Iperconnessione e benessere della persona: come combinarli?

L’iperconnessione è un fenomeno di cui si sente tanto parlare. Rischi e opportunità vanno saputi gestire, anche attraverso la buona organizzazione degli ambienti interni, comprendendo anche il comfort acustico, oggi elemento essenziale per garantire il giusto benessere all’interno delle mura domestiche.

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Iperconnessione e benessere della persona: come combinarli?

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“Iperconnessione e i suoi rischi” è stata una delle tracce della prima prova scritta di Maturità 2022 affrontata da più di 500 mila studenti d’Italia, insieme a Pascoli e Segre, Verga e Premio Nobel Parisi. Un argomento di assoluto interesse, quello dell’iperconnessione, ovvero dell’essere sempre “disponibili”, tra potenzialità e rischi, scelta da circa il 21,2% dei maturandi.

Oggi ciascuno di noi è iperconnesso, per lavoro o per motivi privati, e trova nelle nuove tecnologie un supporto utile e a portata di mano, capace di aiutarci a risolvere quesiti, trovare luoghi, organizzare la giornata, ma soprattutto essere sempre “collegati” con gli altri.

Vantaggi e rischi dell’iperconnessione

Con l’arrivo dello smart-working sicuramente queste abitudini sono cambiate e si sono intensificate, con tutti i pro e contro che spesso ne conseguono. Lavorare da casa ha richiesto per molti italiani una maggiore organizzazione della propria abitazione, coinvolgendo tutti i sistemi intelligenti della casa, rete internet in primis, ma non solo. Ogni spazio è stato ripensato e riorganizzato a seconda delle esigenze di genitori e figli, in una direzione sempre più multitasking.

Arredi, device, postazioni… elementi pratici, ma anche elementi considerati secondari, come illuminazione e comfort termico e acustico. Nessuno luogo della casa escluso.

Così tra tavoli e scrivanie, pc e smartphone, connessioni veloci e ultraveloci, luci artificiali dedicate e mixate in modo sapiente con l’illuminazione naturale del sole, anche il comfort acustico ha acquisito un grande potere nella progettazione degli spazi indoor. Spesso sottovalutato, ma anche il  silenzio, quello giusto, contribuisce alla buona riuscita di una mansione, grande o piccola che sia, poiché permette una grande concentrazione, senza venire disturbati e infastiditi da rumori esterni.

Tanti prodotti, un unico obiettivo: il benessere

Al Salone del Mobile, tre le tantissime novità presentate dalle aziende, abbiamo trovato interessante anche l’idea di potersi organizzare in modo autonomo in quanto a comfort acustico all’interno della propria abitazione. Un pannello fonoassorbente è una delle soluzioni più facili e immediate per migliorare le proprietà acustiche di un ambiente. I pannelli inoltre, a seconda delle necessità, possono essere installati in diversi modi, sospesi al soffitto, appesi alle pareti, o anche utilizzati come divisorio tra un tavolo o l’altro, se non addirittura usati come veri e propri separè. Ogni prodotto visto è una testimonianza di come oggi l’acustica possa e debba essere considerata parte integrante del progetto d’arredo anche per la casa. Ecco qualche idea!

Caimi – Cilindro e Volumi

Di recente Caimi ha individuato nel settore delle sedute per luoghi collettivi un nuovo campo di applicazione della propria ricerca di comfort acustico, convinta che partendo da materiali e tecnologie altamente performanti tutto può contribuire a migliorare l’acustica di qualsiasi ambiente. Cilindro, design Claudio Bellini, è una famiglia composta da divano e poltrona, dalla forma essenziale e rigorosa, dove spicca un iconico schienale cilindrico, anch’esso capace di attutire rumori fastidiosi e favorire la qualità dei suoni. Volumi, design Caimi Lab, è una collezione di divani, poltroncine e pouf fonoassorbenti, dalle linee essenziali e dalle forme ampie da renderli fruibili singolarmente.

Tutti gli elementi sono rivestiti con tessuto Snowsound Fiber che assicura un elevato benessere acustico. Ma c’è di più. Per alcuni dei nuovi progetti, per esempio Volumi, su richiesta è possibile munire i vari elementi della innovativa A+E technology (Acoustic + Electro magnetic reduction), in grado di ridurre l’esposizione del corpo umano all’inquinamento elettromagnetico provocato da ripetitori, cellulari e wi-fi.

Caimi – Cilindro e Volumi
Caimi – Cilindro e Volumi

Giovanardi – Tensilence

Tensilence è frutto della decennale esperienza di Giovanardi nei tessuti tecnici, grazie alla quale è possibile migliorare il comfort acustico degli spazi con l’utilizzo del tessuto. La scelta dei materiali adeguati, il loro corretto posizionamento e il giusto dimensionamento degli elementi permette di creare soluzioni acustiche dall’aspetto fortemente decorativo.

Grazie alla facilità di stampa di molti materiali è possibile addirittura personalizzare grandi elementi fonoassorbenti per adeguarli alla decorazione degli spazi. Molti prodotti Tensilence possono essere adatti a diverse applicazioni: dai separè alle tende, dai pannelli per scrivanie a quelli per pareti e soffitti. I tessuti sono disponibili in varie colorazioni o stampabili con resa ad alta qualità.

Giovanardi - Tensilence
Giovanardi – Tensilence

Skema – SKEMAidea

L’azienda insieme all’art director e designer, l’architetto Franco Driusso presenta il progetto SKEMAidea: una costellazione di prodotti dal carattere adattivo che conquistano lo spazio tridimensionale con un approccio che mette al centro della progettualità l’uomo e le esigenze di vita contemporanee.

La conquista della nuova dimensione arredativa avviene sviluppando tre tematiche cardine, quali benessere acustico, coscienza ambientale e modularità che arreda, declinate nei prodotti marchiati SKEMAidea: attraverso una gamma di prodotti tra cui Skinì, la rivisitazione del concetto di separé, attraverso il colorato equilibratore acustico Trametes, e Talea, la moderna metamorfosi della boiserie che si trasforma in libreria componibile, parete attrezzata, supporto per ingressi o ancora per la zona lavoro o living, con la stessa caratteristica della fonoassorbenza. Foto in apertura: Trametes, il sistema fonocorrettivo di SKEMAidea.

 

Skema – SKEMAidea
SKEMAidea con Skinì, la rivisitazione del concetto di separé

 

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