casa; è uno spazio abitativo a tutti gli effetti, anche se in passato veniva usata principalmente come deposito per cibo e bevande.

Le taverne presenti in molte abitazioni sono caratterizzate da altezze interne e aeroilluminazione inferiori agli standard dei locali abitabili e questo le rende inadatte alla permanenza prolungata delle persone.

Quando la taverna è abitabile: tutti i requisiti

In base al rispetto di precisi requisiti stabiliti dalla legge, le taverne possono essere regolari o abusive. Ecco i 3 requisiti minimi da rispettare per ottenere la piena abitabilità.

Altezza minima

I criteri generali riguardo alle altezze degli ambienti abitabili sono stabiliti nel Decreto Ministero Sanità del 5 luglio 1975*:

L’altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è fissata in m. 2,70, riducibili a m. 2,40 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i gabinetti e i ripostigli.

Un decreto più recente – risalente al 26 giugno 2015 – ha introdotto una deroga per i locali con riscaldamento radiante a pavimento: in tali casi l’altezza minima a 2,60 metri.

Tali regole, tuttavia, non si devono considerare esaustive poiché le norme regionali potrebbero stabilire requisiti parzialmente differenti.

Rapporto aeroilluminante

Oltre alle altezze minime, una taverna abitabile deve avere una sufficiente illuminazione naturale e un adeguato ricambio d’aria.

Trattandosi di uno spazio spesso sotterraneo, dunque senza finestre, potrebbe essere necessario ricorrere a soluzioni artificiali. In tali casi servono anche impianti di ventilazione e sistemi di illuminazione per rendere l’ambiente sano e confortevole.

Presenza degli impianti

Una taverna/seminterrato abitabile deve essere dotata di tutti i comfort necessari, inclusi impianti di luce, acqua e riscaldamento. L’assenza di questi impianti renderebbe lo spazio poco praticabile e difficile da vivere, oltre a violare le normative legali per la salute e la sicurezza delle persone.

FAQ Taverne e seminterrati

Ancora domande sui requisiti per rendere una taverna abitabile e non abusiva? Ecco la risposta ai dubbi più comuni.

Come sono accatastate le taverne?

Dal punto di vista catastale, le taverne sono classificate come un ambienti residenziali appartenenti alla categoria A. Di conseguenza questo spazio, sempre se soddisfa i requisiti di cui sopra, può essere trasformato in una seconda cucina, un soggiorno, una palestra, uno studio, una lavanderia e così via.

Quando un locale è considerato abitabile?

Per ottenere l’abitabilità i seminterrati, come gli altri ambienti della casa, devono rispettare le indicazioni stabilite a livello nazionale e regionale. Tutti i locali (taverne incluse) devono avere le caratteristiche seguenti:

  • altezza minima di 2,70 metri (o 2,40 metri per soppalchi e corridoi);
  • rapporto aeroilluminante di almeno 1/8 per ogni camera sulla superficie calpestabile;
  • conformità degli impianti idrico, termico ed elettrico;
  • rispetto delle normative acustiche.

Oltre a quelli elencati, ci sono altri requisiti minimi aggiuntivi da rispettare: ad esempio le proporzioni di locali e finestre, la sicurezza strutturale e l’efficienza energetica degli impianti. Le singole Regioni, inoltre, possono prevedere a livello locale misure più o meno restrittive per ottenere l’abitabilità.

Che differenza c’è tra cantina e taverna?

La taverna viene spesso confusa con la cantina, altro spazio della casa che di solito è sotterraneo o seminterrato. La cantina è uno spazio destinato alla conservazione di cibi, bevande o altri beni, quindi non è adibita alla permanenza delle persone.

Nelle cantine non sono presenti i comfort necessari a una permanenza prolungata come riscaldamento, impianti elettrici, idrici ecc. Per questo motivo l’altezza minima richiesta è inferiore a quella prevista per le taverne.

La taverna, invece, pur essendo collocata al piano seminterrato o interrato come la cantina, ha una funzione differente. È progettata per essere un ambiente abitabile o comunque utilizzabile per attività sociali e ricreative. Le taverne sono solitamente dotate di impianti adeguati e spesso vengono arredate per essere vissute come un vero e proprio ambiente della casa.

*Decreto Ministero Sanità del 5 luglio 1975

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