Lavabo a bacinella da appoggio, versione contemporanea del secchio

Riferimento moderno di quello che era un tempio un semplice bacile, il lavabo a bacinella da appoggio arreda il bagno nel segno dell’estetica, della funzionalità e della sostenibilità.

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Lavabo a bacinella da appoggio, versione contemporanea del secchio

Moderno e minimale nel disegno, il lavabo a bacinella da appoggio è una scelta sempre più frequente per il bagno, grazie anche alle molteplici versioni in cui viene proposto dalle aziende di settore. Una soluzione declinata in materiali e colori diversi, tradizionali e non, nel segno di una attenzione sempre più crescente per la sostenibilità.

Come funziona il lavabo a bacinella da appoggio?

Un lavabo a bacinella da appoggio si presenta proprio come un bacile posato sopra a un piano, fatto salvo che è collegato saldamente ad esso, grazie alle componenti del sistema di scarico. Il sostegno sottostante – che sia una mensola ad hoc o un vero e proprio mobile contenitore per il bagno – deve dunque essere predisposto con un foro, per collegare la piletta del lavabo al sifone sottostante. In questo modo l’aspetto è proprio quello di un bacile indipendente, anche se attualmente oltre ai modelli circolari esistono sul mercato forme diverse (quadrate, rettangolari, organiche…).

Solitamente tale tipo di lavandino non ha il secondo foro per il troppo-pieno (che evacua l’acqua in eccesso a piletta chiusa), né quello per installare la rubinetteria. Quest’ultima può essere fissata a parete, prevedendo in anticipo la posizione dei terminali incassati nella muratura dell’impianto idrico, oppure direttamente sul piano di sostegno del lavabo a bacinella da appoggio.

Come si fissa un lavabo da appoggio?

Predisposto esattamente il foro necessario allo scarico (alcuni lavabi per il bagno sono corredati di dima per tracciare sul piano d’appoggio il disegno dei passaggi), si posa un sottile strato di silicone sulla parte sottostante del bacile, che sarà a contatto della superficie del piano, e lo si posa. A questo punto si può avvitare la piletta con la sua guarnizione sul fondo del lavabo, fissarla con una ghiera al di sotto del sostegno e collegare ad essa il sifone, a sua volta dotato di tubo diretto al foro di scarico delle acque nella parete retrostante.

Stesso procedimento per la posa della rubinetteria, che tuttavia ha due collegamenti, uno per l’acqua fredda e uno per quella calda.

Come si fissa un lavabo da appoggio?
Un lavabo a bacinella da appoggio si presenta proprio come un bacile posato sopra a un piano, fatto salvo che è collegato saldamente ad esso, grazie alle componenti del sistema di scarico

Quanto deve essere alta una bacinella da appoggio?

Per una corretta funzionalità, l’altezza di un lavabo a bacinella d’appoggio deve essere la stessa di un lavandino normale, sospeso o a colonna. La distanza del bordo superiore da terra deve così misurare tra gli 80 e i 90 cm, a seconda del tipo di bacile scelto e delle dimensioni delle persone che utilizzeranno il bagno: troppo basso obbliga a curvarsi scomodamente, troppo alto impedisce i movimenti quotidiani di igiene personale.

Ovviamente tutto cambia se in casa ci sono persone a ridotta mobilità o disabili, per le quali è necessario abbassare il tutto affinché riescano ad usufruirne anche su sedia a rotelle o da seduti.

I materiali dei lavabi a bacinella da appoggio

Ceramica

Materiale della tradizione, la ceramica è ancora molto diffusa per questo tipo di prodotti, grazie alle sue peculiarità: resistenza, durata nel tempo, facilità di pulizia. Unica pecca il peso specifico, ma l’innovazione produttiva è riuscita ad annullare anche questo difetto: i nuovi lavabi da appoggio hanno infatti profili sottilissimi – nel range dei millimetri – senza che ciò ne pregiudichi la resistenza agli urti. Un risultato che ha migliorato di molto anche l’estetica dei lavandini finiti, esili e leggeri ma solidi ed igienici.

Cape Cod di Duravit

La bacinella d’appoggio asimmetrica Cape Cod (design Philippe Starck) di Duravit, di porcellana DuraCeram®, prende il nome dalla natura incontaminata della costa est degli Stati Uniti. Ha i bordi sottili solamente 5 mm senza perdere in qualità, robustezza e semplicità di pulizia. Triangolare dagli spigoli arrotondati – disponibile anche tonda e quadrata – prevede che il rubinetto sia esterno, installato sul piano d’appoggio.

Cape Cod di Duravit
Cape Cod di Duravit

Geberit ONE di Geberit

I lavabi da appoggio di ceramica della serie Geberit ONE di Geberit possono avere anche un innovativo scarico orizzontale: situato nella parte posteriore, non è esposto direttamente al getto d’acqua, in modo da evitare ristagno e conseguente formazione di calcare. La protezione dello scarico è smontabile, per la pulizia, e al posto del foro troppo-pieno sotto al copri piletta (magnetico) c’è una apposita valvola. Due le tipologie da appoggio disponibili (rettangolare e arrotondata), da abbinare a mobili in cinque diverse finiture.

Geberit ONE di Geberit
Geberit ONE di Geberit

RAK-Batu di RAK Ceramics

RAK-Batu è una collezione di lavabi di ceramica finiti a smalto artistico, frutto dell’aggiunta di particelle di mica minerale nel mix. Nove i prodotti a catalogo – rotondi, ovali, rettangolari – ispirati alle atmosfere domestiche balinesi, rilette però secondo un’estetica minimalista e contemporanea. Le finiture (Mica White, Mica Warm Grey, Mica Cool Grey) portano infatti in bagno i colori caldi e rilassanti delle destinazioni esotiche.

RAK-Batu di RAK Ceramics
RAK-Batu di RAK Ceramics

Flat di SDR Ceramiche

Di ceramica bianca (oltre che panna e grafite) la bacinella Flat 1 di SDR Ceramiche ha una linea circolare morbida, disegnata per soddisfare esigenze sia funzionali sia estetiche, e spessori sottilissimi (il bordo è di soli 5 mm). Senza foro di troppo-pieno, è realizzabile anche in Livin-stone, solid surface derivata da una carica minerale naturale legata con una bassa percentuale di materia prima acrilata, che ne conferisce lavorabilità e resistenza. In tal caso è possibile averlo nei colori aloe, avio, camelia e cotone.

Flat di SDR Ceramiche
Bacinella Flat 1 di SDR Ceramiche

Dalia di Terzofoco

Classico recipiente circolare, ispirato alle corolle dei fiori, Dalia di Terzofoco si trasforma in bacinella a semi-incasso raffinata grazie a una serie di decorazioni, che variano dalla campiture geometriche alle texture astratte, sino a disegni di ispirazione orientale. Sette i modelli disponibili – Pied de Poule, Paint Vinaccia, Black Paint, Mandala, Blue Capitonné, Corallo, Jolie –, di porcellana francese colata a mano e decorata a smalto. Possibile abbinare anche la piletta coordinata.

Dalia di Terzofoco
Dalia di Terzofoco

Pietra naturale, vetro, acciaio, argilla

Altro materiale molto utilizzato in molti esempi di lavabo a bacinella da appoggio – almeno fino alla diffusione delle solid surfaces, che ne riprendono l’aspetto visivo aggiungendo leggerezza e resistenza – è la pietra naturale. Preziosa e fascinosa, trasforma i bacili in vere e proprie sculture, tutte diverse tra loro e uniche proprio come opere d’arte.

Altrettanto gradevole il vetro, per la trasparenza, i riflessi luminosi e soprattutto la possibilità di vedere i giochi dell’acqua nella vasca. Temperato, per aumentarne la resistenza, è declinabile in una infinità di colori e può essere artistico, con inclusioni e decori superficiali.
L’acciaio inossidabile, dal carattere prettamente architettonico per la pulizia formale e la nitidezza volumetrica, lasciato al naturale o con diverse finiture cromatiche, garantisce durata nel tempo e igiene delle superfici, oltre che attenzione per la sostenibilità, poiché, al pari del vetro, totalmente riciclabile a fine vita.

Con la maggiore propensione, nel campo dell’arredamento e del design, per la matericità e per la ricerca dell’imperfezione voluta, è tornata in auge l’argilla refrattaria, sia smaltata sia grezza. Un materiale vivo, dalla lunga tradizione, che anche nei prodotti industriali trasmette la profondità e l’espressività visiva e tattile delle sue superfici.

Nabhi di Kreoo

I lavabi da appoggio Nabhi (design Enzo Berti) di Kreoo – rettangolari, quadrati, circolari, ovali e dal disegno organico – sono frutto della lavorazione del marmo naturale Artik Green, con venature che vanno dal verde chiaro a quello più carico, fino al grigio e addirittura al glicine. Personalizzabili nelle varianti dimensionali, così come nella scelta del materiale, si distinguono per uno studio preciso degli spessori e la raggiatura morbida.

Nabhi di Kreoo
Lavabo da appoggio Nabhi (design Enzo Berti) di Kreoo

Sondo di Alape

Sondo di Alape, di acciaio satinato dallo spessore minimo (3 mm), si distingue per la pulizia formale, declinata in diverse finiture – bianco, Metallic Dark Iron lucido, nero opaco vellutato – e anche bicolore, nero esternamente e bianco dentro.

Sondo di Alape
Sondo di Alape con rubinetteria a parete Tara di Dornbracht color champagne

 

Abaco di Ceadesign

Il lavabo da appoggio Abaco di Ceadesign, con troppopieno e piletta up&down sifonata, completamente ispezionabile, è prodotto in acciaio inox in diverse finiture, qui Black Diamond, eco-compatibili. Totalmente riciclabile, igienico e antibatterico, si abbina all’omonimo sistema modulare di piani d’appoggio contenitori (sempre di acciaio rivestibile con materiali preziosi come marmo, qui Breccia Imperiale, e legno), che nascondono alla vista gli impianti sia idraulico sia elettrico.

Abaco di Ceadesign
Abaco di Ceadesign

Cenote di Agape

Cenobe (design Patricia Urquiola) di Agape è una serie di lavabi nata per esplorare le potenzialità espressive dell’argilla, materiale caldo e lavorato ancora da artigiani che ne fanno tutti pezzi unici. Il catino circolare, in argilla refrattaria nera (disponibile anche in versione naturale), è infatti modellato a mano al tornio e per questo finito con imprevedibili variazioni della superficie. La designer ha progettato anche il sistema modulare Bloque di piani d’appoggio e contenitori, che con il loro rigore compositivo valorizzano la morbidezza del lavabo.

Cenote di Agape
Sistema modulare Bloque di piani d’appoggio e contenitori di Agape

Solid surface

Nate alla fine degli anni Sessanta, con il primo brevetto Corian® di DuPont, le solid surfaces sono materiali artificiali, per gran parte composti da cariche minerali (solitamente triidrato di alluminio), pigmenti e resine.

Non porose, resistenti, antibatteriche, ripropongono nell’intero spessore l’aspetto e le texture dei materiali lapidei naturali – granito, pietra, marmo – aggiungendo però qualità derivate dall’ingegnerizzazione produttiva, come ad esempio l’impermeabilità, la semplicità di lavorazione e di riparazione, l’uniformità delle superfici, prive di giunte e/o fughe. Stampabili o trasformabili come fossero legno duro, rendono i lavabi a bacinella da appoggio compatti e sicuri, declinati in una palette ampissima di finiture e di colorazioni.

On-Top Circle XL di Acquabella

Il lavabo da appoggio On-Top, nella nuova misura XL più capiente e comoda, oltre che circolare è disponibile in diverse altre forme (quadrato, rettangolare, ovale). Realizzato con il materiale brevettato Akron® composto da poliuretano e cariche minerali, compattato in massa per una finitura solida e resistente all’acqua, agli shock termici e agli urti, è antibatterico. Le finiture sono “cemento” Beton ed effetto lavagna Slate, ma si possono combinare – esterno texturizzato in diverse tonalità cromatiche (Standard, Naturally Made, RAL), interno liscio e bianco – per un risultato personalizzato.

On-Top Circle XL di Acquabella
On-Top Circle XL di Acquabella effetto lavagna Slate

Lana di Relax Design

Colore protagonista per Lana di Relax Design, bacinella realizzata in Luxolid®, composto sintetico brevettato a base di resine poliacriliche selezionate e di cariche minerali, stampato con processo polimerico. Alle diverse tonalità di solid surface già disponibili si aggiungono i nuovi verde, giallo, rosso, blu sia gloss sia matt, tutti ispirati ai cromatismi presenti in natura.

Lana di Relax Design
Lana di Relax Design




Articolo realizzato in collaborazione con...



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