Fondamentali nella progettazione di ogni bagno, i lavabi si stanno sempre più trasformando da semplici oggetti funzionali in protagonisti dell’estetica e dell’esperienza sensoriale di uno spazio, nonché dell’innovazione e dell’attenzione per la sostenibilità.
Come scegliere il lavabo
I modelli attuali sono molteplici, anche se si rifanno sempre solo a quattro tipologie: a sospensione a parete, da appoggio, a incasso sopra o sotto piano, da terra o freestanding.
La scelta deve partire dall’ambiente bagno e dalla funzione di quest’ultimo: principale, per gli ospiti, dei bambini, di servizio… Dimensioni e utilizzo aiutano infatti una prima scrematura: lavabi scenografici e importanti, ad esempio, sono inadatti a un bagno di servizio di piccole dimensioni, così come apparecchi troppo piccoli e compatti risultano scomodi per il locale principale, utilizzato da tutti i componenti della famiglia.
Un’altra variabile è la necessità o meno di contenimento: mobili con cassetti o volumi a giorno sono certamente più capienti se abbinati a lavabi da appoggio o da incasso. Mentre ai modelli freestanding o sospesi vanno accostati elementi separati, visivamente più leggeri (per rendere protagonista il lavabo) e di conseguenza meno contenitivi.
Lavabi colorati e personalizzabili
Le tendenze cromatiche attuali, viste al Cersaie 2024 e tra le nuove proposte dei marchi di settore, si riflettono in soluzioni sempre più espressive e nel contempo personalizzate. Al classico bianco, mai passato di moda, si affiancano per i lavabi tinte neutre più sofisticate, come il beige e il grigio, ma per chi ha voglia di osare entrano in scena palette più decise e inusuali, come quelle ispirate ai colori della terra – verde, marrone, ocra – oppure riferite a decadi passate, come il blu, il rosa cipria, il giallo, l’azzurro.
Una varietà che lascia piena libertà alla personalizzazione, non solo nella composizione cromatica dei diversi elementi del bagno – sanitari, sistema doccia, mobili – nello spazio a disposizione, ma anche nella progettazione dei singoli lavabi. Le declinazioni disponibili per i diversi materiali, le svariate finiture superficiali e la possibilità di giocare con i colori delle strutture portanti e degli accessori integrati, oltre che della rubinetteria, permettono infatti di ottenere un prodotto su misura del proprio gusto o dello stile dell’ambiente in cui si va ad inserire.
Nuovi materiali per lavabi belli e sostenibili
La scelta dei materiali è rilevante per dare un carattere distintivo sia ai singoli lavabi sia all’insieme, oltre che per garantire prestazioni di resistenza e di durata ottimali. Alla ceramica si affiancano compositi di ultima generazione e materie prime naturali, tutti però ottenuti e lavorati mediante procedimenti industrializzati estremamente avanzati e raffinati.
Così il ventaglio di novità di prodotto comprende materie prime sempre più sorprendenti:
- ceramica tecnica che consente forme complesse, dagli spessori fino ad oggi inimmaginabili e dai trattamenti superficiali altamente performanti;
- compositi, come ad esempio le solid surface a base di resina e di minerali naturali, in un’ampia gamma di colori, sia lucidi sia opachi, resistenti e dalle inedite proprietà sensoriali;
- marmo e pietra, dall’aspetto classico reinterpretato per arrivare a risultati sia formali sia prestazionali originali e nel contempo duraturi.
Grande anche l’attenzione per la sostenibilità. Se il comparto della ceramica sta superando le diverse criticità che fino ad ora lo distinguevano – emissioni in atmosfera, consumo e inquinamento idrico e energetico, produzione di scarti –, i nuovi materiali partono già avvantaggiati: riciclabilità, mix con componenti naturali o da post-consumo, ridotto impatto ambientale, durata nel tempo grazie alla resistenza e alla riparabilità, riduzione dello sfrido di lavorazione.
Geometrie e dimensioni per tutti
Da appoggio o freestanding, sospeso a parete, con mobile sottostante o su struttura portante. E, ancora, dalle forme squadrate o morbide, circolari o ovali, scolpiti… I modelli di lavabo si sono evoluti fino ad arrivare ad una gamma completa di opzioni, in grado di soddisfare ogni esigenza, estetica e funzionale. La scelta può così essere vincolata esclusivamente allo spazio a disposizione.
Innovazione tecnica
All’innovazione delle materie prime dei lavabi contemporanei – ceramiche con trattamenti superficiali antibatterici, mescole dalle eccellenti proprietà di resistenza, pietre dagli effetti inediti… – si accompagna la sempre maggiore raffinatezza produttiva. Gli spessori si fanno infinitesimali, gli spigoli si ammorbidiscono o si acuiscono a piacimento, le superfici eliminano ogni impedimento alla pulizia.
Una ricerca che si focalizza anche sugli elementi più tecnici, come ad esempio la piletta (il tappo) dello scarico dei lavabi.
Sparita quasi del tutto quella movimentata da levetta incorporata nella rubinetteria, a favore dei modelli “click clack” (che si chiudono se schiacciati e si riaprono con lo stesso gesto, grazie a un meccanismo a molla), tende sempre più a sparire alla vista. I modelli più nuovi infatti eliminano il classico foro con tappo per sostituirlo con speciali “tagli” lungo un lato del lavabo – in tal caso il fondo è leggermente inclinato per convogliare al meglio l’acqua – o addirittura con pilette posizionate nella parte posteriore del bacino. Soluzione quest’ultima che ottimizza anche il posizionamento dello scarico e del relativo sifone, spingendolo verso la parete retrostante il lavabo e di conseguenza liberando lo spazio sottostante.
Lavabi sospesi a parete
I lavabi sospesi al muro, molto diffusi in passato (con colonne autoportanti a celarne il soffione di scarico sottostante), sono visivamente molto leggeri e per questo adatti a bagni di stampo minimale e contemporaneo. Progettati come spesse mensole materiche, con piani integrati nei modelli più estesi in lunghezza, prevedono rubinetteria inserita sul piano, posteriormente o lateralmente al bacino, oppure a parete. Una soluzione quest’ultima, un po’ più complessa, che prevede a priori il posizionamento predefinito del lavabo.
Lavabi da appoggio
Molto comuni, per via della praticità di posizionamento e della libertà compositiva del mobile sottostante, i lavabi da appoggio possono coprire tutta la superficie disponibile (apparendo visivamente come una sorta di cappello della struttura portante) o funzionare come vere e proprie bacinelle posate, sia tondeggianti sia squadrate. Semplici da collocare anche su semplici mensole, prevedono, come nel caso dei lavabi a sospensione, rubinetto (o miscelatore) integrato o a parete, con in aggiunta la possibilità di averlo lateralmente, montato sul piano portante.
Lavabi a incasso sopra o sotto piano
Forse in calo, rispetto alla grande diffusione nei decenni passati, i lavabi a incasso – sopra o sotto piano – sfruttano necessariamente il volume del mobile sottostante per inserirvi il loro maggiore ingombro. Pressoché invisibili alla vista, lasciano libero tutto il piano utile, semplificando le operazioni di pulizia.Lavabi freestanding o a colonna
Perfetti per un bagno di grandi dimensioni o particolarmente scenografico, i lavabi a colonna o freestanding diventano i veri protagonisti dell’ambiente grazie alla loro presenza scultorea. Realizzati spesso come monoblocchi monomaterici, possono essere posizionati liberamente nello spazio – ovviamente prevedendo l’allacciamento all’impianto idrico a pavimento nel punto prescelto –, lontani dalle pareti e a centro stanza.
Alcuni prodotti hanno la rubinetteria integrata, quelli privi invece possono sfruttare sistemi a parete (se vicini a un muro) o a terra, appositamente progettati per questi tipi di lavabi così come per le vasche freestanding.
10 lavabi per il bagno
Starck 1 di Duravit
L’ormai iconico Starck 1 (design Philippe Starck) di Duravit compie 30 anni e la sua nuova versione aggiornata lo rende disponibile per la prima volta in versione c-bonded, processo che unisce ceramica del bacino e mobile sottostante quasi senza soluzione di continuità.
Fino ad ora possibile solo per forme squadrate (o al massimo con angoli leggermente sondati), questa tecnica brevettata sfrutta sistemi di accoppiamento di precisione che fondono le parti in una sola unità armonica, rendendo lo spessore della ceramica pressoché invisibile, ridotto a un bordo preciso. Il cono è disponibile in una ampia scelta di colori, per lavabo, mobile e maniglie.
Introverso di antoniolupi
Forma dentro un’altra forma, Introverso (design Paolo Ulian) di antoniolupi nasce osservando la sbozzatura delle sculture di marmo. La forma tridimensionale (in 3 varianti formali) è delineata da una serie regolare di tagli, ottenuti con un macchinario a controllo numerico, che danno vita a delle sottili lamelle, i cui bordi spezzati rivelano la scultura grezza che è in realtà il lavabo vero e proprio. Di marmo bianco di Carrara (Ø 45 cm), ha lo scarico a pavimento.
Delano di AXA Ceramica
Il lavabo di ceramica Delano (design Alessandro Paolelli) di AXA Ceramica, sia a incasso sia sospeso con o senza foro per il rubinetto, esalta la morbidezza sinuosa del materiale, alleggerendone la presenza grazie a profili e bordi assottigliati. Disponibile in una ampia gamma cromatica, è declinato in un’unica misura (L 100 x P 46 cm) e abbinabile a piani d’appoggio in diverse finiture o essenze, oltre che ai contenitori a terra e sospesi del marchio.
FORM di Alice
Design essenziale e linee sinuoso dall’insolito effetto sospeso per la collezione FORM di Alice, che comprende 13 diverse varianti di lavabi (e 6 di sanitari). In versione da appoggio, a incasso e sospesa, quest’ultima con o senza predisposizione per il rubinetto, i modelli disponibili si contraddistinguono per uno spiccato stile contemporaneo e sono declinati in diverse forme e dimensioni da abbinare a mobili a cassettoni laccati in tinta con tutti i colori della gamma Matt del marchio.
Tino&Tina di Colavene
Tino&Tina (design Alessandro Paolelli) della linea Acquaceramica di Colavene richiamano forme del passato, rileggendo in chiave contemporanea gli archetipi della tradizionale tinozza e del lavatoio classico. Adatti anche per l’esterno, sono uguali nelle dimensioni (L 60 x P 50 x H 30 cm) e nel disegno, fatto salvo per il bordo frontale interno ondulato di Tina. Abbinabili a diversi tipi di mobili e di sistemi per la posa sospesa a parete, sono disponibili in più versioni monocolore, sia lucide sia matt, oltre che con esterno decorato graficamente.
ONE di Geberit
In versione rettangolare o arrotondata, ONE di Geberit da appoggio ha lo scarico orizzontale nella parte posteriore, non esposto direttamente al getto d’acqua per evitarne il ristagno ed eventuali incrostazioni di calcare. La copertura, facilmente rimovibile, semplifica la pulizia dell’inserto a pettine, mentre l’assenza del foro del troppo pieno è sostituito da una valvola nascosta sotto il copri piletta magnetico. Disponibile anche con scarico verticale classico, si abbina a diversi mobili della serie Mix & Match.
The New Yorker di Kerasan
The New Yorker (design Alessandro Paolelli) di Kerasan, di ispirazione industriale, è un cilindro (Ø 40 cm) leggermente svasato superiormente, da appoggio o in versione freestanding. Di ceramica, è previsto in 4 colori – bianco o nero, sia lucidi sia matt, nocciola e verde, solamente opachi.
RIFT di Relax Design
Il sistema freestanding con contenitore RIFT (design ZeTae Studio) di Relax Design ha il telaio di metallo con lavabo (Ø 48 cm) di Luxolid®, solid surface declinato in una palette di 16 colori, sia lucida sia opaca. Il volume cilindrico inferiore, di legno laccato, tiene in ordine il necessario per la toilette, mentre il disegno a Y della struttura ingentilisce l’insieme.
Gustav di Scarabeo Ceramiche
Pensato per bagni di piccole dimensioni o ambienti openspace, Gustav di Scarabeo Ceramiche ha il lavabo di ceramica (Ø 52 cm) sostenuto da una struttura leggera di metallo, con due piani d’appoggio circolari. Disponibile in più colorazioni (così come i sanitari abbinabili), sia lucide sia opache, può essere costruito in tinta unita o multicolore, secondo il proprio gusto.
HOP di Simas
HOP di Simas, allegro e contenuto nell’ingombro, è corredato da una struttura metallica di sostegno assemblabile e modulare, la cui combinazione degli elementi orizzontali si adatta alle 3 dimensioni disponibili del lavabo (L 60/80/100 x P 50 x H 18 cm) e funziona da porta-asciugamani. Il lavabo è di ceramica, così come il ripiano inferiore, declinato in tante finiture “vitaminiche” sia satinate sia lucide.
FAQ Lavabi per il bagno
Che differenza c’è tra lavabo o lavandino?
Anche se i termini vengono spesso usati in modo intercambiabile, in realtà si riferiscono ad oggetti destinati a contesti differenti. Il lavabo, principalmente associato al bagno, è utilizzato per l’igiene personale, mentre il lavandino (chiamato un tempo acquaio) è invece quello della cucina, maggiormente votato alla funzionalità e alla praticità che all’estetica. Una distinzione, particolarmente utile in contesti tecnici – ad esempio da un rivenditore o in presenza di un professionista del settore -, che si rivela anche nelle forme e nell’utilizzo dei materiali con cui vengono entrambi realizzati.
Cosa significa lavabo d’appoggio?
Il lavabo da appoggio viene semplicemente posato su un ripiano – che può essere un mobile, una mensola, un top – e fissato senza essere incassato, al fine di creare un effetto più moderno e nel contempo evocativo dei catini di una volta. Di estrema flessibilità nell’installazione, è disponibile in una ampissima varietà sia di forme sia di materiali, per adattarsi a qualsiasi gusto e stile del bagno. Il rubinetto può essere integrato oppure posizionato direttamente sul piano d’appoggio, posteriormente o lateralmente, a seconda del disegno del bacile e dello spazio a disposizione.
Cosa mettere sotto al lavabo del bagno?
Lo spazio sottostante un lavabo può essere organizzato in modo intelligente, per ottimizzare l’ordine domestico e nel contempo dare carattere all’ambiente. Si prestano a tale scopo armadietti e cassettoni, sia sospesi sia a terra, e ripiani con cesti e contenitori mobili. I primi risultano più pratici, poiché riducono il disordine mantenendo tutto nascosto, i secondi hanno un aspetto più contemporaneo e minimale.
Quanto deve essere grande e alto un lavabo?
Le misure standard di un lavabo variano circa dai 50/60 cm di larghezza ai 40/50 cm di profondità, a seconda della tipologia. Dimensioni che tuttavia, soprattutto in larghezza, possono variare: inferiori per modelli compatti e ridotti utili come semplici lavamani, maggiori in quei lavabi che integrano piani d’appoggio o vani contenitivi e accessori che ne potenziano la funzionalità.
L’altezza ideale per l’utilizzo del lavabo è invece fissata a 85 cm, misura standard calcolata biometricamente su adulti di altezza media.
Quanto può costare un lavabo per il bagno?
Il prezzo di un lavabo varia molto in base alle dimensioni, al materiale, al modello e alla marca. Ovviamente il costo maggiore è per i prodotti di design sofisticato, in particolare quelli freestanding, ma si possono trovare sul mercato anche soluzioni intorno al centinaio di euro, perfette per i bagni secondari o di servizio. Molte aziende hanno infatti a catalogo diverse linee, a seconda delle esigenze sia estetiche sia di spesa dei clienti.
Foto in apertura: La collezione Echo di Acquabella, lavabi in Dolotek® dalle forme arrotondate, comprende tre modelli (da 40, 60, 75 cm di larghezza) tutti da appoggio, in due finiture, lucida o opaca. Materiale dalla superficie liscia e priva di giunti, senza silice nella mescola nonché rispettoso dell’ambiente, Dolotek® è composto da pietra dolomia e resina e risulta estremamente resistente ai raggi UV, agli shock termici, a macchie e graffi.
Articolo aggiornato