Deumidificatore, 5 consigli sulla scelta, e come detrarre la spesa

Prima di comprare un deumidificatore ci sono alcune considerazioni da fare su potenza, rumore e costo. Ecco le tipologie consigliate in base alle esigenze di ognuno e la guida alle agevolazioni statali.

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Deumidificatore, 5 consigli sulla scelta, e come detrarre la spesa

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Caldo e umidità sono problemi con cui tutti dobbiamo fare i conti, specialmente a causa dell’innalzamento delle temperature. Infatti, nella maggior parte dei casi, il ventilatore non basta più. E allora diventa necessario valutare l’acquisto di un condizionatore o deumidificatore. Il primo però ha un costo più elevato, oltre a necessitare di un motore da montare esternamente; il secondo invece è adatto a chi ha un budget più contenuto, ma comunque non vuole rinunciare a un ambiente domestico più vivibile, sano e fresco.

Tuttavia scegliere il deumidificatore più adatto alle proprie esigenze e più performante non è così semplice come si possa pensare. Sul mercato esistono diverse tipologie, con prezzo e prestazioni differenti.

Ecco una panoramica dei modelli più venduti sul mercato e alcuni consigli utili per un acquisto intelligente e per detrarre la spesa grazie ai bonus statali.

Deumidificatore e condizionatore, ecco spiegata la differenza

Spesso si fa confusione sul diverso funzionamento di questi due apparecchi, che sono molto diversi per prezzo e funzione. I condizionatori sono in grado di raffreddare la temperatura dell’aria, rinfrescando gli ambienti in cui sono installati. Invece i deumidificatori sottraggono l’acqua presente nell’aria, eliminando quindi l’umidità senza abbassare la temperatura dell’ambiente circostante.
Dunque i due apparecchi hanno una funziona diversa:

● il condizionatore abbassa la temperatura interna percepita;
● il deumidificatore riduce l’umidità.

Scelte diverse in base a esigenze diverse e anche a quanto si è disposti a spendere (un deumidificatore modello base costa soltanto poco più di 20 euro). Infatti i condizionatori hanno un prezzo più elevato e richiedono il montaggio di un tecnico specializzato, mentre il deumidificatore non necessità di particolari interventi.

Tutti i benefici di avere un deumidificatore in casa
Riducendo l’umidità, i benefici del deumidificatore possono essere davvero notevoli in uno spazio domestico

Tutti i benefici di avere un deumidificatore in casa

Gli effetti positivi dell’avere un deumidificatore sono innumerevoli, sia sulla qualità dell’aria in casa che sul benessere percepito da chi vi abita.

Riducendo l’umidità, i benefici del deumidificatore sono:

migliorare la respirazione;
● ridurre i reumatismi;
eliminare/prevenire la muffa sulle pareti;
● aumentare la vivibilità e la soglia di attenzione.

E i consumi? Qual è l’impatto di questo apparecchio sulle bollette? Come tutti gli elettrodomestici, l’impatto sulle bollette dipende dal tempo di utilizzo. Nella prima ora il consumo stimato è di 0,2/0,3 kWh e si riduce nelle ore successive.

5 consigli utili per scegliere il modello di deumidificatore più adatto

Scegliere il deumidificatore può non essere un’operazione semplice poiché sul mercato se ne trovano diversi modelli con funzionalità parzialmente differenti. Ci sono, ad esempio, quelli portatili o fissi, quelli essiccativi o meccanico-refrigeranti.

Queste le caratteristiche principali da tenere a mente:

fissi o mobili, i primi sono più scomodi perché non si possono spostare agevolmente, in compenso hanno una potenza maggiore dei mobili;
essiccativi o passivi, che sfruttano materiali essiccanti come il gel di silice. Sono i più semplici quindi meno costosi (ma anche meno performanti). Sono adatti ad ambienti di grandezza moderata dove l’umidità non è eccessiva;
meccanico-refrigerativi, dotati di una serpentina di raffreddamento. Sono più potenti dei precedenti, ma indicati in zone con una percentuale di umidità superiore al 45%. Essendo più potenti hanno un prezzo maggiore che oscilla dai 90 ai 500 euro.

Volendo dare dei consigli pratici, prima di procedere all’acquisto si dovrebbe valutare il tasso di umidità in casa, in base alla zona in cui si vive, il prezzo che si è disposti a sborsare, la sopportabilità dell’apparecchio, questo perché i modelli essiccativi-passivi (che sono anche i più economici) possono risultare rumorosi.

Istruzioni per detrarre la spesa: come richiedere il bonus condizionatori 2022

Istruzioni per detrarre la spesa: come richiedere il bonus condizionatori 2022

Chi acquista un deumidificatore domestico può accedere, in presenza di particolari requisiti, a una importante detrazione fiscale. Si tratta del cosiddetto “bonus condizionatori” con il quale detrarre dal 50 al 65% della spesa sostenuta per acquistare:
● climatizzatori;
● pompe di calore;
● deumidificatori.

Le ultime proroghe del Governo hanno esteso la possibilità di ricevere il bonus per tutta la durata del 2022. Chi compra uno o più deumidificatori può richiedere la detrazione sfruttando il bonus ristrutturazione, con il quale detrarre la metà della spesa sostenuta. Ci sono però una serie di requisiti da soddisfare:

● il richiedente deve aver acquistato il deumidificatore/condizionatore in concomitanza con lavori di ristrutturazione domestica;
● l’apparecchio deve essere di (almeno) classe A+;
● la spesa sostenuta non deve superare i 10.000.

Un aspetto importante da non sottovalutare per chi vuole avere lo sconto, è assicurarsi che il deumidificatore acquistato sia di ultima generazione e che, quindi, garantisca il risparmio energetico. In caso contrario, non potrà essere rilasciata alcuna certificazione dal produttore o installatore del prodotto, certificazione indispensabile per avere l’agevolazione fiscale.

Esiste un’alternativa per richiedere la detrazione senza effettuare lavori di manutenzione straordinaria all’interno dell’immobile. Si tratta dell’Ecobonus. Ai richiedenti è possibile detrarre il 65% della spesa se sostituiscono il vecchio condizionatore, deumidificatore o pompa di calore con uno di nuova generazione con un minore impatto sull’ambiente. In tal caso servirà l’attestato di prestazione energetica rilasciato dal produttore. Il tetto massimo stavolta è di 46.154 euro, da detrarre in 10 anni nella dichiarazione dei redditi.





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