Il travertino, materiale lapideo da sempre utilizzato nell’architettura e negli interni, contraddistinto da peculiari texture porose e variegate e da tonalità calde, sembra essere tornato di tendenza, anche se in realtà non è mai uscito dalla rosa delle finiture preferite da progettisti e designer. Lo si intuisce dalle sue molteplici declinazioni all’ultima edizione di Cersaie o tra le pagine dei cataloghi delle aziende del settore.
Qual è la differenza tra marmo e travertino?
Marmo e travertino sono entrambi pietre naturali, ma si distinguono per modalità di formazione geologica. Il primo è infatti una roccia metamorfica, derivata dalla trasformazione di materie prime sedimentarie (come ad esempio il calcare) sotto l’azione combinata di calore e pressione.
Il travertino è invece una roccia sedimentaria, nata dalla deposizione di carbonato di calcio in ambienti umidi e acquei, come ad esempio le grotte o le sorgenti termali. La sua struttura è porosa, con striature e piccole cavità e fessure a volte riempite da altri minerali, mentre il colore è tipicamente chiaro, nelle palette del panna, del beige, del noce. Ciò non toglie tuttavia che si presti bene a diverse lavorazioni, tra cui spazzolatura, levigatura, lucidatura.
Che tipo di pietra è il travertino?
Secondo la normativa UNI-4858, che individua le terminologie commerciali della pietra, il travertino è una roccia a struttura vacuolare, lucidabile, costituita da carbonati di origine sedimentaria, utilizzata come materiale sia da costruzione sia da decorazione. Più morbido del marmo in generale (durezza Mohs 2-4 contro i 3-5 di quest’ultimo) è estremamente versatile, ma il più delle volte viene utilizzato per le pavimentazioni e i rivestimenti. L’irregolarità superficiale infatti non pregiudica la sua resistenza, soprattutto all’acqua, al calore, alle escursioni termiche e all’usura.
Molto diffuso già in età romana, il travertino proviene per grande parte dal Lazio, nelle zone di Tivoli, ed è per questo che orna l’architettura storica monumentale della capitale, da cui prese anche il nome di “travertino romano” (i Romani lo denominavano invece “lapis tiburtinus”). Altre cave esistono però anche in centro Italia, così come nel mondo, soprattutto nel nord Africa e in Sudamerica.
Come riconoscere il travertino?
Oltre al colore – bianco, beige, crema, noce – e alle venature (gialle o marroni), il travertino è facilmente riconoscibile dalla struttura porosa, che dà una superficie a piccoli fori. Relativamente morbido, è anche più leggero di altre pietre (il peso specifico si aggira intorno ai 2,5 kg/cm3).
Essendo di origine naturale è sempre diverso e ogni lastra è unica, con caratteristiche cromatiche e strutturali proprie. Esistono però alcune categorizzazioni per definire i travertini più comuni in base a peculiarità comuni, come ad esempio quello classico, beige chiaro con venature marroni o gialle, forse il più diffuso, il Navona, più chiaro e luminoso, tendente al bianco latte, con venature avorio, il Noce, beige scuro con venature marroni.
Effetto travertino, l’industrializzazione della natura
L’estetica originale della pietra è stata ripresa dai materiali industrializzati, come le pietre sinterizzate o il grès porcellanato, al fine di riproporne l’aspetto senza i difetti (peso e spessori delle lastre, complessità di posa, necessità di cura particolare…) tipici del materiale naturale.
Sempre più diffusi, grazie anche all’innovazione produttiva, capace di riproporre superfici colorate in massa praticamente indistinguibili da quelle presenti in natura, i nuovi materiali garantiscono prestazioni invidiabili a costi decisamente inferiori rispetto al travertino. In spessori, anche nei grandi formati, dall’esiguità pari a quella delle normali piastrelle ceramiche: qualità non indifferente nelle ristrutturazioni o nell’interior design.
Dove posarlo
Adatto anche in esterno, ad esempio come rivestimento di facciata, il travertino è soprattutto utilizzato in lastra per le pavimentazioni interne, oltre che, sotto forma di elementi di piccole dimensioni, come rivestimento di bagni e docce.
Duraturo, idrorepellente e facile da pulire, viene anche lavorato per realizzare lavabi e piatti doccia monoblocco, particolarmente espressivi grazie alle venature e alla matericità della superficie. Motivo per cui viene scelto anche per i piani di tavoli, consolle, isole in cucina, in tal caso reso più resistente da trattamenti superficiali trasparenti.
Come manutenere il travertino in interno e proteggerlo in esterno
Al pari di ogni altro materiale naturale, il travertino necessita di una manutenzione regolare per mantenere bellezza e durare nel tempo.
Negli interni è sufficiente tenerlo pulito per evitare la sedimentazione di sporco, polvere, briciole, usando acqua e un detergente neutro che non lo danneggi. Prodotti più aggressivi, come ad esempio la candeggina, possono infatti intaccare la superficie e rovinarla senza rimedio.
Una manutenzione più laboriosa può invece prevedere la stuccatura dei piccoli fori e delle fessure che caratterizzano il travertino, al fine di renderlo più resistente alle macchie.
In esterno, per evitare l’erosione degli agenti atmosferici, la sigillatura è invece necessaria, così come la pulizia regolare e il trattamento superficiale con protettivi ad hoc.
Quanto costa il travertino?
Il costo del travertino può variare a seconda di diversi fattori, tra cui la tipologia di pietra, la dimensione e lo spessore delle lastre (quelle maggiori sono più pregiate), la finitura superficiale, la posa in opera. Il range di prezzo medio si aggira intorno al centinaio/centinaio e mezzo di euro al metro quadrato – con punte verso il basso ma anche verso l’alto per le versioni maggiormente pregiate –, ma se non si ha a disposizione questo budget si può sempre optare per il grès porcellanato effetto travertino.
Una scelta responsabile (niente estrazioni da cave esauribili), sostenibile – le lastre di questo materiale industrializzato sono ormai quasi tutte al 100% riciclabili e ottenute da materie prime facilmente reperibili – e veloce nelle tempistiche di posa, oltre che duratura. Se infatti il travertino naturale nel tempo necessita di cure a volte invasive, come ad esempio una nuova levigatura per riportarlo allo splendore iniziale, il grès porcellanato è imperituro: non cambia colore, come ad esempio il parquet esposto lungamente alla luce solare, non è delicato come la pietra.
Nuance calde e matericità discreta. Le tendenze
Le nuance calde e la matericità discreta di questo materiale che ha attraversato i secoli sono le peculiarità che oggi lo hanno nuovamente riportato alla ribalta. Si tratta infatti di qualità che ben si sposano con l’espressività e gli obiettivi della progettazione d’interni di questi ultimi anni, alla ricerca di atmosfere rilassanti e avvolgenti, ma preziose e personalizzate.
Una attenzione condivisa anche dal mondo della moda, se, come riporta l’edizione americana della rivista AD, Louis Vuitton ha scelto quale scenario per la sfilata della sua collezione Cruise 2023 il cortile del Salk Institute, iconico centro di studi biologici progettato da Louis Kahn, uno dei maestri dell’architettura, a La Jolla (California) negli anni Sessanta. Lo spazio all’aperto del complesso, attraversato per tutta la lunghezza da un sottile canale d’acqua – il River of Life –, sul quale si affacciano gli audaci edifici di cemento a vista ritmati dal teak dei serramenti, è infatti completamente rivestito di travertino romano. Un omaggio al Grand Tour in Italia fatto dal famoso architetto, così come alla poetica materica di questa pietra senza tempo.
Un materiale adatto non solo per gli ambienti domestici
Iceland Parliament Hotel a Reykjavik
Nel cuore della capitale islandese, il complesso alberghiero Iceland Parliament Hotel fonde storia e contemporaneità accorpando edifici preesistenti e nuove espansioni. Gli interni eleganti, completati da arredi su misura e finiture made in Italy, sono impreziositi da lastre di marmo e di pietra di grande formato. Come quelle MaxFine Travertino di FMG Fabbrica Marmi e Graniti alle pareti degli ambienti della spa situata al piano interrato: reception, drinking station, spogliatoio e toilette, cabine massaggi e vasca idromassaggio geotermica.
Luxe Rome Apartment a Roma
Pensato per soggiorni di breve-medio termine con il comfort di un albergo a cinque stelle, Luxe Rome Apartment nel cuore di Roma si distingue per le finiture pregiate, derivate dalla tradizione locale. Tra queste il travertino naturale a pavimento e il travertino color noce dei rivestimenti dei bagni, di cui uno progettato come una vera e propria spa con vasca idromassaggio.
Six Senses Rome a Roma
Urban hotel nel cuore della capitale, il Six Senses Rome è frutto della ristrutturazione di palazzo Salviati Cesi Mellini. Gli interni, a firma dell’architetto e designer Patricia Urquiola (con alcuni arredi su misura realizzati da Prisma), citano costantemente la tradizione costruttiva romana sfruttando materiali locali come il travertino per la pavimentazione e alcuni elementi tecnici dell’area ristorazione, i mosaici o il cocciopesto.
Travertino industrializzato. Caratteristiche, colori, finiture per la casa
The Bathelier C•Bath di Cosentino
Grazie alla versatilità delle superfici Dekton® e Silestone® la gamma The Bathelier C•Bath di Cosentino presenta ambienti di ispirazione firmati da designer internazionali, come Claudia Afshar, che per il bagno sensoriale Sawaru sceglie l’effetto evocativo del travertino. Tonalità luminose che ricreano un’atmosfera rilassante e positiva, perfetta per una spa domestica personalizzata dalla texture Dekton Tk06 Marmorio della collezione Pietra Kode.
Invictus di Ceramica Sant’Agostino
Ispirata al travertino, materiale versatile e senza tempo, la collezione di gres porcellanato Invictus di Ceramica Sant’Agostino ne riprende le caratteristiche venature accentuandone profondità e dinamismo. Proposti anche in originale abbinamento con il legno, per una rilettura contemporanea di pavimentazioni dal disegno tradizionale, i formati rettangolari hanno finitura sia naturale sia krystal nelle quattro colorazioni White, Pearl, Ivory, Beige.
Prestigio Travertino di Ceramiche Refin
In gres porcellanato igienico, sicuro e sostenibile, poiché realizzato con materie prime facilmente reperibili e riciclabile al 100%, la gamma Prestigio Travertino di Ceramiche Refin celebra e valorizza la natura reinterpretando la versione “vein-cut” (il taglio segue la direzione naturale delle venature) della pietra. In questo modo striature ondulate si alternano a zone più omogenee, il tutto in più formati declinati nelle tinte Beige, Bianco, Grigio, dalla finitura soft oppure lucida, con possibilità di abbinare due mosaici (T Mix triangolare e Cube romboidale).
Bamboo di Salvatori
Il rivestimento a parete e a pavimento di pietra naturale Bamboo di Salvatori, realizzabile in Travertino oltre che Bianco Carrara, Crema d’Orcia Select, Grigio Versilia, Silk Georgette®, Pietra d’Avola, ha una raffinata eleganza orientale in cui la fluidità delle linee in rilievo richiamano l’armonia e l’equilibrio compositivi di paesi come Cina e Giappone. Semplice e flessibile da posare, è adatto anche in esterno, oltre che in ambienti umidi.
Realstone_Travertino Collection di Ragno
Due declinazioni diverse ma complementari – Vein, in bianco, beige, noce, titanio e Cross, in bianco, beige, noce – denotano la Realstone_Travertino Collection di Ragno, gres porcellanato dalle superfici estremamente materiche. Un risultato ottenuto grazie alla tecnologia 3D Ink, che trasferisce veridicità e naturalezza a un classico effetto pietra, riletto però in chiave contemporanea. In più formati, la gamma include anche i decori Struttura 3D Canneto e i mosaici Losanga, sia Vein sia Cross.
Neolitica di Ricchetti
La collezione di gres fine porcellanato colorato in massa Neolitica di Ricchetti sottolinea il fascino ancestrale della pietra, esaltandone le peculiarità. Tra i cinque effetti disponibili anche Travertino, da posare sia in interno sia in esterno. La speciale finitura Cross della gamma – in più formati, pezzi speciali e mosaico – assicura infatti antiscivolosità in qualsiasi condizione e facilità di pulizia nonostante la piacevolezza al tatto della texture, oltre che resistenza a gelo, sbalzi termici, abrasione profonda e prodotti chimici di uso domestico.
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Foto in apertura: The Bathelier C•Bath di Cosentino