Le nuove sedute, informali, versatili ma soprattutto sostenibili

Le sedute – sedie e sgabelli – più attuali si distinguono per il comfort e la multifunzionalità, nel segno della libertà dell’abitare, oltre che per processi produttivi e materiali attenti all’ambiente.

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Le nuove sedute, informali, versatili ma soprattutto sostenibiliRifugio, ma anche luogo di relax e di condivisione, la casa cambia costantemente per adattarsi alle abitudini e alle esigenze e con essa l’arredamento: le nuove sedute – sedie e sgabelli – ne sono l’esempio forse più lampante. Leggere, informali, nomadiche, si distinguono per la versatilità funzionale, oltre che per l’attenzione verso l’ambiente.

Ergonomia e stile delle nuove sedute

Ormai dimenticate le sedute rigide e scomode, sedie e sgabelli, contraddistinti da linee morbide e avvolgenti, sono progettati per accogliere il corpo in modo privo di regole e di costrizioni.

Anche l’estrema libertà di contestualizzazione – dalla cucina al bagno, dal soggiorno alla zona notte – concorre a questa fluidità formale, resa possibile da uno studio ergonomico all’apparenza poco presente ed eppure frutto di un affinamento estremo dell’ingegnerizzazione, progettuale, materica e produttiva.

Ingombri e stilemi si adattano ad ambientazioni stilistiche differenti, sia moderne sia classiche, armonizzandosi alla perfezione in ogni tipo di insieme.

Ergonomia e stile delle nuove sedute
Le temps de la communauté (design Matali Crasset) di Campeggi

Funzionalità a servizio del cambiamento

Comode e accoglienti, le nuove sedute perseguono la versatilità funzionale, presentando strutture modulari e componibili o semplicemente accostabili a formare paesaggi domestici sempre nuovi e diversi. A seconda del bisogno, le configurazioni si personalizzano, sfruttando la ripetizione degli elementi o la variazione dimensionale.

Inoltre, come nelle abitazioni spesso esterno e interno si interconnettono senza soluzione di continuità, così sedie e sgabelli possono servire ugualmente spazio chiuso o aperto. In tal caso la differenza, formale oltre che materica, è pressoché inesistente e viene rivelata solo da una maggiore resistenza delle strutture portanti e delle finiture agli agenti atmosferici (qualità peraltro utile anche in interno quando si hanno bambini piccoli o animali domestici).

Funzionalità a servizio del cambiamento
Ops! (design Archirivolto) di Connubia

 

Sedie e sgabelli sostenibili

Valore ormai condiviso dalla maggioranza, la sensibilità per le tematiche ambientali conforma anche la progettazione e la produzione delle nuove sedute. I processi realizzativi ottimizzano l’utilizzo delle materie prime e delle fonti di energia, secondo rigorosi standard ecologici, mentre le fasi progettuali comprendono l’intero ciclo di vita del prodotto, includendo le opzioni materiche maggiormente sostenibili.

Il tutto al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente in ogni fase e di promuovere filiere virtuose o economie circolari.

Le alternative alla plastica per le nuove sedute

Eco-compatibilità e riciclabilità sono i concetti alla base anche della scelta dei materiali, sia naturali sia sintetici: legno certificato FSC®, PaperShell, polietilene riciclato, polipropilene derivante da materiale post industriale, mescole plastiche contenenti scarti di produzione o ottenute dal riutilizzo di imballi… A cui si aggiunge l’attenzione per il disassemblaggio dei componenti di sedie e sgabelli, con la netta separazione materica, al termine dell’utilizzo.

La scelta è cruciale per una seduta, poiché oltre all’estetica risultano imprescindibili la resistenza meccanica e la durata nel tempo. Se per le strutture portanti si opta ancora soprattutto per il metallo – acciaio e alluminio, riciclabili al 100% -, per le scocche e le soluzioni mono-materiche i produttori stanno ampliando la ricerca, al fine di trovare valide alternative alla plastica tradizionale.

Legno e sughero sono interessanti sostituti, dal punto di vista ecologico, soprattutto se provenienti da una gestione controllata di boschi e sugherete e certificati, poiché trattengono la CO2 incorporata nella vita pre-lavorazione degli alberi anche durante la trasformazione e sono totalmente riciclabili.
Le forme più complesse delle nuove sedute richiedono però materie prime duttili: ecco allora le bio-plastiche, il “legno liquido” (lignina e polimeri naturali stampabili), i polimeri vegetali.

9 sedute leggere, informali e sostenibili

Catifa Carta (design Lievore Altherr Molina) di Arper

Nuova versione green di un bestseller dell’azienda, nata nel 2001 e già primo prodotto del marchio ad ottenere una certificazione ambientale. La scocca è realizzata con PaperShell, materiale derivato dagli scarti del legno, che a fine vita può essere ridotto in biochar, carbone vegetale in grado di trattenere la CO2 immagazzinata durante tutti i cicli precedenti. Resistente e confortevole, è disponibile in colore caffè e grafite, con base metallica di quattro diverse tipologie. Arper è il primo marchio di arredamento a scegliere il PaperShell per un prodotto e sta definendo, in aggiunta, soluzioni di ritiro più efficienti delle sedute da dismettere, al fine di garantire un riciclo responsabile.

Catifa Carta (design Lievore Altherr Molina) di Arper
Catifa Carta (design Lievore Altherr Molina) di Arper . Photo: Salva Lopez

 

 

Le temps de la communauté (design Matali Crasset) di Campeggi

Le temps de la communauté (design Matali Crasset) di Campeggi è una seduta singola e nel contempo “comunitaria”, pensata per il dialogo e la condivisione del relax. “Una struttura per creare la possibilità di un noi”, secondo la stessa progettista, dalla forma semplice e immediata, pensata come una risposta concettuale, anche nell’arredamento, alle sfide ecologiche e sociali in atto.

Le temps de la communauté (design Matali Crasset) di Campeggi
Le temps de la communauté (design Matali Crasset) di Campeggi. Photo: Giovanni Emilio Galanello

 

Ops! (design Archirivolto) di Connubia

Ops! (design Archirivolto) di Connubia è realizzata con materiale plastico riciclato post-consumo proveniente dal recupero di imballi alimentari (tipo Tetrapak, composta da carta, plastica, alluminio). Adatta sia indoor sia all’esterno, sfrutta 600 cartoni di questo materiale per la versione con i braccioli e 500 per quella senza, mantenendo inalterate le qualità meccaniche, strutturali, estetiche della precedente versione di polipropilene riciclato. Impilabile, ha la struttura di metallo o di alluminio pressofuso ed è disponibile in colore sabbia.

Ops! (design Archirivolto) di Connubia
Ops! (design Archirivolto) di Connubia

 

Seela (design Antti Kotilainen) di Lapalma

Seela (design Antti Kotilainen) di Lapalma, seduta vincitrice del Good Design Award 2018 nella prima versione con inserto di legno nella scocca di polipropilene, ha un pad integrato sostituibile nel corso degli anni, che massimizza la durata nel tempo della seduta. Disassemblabile e completamente riciclabile a fine vita, è declinata in una ampia collezione formale, disponibile anche in versione per l’esterno.

Seela (design Antti Kotilainen) di Lapalma
Seela (design Antti Kotilainen) di Lapalma

 

Sedia Medea (design Vittorio Nobili) di Medea 1905

Prodotta da Fratelli Tagliabue negli anni Cinquanta del secolo scorso, la sedia Medea (design Vittorio Nobili) di Medea 1905, segnalata al Compasso d’Oro del 1956 per la scocca di legno curvato, è tornata al Salone del Mobile.Milano attualizzata da Dimorestudio. che ne reinterpreta in chiave contemporanea lo stile iconico con inediti accostamenti di materiali, colori, dettagli, per dare vita alla nuova collezione SediaMedea, frutto della collaborazione anche con altri designer e progettisti.

Sedia Medea (design Vittorio Nobili) di Medea 1905
Sedia Medea (design Vittorio Nobili) di Medea 1905. Photo: Silvia Rivoltella

 

Sedia Tiberina (design Raffaello Galiotto) di Nardi

La sedia Tiberina (design Raffaello Galiotto) di Nardi, coordinabile al tavolo allungabile Tevere, è ideale per l’esterno poiché resistente ai normali agenti atmosferici. Ergonomica e dal disegno fluido, senza discontinuità, è proposta con braccioli o senza e di plastica rigenerata color terra in finitura matt oppure polipropilene riciclabile in tinta tortora, antracite, corda. Il programma industriale Regeneration dell’azienda prevede, inoltre, l’utilizzo di materie prime da riciclo e riciclabili e di energia da fonti rinnovabili certificate, grazie a un accordo con la centrale idroelettrica di Marlengo, in Alto Adige, per la fornitura elettrica 100% green.

Sedia Tiberina (design Raffaello Galiotto) di Nardi
Sedia Tiberina (design Raffaello Galiotto) di Nardi

 

Collezione Stilemi (design Alessandro Mendini) di Caimi

La collezione Stilemi (design Alessandro Mendini) di Caimi prende vita da una serie di segni caratteristici del mondo creativo del progettista, resi tridimensionali sotto forma di sedute che possono all’occorrenza diventare anche tavolini o comodini. In diversi colori, sono monomaterici, per uno smaltimento semplificato a fine utilizzo, ma soprattutto di plastica riciclata.

Collezione Stilemi (design Alessandro Mendini) di Caimi
Collezione Stilemi (design Alessandro Mendini) di Caimi

 

Radice (design atelier oï) di Passoni Design

Radice (design atelier oï) di Passoni Design è una collezione di sedute di ispirazione naturale, il cui nome riassume l’idea di una struttura stabile ma articolata come quella di un albero. Disponibile anche con braccioli, ha il telaio di frassino massello in più finiture e rivestimento non sfoderabile in tessuto. L’azienda friulana sin dal 2009, fra le prime realtà italiane, utilizza esclusivamente legno certificato FSC® (Forest Stewardship Council®), proveniente da filiera responsabile che tutela il patrimonio forestale, l’ambiente, le comunità locali e i lavoratori. Un impegno, anche nella ricerca, riconosciuto con il premio ADI Design Index 2019 per l’innovazione e il design sostenibile.

Radice (design atelier oï) di Passoni Design
Radice (design atelier oï) di Passoni Design

 

Sgabello AX (design Alessandro Stabile) di Zilio A&C

Lo sgabello AX (design Alessandro Stabile) di Zilio A&C evoca il momento in cui un ceppo di legno, colpito dall’accetta, si spacca in due, traducendo un gesto quotidiano in una forma essenziale e nel contempo espressiva. La fenditura, che prosegue formalmente sul piano della seduta, inclinandola leggermente, ne suggerisce anche la presa per spostarlo o per impilarlo. Di multistrato di frassino, è declinato in cinque tinte – naturale, nero, blu, verde, rosso – e il sistema strutturale interno evita lo scorrimento totale degli sgabelli quando impilati, preservando il legno da sfregamenti e quindi la durata nel tempo.

Sgabello AX (design Alessandro Stabile) di Zilio A&C
Sgabello AX (design Alessandro Stabile) di Zilio A&C

 

Foto in apertura: Collezione Stilemi (design Alessandro Mendini) di Caimi




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