In un’epoca in cui l’accumulo di oggetti sembra inevitabile, il decluttering rappresenta una pratica sempre più necessaria per migliorare la qualità della vita domestica. Questa tendenza, che trova radici sia nella ricerca di un maggiore benessere psicologico che nella necessità di ottimizzare gli spazi, si sta diffondendo rapidamente anche in Italia. Attraverso l’eliminazione del superfluo e una migliore organizzazione degli ambienti, il decluttering permette di creare spazi più ordinati, funzionali e piacevoli da vivere.
Per capire come affrontare al meglio il decluttering di queste aree, ci rivolgiamo a Elena Dossi, una Professional Organizer di rinomata esperienza, che attraverso il suo sito “Rinchiudetely” offre soluzioni per rendere gli spazi più vivibili e organizzati. Dossi, con la sua profonda conoscenza delle tecniche di organizzazione e una spiccata sensibilità verso le esigenze individuali, guida le persone attraverso le fasi del decluttering, offrendo consigli pratici e strategie efficaci.
Come si fa a fare decluttering?
Il decluttering non è solo una questione estetica, ma influisce anche sul benessere psicologico. Vivere in un ambiente ordinato può ridurre lo stress, aumentare la produttività e migliorare la concentrazione. Inoltre, organizzare gli spazi in modo funzionale può facilitare le attività quotidiane, rendendo la casa un luogo di tranquillità e comfort.
Nel contesto del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, il decluttering gioca un ruolo importante. Eliminare oggetti inutilizzati e ottimizzare gli spazi può contribuire a migliorare l’efficienza energetica della casa. Ad esempio, liberare le aree intorno ai radiatori o alle finestre può migliorare la circolazione dell’aria e la distribuzione del calore, riducendo così i consumi energetici.
Un altro aspetto cruciale è la sostenibilità. Il decluttering incoraggia il riutilizzo e il riciclo degli oggetti, riducendo l’impatto ambientale. Invece di accumulare, si promuove una mentalità più consapevole e responsabile verso i consumi. Inoltre, i mobili e gli oggetti che non servono più possono essere donati o venduti, allungandone così la vita utile e riducendo i rifiuti.
Consigli pratici e strategie efficaci di Elena Dossi, Professional Organizer di Milano
Affidarsi a un Professional Organizer come Elena Dossi può fare la differenza. Con la sua esperienza e competenza, Dossi è in grado di fornire un supporto personalizzato, adattando le strategie di decluttering alle specifiche esigenze di ogni cliente. CasaOggiDomani le ha chiesto qualche consiglio utile per riorganizzare casa. Buona lettura!
Come fare decluttering in cucina
La cucina spesso accumula oggetti inutilizzati o dimenticati. Qual è il tuo metodo preferito per categorizzare e decidere cosa tenere e cosa eliminare, soprattutto per gli utensili e gli elettrodomestici meno usati?
Fino a qualche anno fa la cucina veniva usata solo per cucinare, oggi invece questo ambiente svolge un ruolo centrale nella vita delle famiglie, per questo è bene che sia sempre accogliente e funzionale. È tutta una questione di prendere consapevolezza delle proprie esigenze, di capire cosa facciamo o cosa vorremmo fare in questa stanza e anche di come ci vorremmo sentire, compatibilmente a come è stata progettata e strutturata.
Per decidere cosa eliminare procedere così:
- Via tutti i doppioni e tutto quello che non si sa per qualche ragione possedi in più esemplari, tieni solo attrezzi funzionanti, tipo cavatappi o apriscatole, elimina tutto quello che funziona male o troppo kitsch.
- Via gli elettrodomestici rotti e non più riparabili, magari già sostituiti dall’ultimo ritrovato tecnologico. Se non hai fatto nulla fino ad oggi per sistemarlo, difficilmente lo farai ora, l’unica cosa che resta da fare è smaltirlo correttamente.
- Tieni gli oggetti di uso sporadico, quelli che si usano solo in occasioni specifiche dell’anno, fai in modo di conservarli con cura pronti per il momento giusto, magari in un pensile alto della cucina non di uso quotidiano.
Suggerimento speciale per gli oggetti forestieri, cioè quelli che non dovrebbero stare in cucina. Tieni a portata di mano un cesto in cui raccogliere tutto ciò che proviene da altre stanze tipo nastri per capelli, documenti, materiale scolastico ecc., e riporta questi oggetti nelle stanze e negli armadi in cui dovrebbero stare.
Organizzazione del bagno: no alla confusione e all’accumulo
In molti bagni si trovano prodotti scaduti o mai usati e biancheria vecchia. Quali criteri suggerisci per fare ordine efficacemente in questa stanza essenziale ma spesso trascurata?
Avere troppo di tutto genera caso, confusione e accumulo soprattutto in bagno una stanza che da un lato necessita di grande praticità ma che secondo me dovrebbe anche essere la nostra personale oasi di benessere mattutina e serale.
Una stanza che ci accompagna a vivere al meglio le nostre intense giornate e che ci dovrebbe anche aiutare a chiuderle nei migliori dei modi, anche quelle più faticose.
Anche in questo caso tenere in ordine e questione di impostare e mantenere piccole essenziali abitudini.
Per prima cosa elimina dalla doccia o dalla vasca da bagno confezioni di bagnoschiuma terminate o con dentro quel piccolo residuo che però non ti decidi ad utilizzare perché troppo poco per una doccia completa.
Lo stesso per le creme scadute o che una volta aperte non usi volentieri perché non rispecchiano i tuoi criteri di piacere. Spesso accade con ciò che abbiamo ricevuto in regalo ma che non si adatta alla nostra pelle o ai nostri gusti.
Anche i tessili del bagno sono un tema sempre interessante nelle mie consulenze, ne trovo quasi sempre in abbondanza ma anche decisamente troppo vissuti.
Il mio consiglio e averne pochi, meglio se abbinati per colore alle tinte del nostro bagno. Lavali con cura in modo da mantenerli morbidi e profumati il più a lungo possibile usando anche elettrodomestici efficienti e con programmi ECO e cambiali quando diventano ruvidi al tatto; dovrebbe essere nostro dovere fare in modo che la giornata cominci con dolcezza e delicatezza e non in asciugamani ruvidi come carta vetrata.
Ultimo ma non ultimo, specialmente se manca una lavanderia, predisponi ceste per la riporre la biancheria da lavare in modo che nessuno si senta autorizzato a lasciarla in giro per casa.
Razionalizzazione dell’armadio: come sbarazzarsi dei vestiti che non mettiamo più
Gli armadi tendono a diventare depositi di vestiti non più indossati. Quali tecniche consigli per valutare quali capi mantenere e quali donare o riciclare, per avere un armadio funzionale e ordinato?
Anche nell’armadio il segreto per tenerlo ordinato è prendere più confidenza con le nostre esigenze, con i nostri gusti e tenendo in considerazione anche le occasioni d’uso lavorative e personali che abbiamo nella nostra vita.
Per decidere se tenere o eliminare ti suggerisco sempre di iniziare con il chiederti se un determinato vestito ti piace o meno. Se la risposta è no eliminare se invece è si passa alle domande successive, come se fosse uno schema a blocchi.
Ad esempio puoi chiederti, è della mia taglia? Se la risposta è no via se è si procedi, è in buone condizioni? No via, si procedi ancora e puoi continuare a chiederti mi fa sentire a mio agio? Lo abbino facilmente? E’ un materiale che mi piace?
Probabilmente per alcuni abiti questo è un processo velocissimo in cui è facile decidere se tenere o lasciare andare per quelli per cui sei più in dubbio diventa fondamentale per aiutarti a prendere la miglior decisione ed evitare di lasciare per gli anni avvenire abiti destinati solo ad occupare spazio e prendere polvere.
L’invito è non vivere questa difficile ma necessaria fase di decluttering come uno spreco, ma come la possibilità di fare spazio a quello che ti piace di più e dare una seconda vita agli abiti che decidi di lasciare andare.
Gli abiti in buone condizioni possono essere venduti, dati in beneficienza o ancora regalati ad una persona a cui vuoi bene che sai che apprezzerà il tuo gesto. Tutto il resto come ad esempio, intimo vecchio, costumi, e abiti logori e danneggiati possono essere portati in negozi o catene che li raccolgono per riciclarli o all’isola ecologica più vicina.
3 segreti da non dimenticare
Una volta completato il decluttering, quale strategia suggerisci per mantenere l’ordine nel tempo, in modo che non sia necessario un nuovo intervento radicale dopo pochi mesi?
Per evitare di ritrovarci nuovamente sommersi dal disordine serve creare abitudini nuove, diverse da quelle che ci hanno portato ad avere situazioni di accumulo.
Imparare a comprare consapevolmente
La prima cosa è imparare a comprare consapevolmente, fai entrare in casa solo quello che ha senso. Abbiamo già parlato delle scorte eccessive, ma dobbiamo fare anche attenzione ai nostri acquisti impulsivi di oggetti che sembrano offerte imperdibili ma che alla fine non ci servono, degli abiti che magari compriamo di fretta, senza provare e quindi una volta arrivati a casa non ci va bene o non ci stanno come speravamo.
Creare un posto per ogni cosa
La seconda è che organizzare gli spazi significa creare un posto per ogni cosa riducendo al minimo gli sforzi necessari per trovarla e riporla, ecco le nostre nuove abitudini dovrebbero andare in questa direzione, più siamo in grado di riportare velocemente un oggetto al suo posto dopo averlo usato, un abito dopo averlo indossato, un documento dopo averlo consultato più l’ordine si manterrà nel tempo.
Il decluttering come alleato ogni giorno
Ma soprattutto fai del decluttering il tuo alleato ogni giorno, non aspettare di arrivare nuovamente ad accumulare enormi quantità di oggetti. Ma ad esempio gestisci la posta di settimana in settimana, elimina i vestiti logori o che non ti vanno più bene ogni cambio stagione, elimina gli asciugamani appena ti rendi conto che sono diventati ruvidi, e magari anche lasciare andare con serenità certi libri sei consapevoli non leggerai mai.
Una casa più leggera è una casa che respira e fa respirare anche noi!