La domotica assistenziale, un alleato per anziani e fragili

L’aumento della popolazione anziana non è un fenomeno momentaneo: è una trasformazione strutturale destinata a durare decenni. In questo scenario, la domotica assistenziale non rappresenta solo un’opportunità tecnologica, ma un tassello fondamentale delle politiche di welfare del futuro.

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La domotica assistenziale, un alleato per anziani e fragiliL’invecchiamento della popolazione italiana, la carenza strutturale di caregiver e il desiderio crescente di autonomia da parte delle persone anziane rendono la domotica assistenziale una delle frontiere più urgenti e strategiche dell’abitare contemporaneo. In un Paese dove oltre un terzo dei cittadini ha più di 60 anni e dove il progressivo calo della forza lavoro rischia di mettere a dura prova i sistemi di welfare, la casa intelligente si trasforma da semplice comfort a vero e proprio supporto socio-sanitario.

Perché oggi la casa deve diventare un aiuto

Negli ultimi quarant’anni l’Italia ha visto un forte allungamento dell’aspettativa di vita, raggiungendo una media di oltre 83 anni. L’invecchiamento, però, non è accompagnato da un pari incremento degli anni in buona salute: aumenta la popolazione fragile, spesso affetta da patologie croniche o da limitazioni motorie e cognitive.

Parallelamente, i caregiver, che secondo gli ultimi dati Istat sono 7 milioni tra giovani e più anziani, sono spesso lasciati soli a svolgere questo ruolo, a fronte di un sistema di welfare lacunoso. Anche il settore dell’assistenza professionale è sotto pressione: mancano badanti, educatori, operatori socio-sanitari, mentre la domanda cresce di anno in anno.

In questo scenario, la casa si configura come il primo presidio di cura. Ed è qui che entra in gioco la domotica assistenziale, capace di trasformare l’ambiente domestico in un ecosistema sicuro, accessibile e monitorabile anche a distanza.

Tecnologie che migliorano la sicurezza e l’autonomia

La domotica assistenziale non è un insieme di gadget, ma un sistema integrato di tecnologie pensate per prevenire incidenti, supportare la vita quotidiana e garantire un controllo discreto ma efficace.

Sensori intelligenti per prevenire cadute e incidenti

I sensori intelligenti rappresentano uno dei cardini della domotica assistenziale. Installati in punti strategici della casa, rilevano il movimento, la pressione o la presenza e consentono di monitorare l’abituale routine della persona. Quando qualcosa non va, come un’assenza prolungata di attività, una caduta o molto altro, il sistema invia una segnalazione immediata ai familiari o ai caregiver. Questo permette di intervenire rapidamente, riducendo in modo significativo i rischi legati all’isolamento domestico.

Illuminazione automatizzata

Questa è fondamentale per prevenire incidenti, soprattutto nelle ore notturne. Le soluzioni domotiche permettono alle luci di accendersi automaticamente quando la persona anziana si alza dal letto, adattando l’intensità alla luminosità naturale presente in casa. I percorsi più delicati, come quelli che collegano la camera da letto al bagno o le zone di passaggio come corridoi e scale, rimangono sempre adeguatamente illuminati. Questo crea un ambiente più sicuro e riduce drasticamente il rischio di cadute dovute a scarsa visibilità.

Assistenti vocali e interfacce semplificate

Gli assistenti vocali stanno diventando strumenti preziosi per le persone con difficoltà motorie o cognitive. Permettono di controllare luci, tapparelle, elettrodomestici e altri dispositivi semplicemente usando la voce. Inoltre, possono essere configurati per consentire chiamate di emergenza immediate e per ricordare appuntamenti medici, terapie o attività quotidiane essenziali. Nel caso di anziani con lieve decadimento cognitivo, i promemoria vocali si rivelano particolarmente utili nel mantenere una routine ordinata e nel ridurre il rischio di dimenticanze potenzialmente pericolose.

Tecnologie che migliorano la sicurezza e l’autonomia
La domotica rappresenta un ulteriore elemento di sicurezza per anziani e persone fragili

 

Controllo remoto e teleassistenza sanitaria

La domotica assistenziale include anche sistemi di controllo remoto che consentono ai familiari di monitorare la casa a distanza. È possibile verificare i consumi energetici, identificare comportamenti anomali, controllare lo stato degli elettrodomestici e persino rilevare parametri vitali tramite dispositivi certificati integrati nella piattaforma domestica.

I dati raccolti possono essere inviati automaticamente a centri di teleassistenza, alle Asl o a operatori privati che monitorano l’andamento della situazione e intervengono in caso di emergenza. Questo modello permette di garantire un livello di sicurezza elevato anche quando la persona vive sola o necessita di un monitoraggio costante.

Elettrodomestici smart

Gli elettrodomestici smart rappresentano un ulteriore elemento di sicurezza per anziani e persone fragili. Forni, lavatrici, frigoriferi e sistemi di climatizzazione di nuova generazione sono progettati per ridurre al minimo i rischi domestici grazie a funzioni intelligenti come lo spegnimento automatico, la gestione dei consumi e gli avvisi in caso di porte lasciate aperte o temperature anomale.

Queste tecnologie permettono di prevenire incidenti potenzialmente gravi, come il surriscaldamento di un forno o la dispersione energetica di un frigorifero non chiuso correttamente. La domotica, integrata con questi dispositivi, offre un controllo costante e discreto, garantendo sicurezza senza risultare invadente.

Casi italiani dove la tecnologia fa la differenza

In Italia la domotica assistenziale non è più soltanto una prospettiva futura, ma una realtà concreta grazie a diversi progetti pilota e iniziative territoriali. Le sperimentazioni attivate negli ultimi anni mostrano come l’integrazione tra tecnologie smart e assistenza sociosanitaria possa migliorare la qualità della vita degli anziani e alleggerire il carico sui caregiver, offrendo soluzioni scalabili e replicabili in vari contesti.

Un caso concreto si trova in Emilia-Romagna, dove nel 2021 il Residence Care per anziani del Comune di Novi di Modena è diventato smart, grazie a sensori IoT e tecnologie domotiche. È un esempio di come la domotica venga applicata in strutture residenziali anziché nelle abitazioni private.

A Milano è presente invece il servizio DomoticAmica offerto dalla Cooperativa Spazio Vita Niguarda, finalizzato a supportare le persone con fragilità nelle attività di vita domestica contribuendo a migliorare autonomia e sicurezza. DomoticAmica installa soluzioni come kit domotici semplici e articolati che possono essere utili nella vita di tutti i giorni.

Altro esempio è il Comune di Porcari, in provincia di Lucca, che nel 2023 ha stretto un accordo con l’azienda di domotica assistenziale PandoLabs per rendere smart le case dei più anziani.

Quanto costa rendere una casa “assistenziale”

Il costo per trasformare un’abitazione in un ambiente assistenziale varia in modo significativo a seconda del livello di tecnologia richiesto e delle esigenze della persona. Non esiste una soluzione universale, ma è possibile individuare alcune fasce indicative che aiutano a capire l’investimento necessario.

Tra le soluzioni più semplici rientrano gli smart speaker, le luci automatiche, i piccoli sensori applicati a porte e finestre e prese intelligenti che facilitano la gestione degli elettrodomestici. Interventi semplici, con una spesa tra i 500 e i 1000 euro complessivi, spesso installabili senza modifiche strutturali e utili per aumentare sicurezza e comfort in maniera rapida ed economica.

Con un budget fino a 5000 euro è possibile installare sensori di movimento più avanzati, tapparelle automatizzate che eliminano la necessità di sforzi fisici, videocitofoni smart che permettono di gestire ingressi in totale sicurezza e sistemi di controllo centralizzato tramite applicazioni dedicate. Il risultato è una casa più accessibile, più intuitiva e capace di rispondere meglio alle esigenze quotidiane della persona fragile.

Infine, interventi più completi (anche fino a 15000 euro) possono essere piattaforme di teleassistenza collegate con operatori specializzati, sistemi integrati che rilevano automaticamente eventuali cadute, la gestione intelligente dell’intera gamma di elettrodomestici e persino l’integrazione con strutture come ascensori domestici o accessi automatizzati. In questi casi la casa diventa un vero presidio di cura, dotato di una rete di dispositivi e servizi che lavorano insieme per garantire sicurezza 24 ore su 24.

I bonus che possono venire in soccorso

Una parte dell’investimento può essere mitigata grazie agli incentivi fiscali attualmente disponibili. Gli interventi possono rientrare nel Bonus Ristrutturazioni, che consente una detrazione del 50% delle spese, oppure nel Bonus Barriere Architettoniche, che in alcuni casi può arrivare fino al 75% dell’importo.

A livello locale, molte regioni mettono a disposizione contributi specifici per l’assistenza domiciliare e per la non autosufficienza, permettendo alle famiglie di ridurre ulteriormente il costo complessivo dell’adeguamento domestico.

FAQ Domotica assistenziale

La domotica assistenziale non è solo una soluzione tecnologica, ma un elemento chiave delle politiche di welfare del futuro. Di seguito, le FAQ più frequenti ricercate dagli utenti sul tema.

Che cosa si intende esattamente per domotica assistenziale?

La domotica assistenziale è l’insieme di tecnologie intelligenti installate in casa per migliorare la sicurezza, l’autonomia e la qualità della vita di anziani o persone fragili. Include sensori, assistenti vocali, illuminazione automatizzata, monitoraggio remoto e dispositivi capaci di prevenire incidenti o attivare allarmi in caso di necessità.

La domotica può davvero sostituire un caregiver?

No. La domotica non sostituisce la presenza umana, ma la integra. Riduce i rischi, monitora la situazione in tempo reale e supporta le attività quotidiane, alleggerendo il carico assistenziale di familiari e operatori. In particolare, è utile nei momenti in cui la persona vive da sola o nelle ore notturne.

È necessario ristrutturare la casa per installare questi sistemi?

Non sempre. Molte tecnologie — come sensori wireless, smart speaker, prese intelligenti o luci automatizzate — possono essere installate senza lavori strutturali. Gli interventi più complessi, come piattaforme di teleassistenza integrate o sistemi avanzati di automazione, possono invece richiedere modifiche più profonde.

Quanto costa rendere una casa adatta a una persona anziana?

Dipende dalle esigenze: soluzioni base costano tra 500 e 1.000 euro, sistemi intermedi arrivano a circa 5.000 euro e interventi completi, comprensivi di teleassistenza e integrazione totale dei dispositivi, possono superare i 10.000–15.000 euro. È possibile comunque ridurre la spesa grazie a bonus fiscali.

Esistono incentivi per la domotica assistenziale?

Sì. Molti interventi rientrano nel Bonus Ristrutturazioni (detrazione del 50%) o nel Bonus Barriere Architettoniche (fino al 75%). Inoltre, diverse regioni prevedono contributi per la non autosufficienza o l’assistenza domiciliare, utili per coprire parte dei costi.

Quali sono i vantaggi principali per un anziano che vive da solo?

I benefici più immediati sono la riduzione dei rischi domestici, la possibilità di ricevere aiuto rapido in caso di emergenza, una gestione più semplice della casa e un generale aumento dell’autonomia. La tecnologia permette anche ai familiari di monitorare la situazione senza essere sempre presenti fisicamente.

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