Piastrelle: elementi sempre più piccoli nelle forme ma non nel décor

Le piastrelle si rimpiccioliscono e aumentano il potere decorativo, giocando sulle finiture delle superfici e sulle geometrie. Una versatilità di cromie, forme, texture che lascia piena libertà di stile e di gusto, in un’ottica di vera e propria personalizzazione sartoriale.

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Piastrelle: elementi sempre più piccoli nelle forme ma non nel décor

Le piastrelle hanno da sempre un ruolo di primaria importanza nell’architettura d’interni, poiché offrono una gamma ampissima di soluzioni per rivestire superfici verticali e pavimentazioni degli ambienti domestici. Una versatilità di cromie, forme, texture e finiture che lascia piena libertà di stile e di gusto, in un’ottica di vera e propria personalizzazione sartoriale.

Quali sono le forme più comuni delle piastrelle?

Le forme geometriche predominanti delle piastrelle, derivate dalla tradizione ceramica, sono essenzialmente tre:

  • quadrato, il più classico e utilizzato, in diverse dimensioni, sia a parete sia a pavimento;
  • rettangolo, grande per le pavimentazioni e più piccolo a parete, capace di creare griglie grafiche di dilatazione o contrazione dello spazio a seconda dell’orientamento (orizzontale o verticale) e della modalità di posa (sfalsato o affiancato);
  • esagono, tipico delle pavimentazioni di un tempo (tipo cementine) tornate di tendenza, in versione sia monocromatica sia multicolor, adatto a dare dinamismo al rivestimento.

A questa terna va poi aggiunto il mosaico, le cui dimensioni ridotte delle tessere – posate su rete, quando davvero piccole (per semplificarne la posa in opera), o semplicemente ripetute affiancate su una piastrella più grande – possono apportare un tocco di carattere e di preziosità a singoli dettagli architettonici, così come a specchiature maggiori.

Quali sono le forme più comuni delle piastrelle?
La famiglia Hexa Matt di Ceramica Bardelli, in formato esagonale, si distingue per sei tinte unite opache dalla inusuale grinta “pop”. Le piccole dimensioni (14×16 cm) lasciano massima libertà compositiva, sia mescolando le nuances sia creando grandi campiture uniformi

 

Tendenze attuali nel design delle piastrelle

Tra le tendenze attuali nel campo delle piastrelle, oltre alla ricerca di formati sempre più grandi e rettificati (da posare in continuità senza fughe), alla riproposizione fedele di materiali e texture presenti in natura e al fascino delle finiture vintage o artigianali, dagli effetti inediti e vagamente retrò, si sta affermando la diffusione del piccolo formato, giocato sulla matericità e sulla tridimensionalità.

Rivestimenti ritmati, che arricchiscono i piani di ulteriori sensazioni visive e tattili, conferendo agli ambienti domestici una profondità decorativa estremamente originale: non più confinati esclusivamente a bagno e cucina, ma liberi di migrare in casa e di caratterizzare anche l’area giorno, secondo canoni nuovi.

Tendenze attuali nel design delle piastrelle
Legno chiaro e HIMACS Alpine White del sinuoso lavabo sono abbinati a piccole piastrelle effetto mosaico nel bagno della Clinica Dental Pedroche (progetto Segadestudio) a Madrid, per un risultato minimale ma sofisticato, curato sin nei minimi dettagli

 

Cersaie 2024, tendenze e materiali delle piastrelle

Cersaie 2024, Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, che si tiene alla fiera di Bologna dal 23 al 27 settembre, è l’occasione per scoprire tutte le tendenze e le ispirazioni possibili per l’utilizzo delle piastrelle.

Sotto il claim “A space for architectural design”, l’appuntamento autunnale indaga l’interazione tra essere umano e spazio abitato, sottolineandone i caratteri culturali ed estetici, oltre che funzionali: una rassegna completa ed esaustiva di pavimenti e rivestimenti di ceramica e non, oltre che dei relativi materiali e sistemi di posa, ma anche di apparecchi igienico-sanitari e arredi per l’ambiente bagno, per professionisti e operatori del settore, aperta al grande pubblico durante due giorni.

Cersaie 2024, tendenze e materiali delle piastrelle
Collezione Eden di Appiani

 

Combinare forme e colori delle piastrelle

Le piastrelle di piccole dimensioni consentono di abbinare geometrie e cromatismi in modo sempre diverso, per risultati di volta in volta personalizzati.

Tonalità neutre, declinate nei formati tipici della tradizione pur piccoli, rileggono un look classico e senza tempo, aggiungendo un po’ di sorpresa e di dinamismo. Colori più decisi o mix di forti contrasti possono trasformare completamente uno spazio, rendendolo più “rock” e moderno, dal forte impatto visivo, ideale per ambientare, a seconda del gusto, arredi minimali o in stile, formalmente molto caratterizzati.

La mescolanza di dimensioni – e magari texture – sposta invece l’attenzione verso un eclettismo contemporaneo, lasciando esprimere al meglio la personalità di una stanza e di chi la abita, in modo unico e originale.

Come scegliere il colore delle piastrelle piccole

Le palette cromatiche sono fondamentali per l’armonia del risultato finale, a maggior ragione quando si tratta di piastrelle di piccolo formato. La libertà è però ormai estrema e anche regole classiche – colori chiari per volumi contenuti, scuri per stanze più estese – possono saltare. Parola chiave è personalizzazione, unitamente a comfort e benessere, quindi l’attenzione si rivolge alla ricerca di atmosfere intime e accoglienti, eleganti e curate, in cui ciascuno possa sentirsi a proprio agio.

Ovviamente, se le superfici da rivestire sono ampie, lo studio dei colori non deve soffocare la luminosità e l’ariosità di una composizione, mentre in caso di campiture più ristrette o di particolari architettonici – lo sfondo di un letto o di un divano, il riquadro che incornicia un lavabo, un setto del terrazzo con piastrelle per esterno… – si può osare maggiormente.

Come scegliere il colore delle piastrelle piccole
GLIM di FAP Ceramiche, glossy e vitaminica, unisce cromie brillanti – Ghiaccio, Avorio, Beige, Tortora, Salvia, Rosso cuore, Petrolio, Blu navy, Grigio fumo, Lavagna – e formato versatile per un effetto mosaico in quattro diverse geometrie. Piccole ceramiche smaltate che esaltano le imperfezioni, con una finitura ricercata che può denotare in modo originale le superfici

 

Cosa si può rivestire con le piastrelle oltre alle pareti?

Le piastrelle di formato ridotto o semplicemente dalle superfici effetto mosaico sono ideali per ampliare il ventaglio di applicazioni.

Piastrelle per pavimenti

Oltre alle superfici verticali infatti si possono posare anche in orizzontale, a pavimento, sfruttando la ripetizione geometrica per dare ritmo all’insieme e nel contempo un tono elegantemente d’antan (quando si sfruttano ad esempio formati esagonali). O semplicemente professionalmente minimale, in ambienti tecnici come bagno e cucina. Importante però, ovviamente, che siano prodotti adatti all’utilizzo, resistenti al camminamento e all’usura e di facile manutenzione quotidiana.

Piastrelle in cucina

Oltre al classico spazio tra piano di lavoro e pensili, per proteggere il muro retrostante le zone dove si utilizzano acqua e fuoco, le piastrelle piccole possono caratterizzare anche il top di isole e penisole, per dare brillantezza e colore, oltre che semplificarne la pulizia.

Idee di rivestimento

  • nicchie e caminetti, per attirare l’attenzione su un elemento caratterizzante la stanza;
  • cornici e boiserie, per ripartire lo spazio e dare delle priorità funzionali, oltre che decorative;
  • tavoli e piani d’appoggio, per superfici resistenti e personalizzate;
  • scale, per sottolineare la presenza architettonica del collegamento fra i piani e farne emergere l’aspetto scultoreo.
Cosa si può rivestire con le piastrelle oltre alle pareti?
Cogiolo di Marazzi

 

Come pulire le piastrelle a mosaico

Le piastrelle piccole o a mosaico richiedono un po’ più di cura nella loro pulizia, semplicemente per via del numero maggiore di fughe. Quotidianamente basta l’utilizzo di una spugna bagnata con poco detergente delicato specifico, risciacquando bene e asciugando per non lasciare aloni, soprattutto nel caso di superfici 3D.

Per una pulizia più profonda è invece necessario ricorrere a prodotti dedicati (facendo attenzione al tipo di materiale e alle istruzioni del produttore), sfruttando le setole di uno spazzolino per rimuovere lo sporco andato accumulandosi negli interstizi. Ed evitare la formazione di muffa.

Macchie di calcare e di grasso si possono rimuovere con l’aceto bianco e l’acido citrico nel primo caso e con uno sgrassatore nel secondo, provando però prima in una zona nascosta il risultato, affinché non si danneggino le piastrelle. Importante anche controllare periodicamente le fughe, risigillandole in caso di mancanza del riempitivo.

7 piastrelle di ceramica per arredare casa con stile e colore

Star di Ceramica Sant’Agostino

Star di Ceramica Sant’Agostino cattura la bellezza del marmo e dell’onice sul grès porcellanato, riproponendone la grafica nelle due versioni Onyx e Marble. In tre colori – Indigo, Emerald, Purple – dalla finitura Krystal lucente (Marble anche Natural), in versione mosaico è disponibile nel decoro Storm rettangolare sfalsato e Maxi Class esagonale.

Star di Ceramica Sant’Agostino 
Star di Ceramica Sant’Agostino

 

Piastrelle Twins di Ceramica Vogue

Le piastrelle Twins di Ceramica Vogue hanno la struttura in bassorilievo ispirata (all’inverso) a quella dei pezzi “diamantati” di inizio Novecento che rivestivano i corridoi delle stazioni della metropolitana delle grandi città. La superficie lucida, declinata in sei tonalità, riflette ogni fonte luminosa, assumendo sfumature ogni volta diverse. Il formato 5×10 cm, in tre schemi diversi di posa (ortogonale, sfalsato, a cassettone) è montato su rete, per semplificarne la posa.

Piastrelle Twins di Ceramica Vogue
Piastrelle Twins di Ceramica Vogue (Ceramica Vogue is a trademark of Gruppo Bardelli Spa)

 

Maya (design Giacomo Totti) di De Marchi Verona

Maya (design Giacomo Totti) di De Marchi Verona, dalla superficie di porcellana finissima, rilegge stilemi architettonici delle civiltà sudamericane. Tutti gli elementi, dalle forme molto diverse, possono combinarsi per creare pattern geometrici in cui le fughe, più o meno larghe, contribuiscono all’effetto estetico finale. E il taglio irregolare, leggermente svasato, dei pezzi ne evidenzia le sfumature cromatiche – glossy cobalt, emerald, matt slik, lustro -, riflettendo la luce in modo variabile.

Maya (design Giacomo Totti) di De Marchi Verona
Maya (design Giacomo Totti) di De Marchi Verona

 

Cogiolo di Marazzi

Cogiolo di Marazzi nasce da una ricerca sull’artigianato industriale, riproponendo un segno identificativo particolare, capace dare espressività alle superfici. Anche il nome è significativo, mutuato dal laboratorio di ricerca e sperimentazione del marchio, nato negli anni Ottanta nella sede produttiva Marazzi, in cui artisti, progettisti e fotografi interpretavano liberamente il prodotto ceramico. La superficie semi-opaca “confettata”, morbida al tatto è proposta anche con struttura 3D Savoiardo, in 12 tinte sia calde sia fredde.

Cogiolo di Marazzi
Cogiolo di Marazzi

 

Vulcanica di Ceramiche Marca Corona

La collezione Vulcanica di Ceramiche Marca Corona si illumina delle tonalità cangianti dei metalli – Platino, Argento, Grafite, Ottone, Verdirame, Azul – riproducendone peculiarità ed effetto di ossidazione. Il piccolo formato (20×20 cm) rivela una particolare ricercatezza dei dettagli, grazie alla combinazione di grafiche e di pattern tridimensionali dalla finitura simile a quella della battitura, del cesello, dello sbalzo.

Vulcanica di Ceramiche Marca Corona
Vulcanica di Ceramiche Marca Corona

 

Collezione Torricini (design Cale Design) di Ma.Vi. Ceramica

La collezione Torricini (design Cale Design) di Ma.Vi. Ceramica è un omaggio al Palazzo Ducale di Urbino, di cui riprende la facciata appunto “a torricini”, con logge ad arcate sovrapposte. Architettura che si traduce sulle piastrelle in disegni geometrici bicolori da combinare in infinite possibilità volutamente casuali o più studiate.

Collezione Torricini (design Cale Design) di Ma.Vi.
Collezione Torricini (design Cale Design) di Ma.Vi. Ceramica

 

Norse di Terratinta Ceramiche

Knit del programma decorativo Norse di Terratinta Ceramiche è caratterizzata da una superficie dal leggero movimento grafico, dato dai formati sagomati, sviluppati in una palette di sette tonalità (Fog, Powder, Clay, Ash, Mud, Crete, Earth). L’effetto finale è quello di un intreccio di gusto antico, che richiama i mosaici ma anche gli scudi medioevali.

Norse di Terratinta Ceramiche
Norse di Terratinta Ceramiche

 

Foto in apertura: Collezione Eden di Appiani. Nata per i 150 anni del marchio, la collezione prende spunto dalla pavimentazione dell’omonimo teatro di Treviso, esempio di architettura Liberty realizzato dall’industriale fondatore dell’azienda di ceramica. Il mosaico, declinato in 18 tonalità tenui e polverose, sia lucide sia opache, è ottenuto per monopressocottura (con cui smalti e argille vengono uniti a secco ad elevata temperatura) e montato su rete in fogli da 30×30 cm (ogni tessera esagonale misura 2,4×2,8 cm). L’effetto a nido d’ape viene dinamizzato dalla possibilità di miscelare i colori a gruppi di tre.




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