L’umidità può causare molti problemi, tra cui la formazione di condensa e muffa. Togliere la muffa da muri e angoli di casa, oltretutto, è un problema che accomuna molte persone e non sempre si ricorre fin da subito alla migliore soluzione, causando un graduale peggioramento della situazione. Come eliminare l’umidità in casa quindi? Spesso, infatti, si interviene non tanto sulla causa che origina il problema, ma solo sul sintomo: ripulire le superfici e rimuovere la muffa, non ne impedisce, però, la nuova formazione. Ma è bene prestare attenzione, in quanto non intervenire correttamente può causare danni e problemi per la salute delle persone e intaccare la salubrità dell’aria.
La causa della muffa: il problema è l’umidità
La muffa è un microrganismo facente parte della famiglia dei funghi, che si può formare su diverse superfici di casa, espandendosi nel tempo. La principale causa della sua formazione è proprio l’umidità che, quando supera certi livelli, crea le condizioni ambientali ideali per la riproduzione della muffa. Ancora peggio quando l’elevata umidità si combina ad una temperatura bassa.
La prima cosa da fare è comprendere, quindi, da dove proviene l’umidità. Le cause possono principalmente essere:
- Infiltrazioni d’acqua a seguito di eventi atmosferici eccezionali;
- Condensa, dovuta a un tasso di umidità nell’aria troppo elevato;
- Perdite di acqua da impianti e tubazioni presenti in casa;
- Problemi di condensa, a causa di sbalzi di temperatura, anche per contatto di superfici fredde e calde (ad esempio in corrispondenza di infissi o ponti termici);
- Fenomeni di risalita, quando l’acqua risale dal terreno, a contatto con la struttura;
- Acqua contenuta nei materiali da costruzione, che non asciuga perfettamente durante la realizzazione dell’edificio.
Capire qual è o quali sono le cause dell’umidità è fondamentale per agire nel modo corretto e rimuovere l’eccessiva presenza di acqua, causa della muffa.
Temperatura e umidità: le condizioni ambientali adeguate in casa
Il tasso di umidità in casa dipende anche dalla temperatura e incide sul comfort interno percepito dalle persone e non deve essere né troppo basso, né troppo elevato. In generale, la temperatura interna dovrebbe oscillare tra i 20° e i 21° e l’umidità non essere mai inferiore al 40% e superiore al 60%. La misura è in percentuale in quanto l’umidità relativa indica la quantità di acqua contenuta nell’aria rispetto alla massima quantità di vapore acqueo possibile.
Per conoscere l’umidità in casa è possibile acquistare un igrometro, ossia un dispositivo che misura l’umidità relativa. Se i valori sono eccessivi, si compromette la salubrità dei locali, con la generazione di muffe e problemi di salute a livello respiratorio. Anche se è un nemico insidioso, ci sono buone notizie, in quanto controllare il tasso di umidità in casa è possibile e la soluzione migliore dipende proprio dalle origini del problema, sopra viste.
Come eliminare l’umidità in casa, causa di muffa
Per indagare al meglio il problema e cercare di eliminare l’umidità in casa è possibile ricorrere ad apposita strumentazione, tra cui la termografia, che permette di individuare i punti freddi dell’edificio. Per questi studi è fondamentale rivolgersi a dei tecnici esperti. Per fare degli esempi, se il problema è la presenza di ponti termici, una soluzione potrebbe essere quella di realizzare un sistema a cappotto.
O ancora, si possono realizzare barriere chimiche che fermano la risalita dell’acqua dal terreno, iniettando nel muro apposite miscele. Si può ricorrere alla elettrosmosi, che allontana l’acqua mediante la formazione di campi magnetici o potrebbe essere necessario realizzare un vespaio aerato.
Scarsa ventilazione e umidità: quali rimedi adottare
I rimedi naturali per eliminare l’umidità in casa sono diversi e partono dalle buone abitudini di chi vive gli ambienti. Il tasso, infatti, può essere alterato da alcune attività tipiche domestiche come cucinare senza l’uso della cappa o far asciugare i panni al chiuso. È bene assicurarsi che, negli spazi in cui si svolgono queste operazioni, ci sia una corretta ventilazione dei locali.
La ventilazione naturale, infatti, aiuta a mantenere l’aria salubre e pulita, riducendo anche l’umidità. Oltre all’apertura delle finestre, che dovrebbe essere fatta per almeno 5-10 minuti al giorni, è possibile predisporre griglie o canalizzazioni che favoriscano il corretto ricambio d’aria. Un ulteriore aiuto è offerto dalle piante per appartamento, che hanno la capacità di regolare il microclima locale, agendo sia sulla temperatura che sul tasso di umidità.
I sistemi di VMC e i deumidificatori
Per ridurre gli sprechi energetici causati dalla ventilazione naturale degli ambienti, è possibile valutare l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC).
Si tratta di impianti che aspirano l’aria viziata dai locali e ne immettono di nuova e purificata dall’esterno. L’aria viene trattata prima dell’immissione e, se presente uno scambiatore di calore, viene recuperata energia dallo scambio, massimizzando i risultati di efficienza energetica. Questi impianti assicurano in ogni momento il ricambio d’aria ottimale, anche grazie alla possibile combinazione con appositi sensori che monitorano la qualità dell’aria.
Chiaramente l’acquisto della macchina e l’intervento di installazione hanno un costo da considerare, che può variare a seconda della tipologia di impianto (centralizzato o puntuale) e dalla dimensioni dei locali.
Un ulteriore aiuto potrebbe essere il deumidificatore, un dispositivo che aspira l’aria interna di un locale, la tratta facendo condensare l’acqua in essa contenuta, per poi ridistribuirla “asciutta”. Si tratta di dispositivi portatili che possono combinare, oltre al funzionamento base descritto, ulteriori funzionalità.
Tra i principali criteri di scelta ci sono sicuramente la capacità di deumidificazione e la modalità di raccolta/scarico dell’acqua che si ottiene dal processo. Sbagliare “taglia” di deumidificatore, potrebbe vanificare completamente l’uso. In generale, comunque, i produttori indicano sempre la superficie ideale degli ambienti in cui collocare in modo efficace il modello in questione.
Togliere umidità in casa: come pulire le superfici dalla muffa
Oltre a rimuovere le cause dell’umidità e assicurare il corretto microclima all’interno dei locali è importante anche eliminare l’effettiva presenza di muffa sulle pareti. Questa operazione deve essere svolta solo dopo aver risolto le reali problematiche relative all’umidità.
Per la pulizia delle superfici si possono utilizzare appositi prodotti antimuffa e detergenti specificatamente pensati per lo scopo. Esistono, poi, anche soluzioni naturali per il trattamento del problema. Per la scelta del miglior antimuffa è bene fare attenzione ai componenti del prodotto e prestare attenzione alle indicazioni per l’uso riportate sulla confezione.
Un altro aiuto, poi, può essere dato da prodotti quali vernici antimuffa e pitture traspiranti, che favoriscono l’evaporazione dell’acqua dalle pareti.
Prevenire la muffa in casa. 4 soluzioni “fai da te”
Toglimuffa attivo Active1 di Fila Solutions
Detergente toglimuffa attivo Active1 formulato da Fila Solutions e ideale per rimuovere rapidamente la muffa da ogni tipologia di superficie, come gres porcellanato, ceramica, pietre naturali, pitture murali e marmorino, cemento e fughe, cotto, klinker. Alcuni vantaggi: pratica confezione ergonomica con spruzzatore; viscosità ideale (può essere facilmente applicato a parete); azione rapida, efficace in pochi minuti; pulisce efficacemente anche le fughe. Pronto all’uso, non serve diluire.
Come fare: spruzzare Active1 direttamente sulla superficie da pulire tenendo il flacone in posizione verticale a una distanza di circa 15-20 cm. Lasciare agire per circa 15 minuti. Tamponare l’eventuale eccesso di prodotto con un panno umido per evitare possibili gocciolature. Se necessario ripetere l’operazione, quindi risciacquare con una spugna umida. Per ostacolare il riformarsi della muffa si consiglia di applicare a seguito della pulizia Active2 per una protezione attiva dalle muffe. Aerare bene i locali durante e dopo l’uso. (circa 4 ore di aerazione ma se l’odore di cloro persiste continuare ad areare finché non scompare). Prima di procedere alla tinteggiatura si consiglia di attendere circa 12 ore.
Combat 222 di San Marco
Detergente spray Combat 222 di San Marco per la pulizia di superfici con muffe ed alghe. È ideale per un pronto intervento efficace e veloce sulle superfici interne ed esterne – o piccole parti di esse – infestate da muffe e alghe.
Combat 222 ripristina l’aspetto originale dell’area trattata prima della pitturazione: la combinazione con l’igienizzante Combat 333 e, successivamente, idropitture quali l’anti-condensa Superconfort o Silver Confort, che, oltre a essere antimuffa, previene anche la proliferazione di batteri, ostacola nuovi fastidiosi attacchi da parte di microrganismi. Il prezzo: confezione 0,5 litri a 20,65 euro.
Antimuffa Z10 di Saratoga
Saratoga Z10 Antimuffa di Saratoga è il liquido specifico per interno ed esterno, in grado di eliminare e combattere la formazione di muffe, alghe, muschi e licheni detergendo a fondo le superfici e rilasciando, al contempo, un piacevole profumo. È di facile utilizzo grazie allo spruzzatore ergonomico ed è sicuro per i bambini grazie all’apposita chiusura di sicurezza.
Si applica su superfici ammuffite quali docce, box, saune, bagni, docce ecc. il tempo di azione è di circa 15 – 20 minuti dopo di che è possibile pulire i residui con acqua. È un liquido opaco e di colore giallo ed è disponibile in confezione da 25, 500 e 1000 ml.
Ariasana Smuffer di Henkel
Ariasana Smuffer è un spray pronto all’uso con un efficace effetto pulente per la rimozione di muffa, funghi e sporco dentro e fuori casa, in bagni, docce, seminterrati, cucine, pareti, soffitti, pavimenti e terrazze. Combatte i germi e i batteri e protegge a lungo, prevenendo la formazione di microorganismi. Il prodotto ha la funzione spray e schiuma, per garantire un’applicazione adeguata ed efficace.
Come utilizzarlo: Spruzza la superficie da una distanza di 3-5 cm. Attendi 5-10 minuti. Pulisci la superficie con un panno o una spazzola. Rimuovi i residui con acqua pulita. Ripetere l’applicazione, se necessario.
FAQ Togliere umidità in casa
L’umidità può generare numerosi inconvenienti, come la comparsa di condensa e muffa. Togliere l’umidità in casa è essenziale per prevenire questi problemi, poiché la presenza di muffa su pareti e negli angoli è una difficoltà comune a molte persone. Ecco alcune delle domande più ricercate sul web dagli utenti.
Perché si forma l’umidità in casa?
In ambienti con scarsa ventilazione, l’umidità presente nell’aria sotto forma di vapore acqueo tende a concentrarsi eccessivamente. La sola presenza di persone negli spazi chiusi, attraverso la respirazione e la sudorazione, contribuisce all’aumento del tasso di umidità. Anche le piante e gli animali domestici partecipano a questo processo. Si stima che una famiglia composta da quattro persone possa generare fino a 10 litri di umidità al giorno.
Attività quotidiane fondamentali, come fare la doccia o il bagno, cucinare, lavare i piatti o i vestiti e stendere il bucato, rilasciano notevoli quantità di vapore nell’aria. Se questa umidità non viene adeguatamente smaltita, tende ad accumularsi negli ambienti, manifestandosi come condensa sulle superfici più fredde della casa.
Come togliere l’umidità dai muri interni?
L’unico modo per ridurre l’umidità negli ambienti chiusi è eliminarla, ricambiando l’aria oppure utilizzando un deumidificatore. Tuttavia, ci sono alcune semplici attenzioni che possono aiutare a gestire meglio il livello di umidità, evitando la formazione di condensa e muffa.
Ad esempio, è consigliabile stendere il bucato all’aperto, ma se ciò non è possibile, è importante arieggiare gli ambienti aprendo le finestre. Quando si cucina, è utile attivare la cappa aspirante per favorire la fuoriuscita del vapore. Dopo la doccia o il bagno, è bene ventilare il locale per far uscire l’umidità in eccesso.
Inoltre, ridurre il numero di piante in casa e prestare attenzione ai ristagni d’acqua nei sottovasi aiuta a limitare l’umidità. Infine, aprire le finestre dopo aver lavato i pavimenti non solo facilita l’asciugatura, ma consente anche di eliminare le eventuali sostanze chimiche presenti nei detergenti.
Come funziona una VMC con deumidificatore?
Un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC) non va confuso con un deumidificatore, anche se entrambi aiutano a gestire l’umidità. La VMC ha lo scopo principale di ricambiare e purificare l’aria in modo efficiente, mentre il deumidificatore si limita a ridurre l’umidità in eccesso senza migliorare la qualità dell’aria (con un consumo energetico maggiore).
La VMC mantiene livelli ottimali di umidità immettendo aria esterna, generalmente più secca di quella interna (a eccezione dell’estate). Un ricambio d’aria continuo riduce sensibilmente l’umidità interna, rendendo l’ambiente più asciutto e sano. Oltre a contenere l’umidità, la VMC purifica l’aria, rimuovendo quella viziata e sostituendola con aria fresca.
Il deumidificatore, invece, riduce l’umidità tramite condensazione, ma non ricambia né filtra l’aria. Sul piano energetico, la VMC è molto più efficiente, consumando fino a 100 volte meno energia. Tuttavia, il deumidificatore resta utile in casi specifici, come con sistemi di raffrescamento a pavimento o in locali interrati soggetti a forte umidità.
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