Lo slow living è uno stile di vita sempre più ricercato, sinonimo di benessere ed equilibrio psicofisico, coinvolge una molteplicità di ambiti, forse tutti quelli che caratterizzano la nostra vita. È sinonimo di salute e felicità, ovvero di un alto livello della qualità di vita ed è legato a quello che sicuramente è l’elemento più prezioso per gli esseri viventi: il tempo.
Vivere in “modalità slow living” significa valorizzare ogni attività e gesto quotidiano dedicandogli un tempo appropriato, uscendo dalla logica spietata del rendimento e riappropriandoci di ritmi più vicini a quelli dettati da madre natura. Si tratta di uno stato mentale più che di uno stile di vita, una forma mentis che in un mondo ideale dovrebbe abbracciare tutti gli ambiti umani, dall’alimentazione, al lavoro, passando per gli affetti e la vita privata.
Che cosa significa “slow living”?
Slow living, ovvero la felicità risiede nelle piccole gioie quotidiane, come una passeggiata a contatto con la natura, un cibo ben cucinato, il calore della propria abitazione. Basta solo riappropriarsi del tempo necessario per poter fruire e godere di queste esperienze.
Secondo il VII Rapporto Censis – Eudaimon sul welfare aziendale (febbraio 2024): per la prima volta dopo molti decenni nella storia “il lavoro non è più l’attività di vita per eccellenza intorno alla quale tutto il resto deve strutturarsi. È il segnale di una transizione socio-culturale decisiva in atto, esito di una molteplicità di fattori tra i quali, anche, retribuzioni che per la grande maggioranza dei lavoratori non sostengono desideri e ambizioni”.
Non si parla ancora di cambiamenti drastici nel mondo del lavoro, ma “l’incertezza pervasiva e l’ansia che ne deriva contribuisce in modo decisivo a spostare l’asse dell’attenzione sociale verso una sorta di benessere minuto: il 93,7% degli occupati considera molto importante il benessere e la felicità quotidiana, quella generata dal piacere di tante piccole gratificazioni, che assumono un valore quasi consolatorio in contesti ostili e indefiniti. È la prevalenza di un’idea di benessere che include anche il già citato decollo del valore soggettivo attribuito al tempo per sé stessi”.
Come si riflette la filosofia slow living sul concetto di abitare?
Questo stato di cose si riflette anche sul modo di concepire i nostri spazi abitativi, lo confermano anche architetti e interior designer ai quali viene chiesto sempre più spesso di progettare luoghi gradevoli e accoglienti che facciano da ponte tra l’individuo e la natura, ambienti pensati per rigenerare e restituire, almeno in casa, ciò che la vita all’esterno ci toglie: il tempo.
Basta guardare le campagne pubblicitarie di alcuni noti brand internazionali dell’arredo, sempre più incentrate sulla possibilità di personalizzare l’ambiente residenziale nell’ottica di renderlo una sorta di personale “isola che non c’è”, specchio della dimensione interiore, più che ambiente di rappresentanza.
Le strategie per avere ambienti slow living
“Ad oggi l’aspetto dello slow living diventa fondamentale nell’indirizzare le nuove progettazioni. È molto importante comprendere bene gli spazi a disposizione ed ottimizzarne l’utilizzo attraverso la cura di ogni dettaglio utile a migliorarne la fruizione”, spiega l’architetto Valentina Autiero.
“Ritengo che una modalità di approccio alla progettazione importante per determinare la qualità di vita in un’ambiente sia determinata dalla definizione di sottospazi funzionali all’interno dello stesso ambiente in modo da poter associare ad ogni angolo una funzione legata alla vita quotidiana. Questo migliora l’ordine correlando ogni cosa al suo posto e permette di dare dignità di utilizzo ad ogni spazio a disposizione”.
Spazi dedicati e ordine
L’individuazione di un angolo con poltrona e illuminazione dedicata per un momento di relax, la realizzazione di un mobile bar per un rilassante dopocena con gli amici, e ancora accessoriare il vano doccia con una panca in modo da poter prolungare il momento della cura di sé, organizzare la cucina in uno spazio con una buona illuminazione naturale per stimolare la preparazione dei cibi e organizzare armadiature dedicate alla dispensa per meglio gestire la spesa, sono alcune utili strategie dell’architetto Autieri per rendere la casa a misura di slow living.
Lo stesso dicasi per lo spazio dedicato alla lavanderia, quindi distinguere armadiature dedicate ai capi da abbigliamento, alla biancheria per la casa e alla scarpiera, in modo tale da avere una gestione più ordinata degli spazi a disposizione.
Equilibrio tra pieni e vuoti e tra illuminazione naturale e artificiale
Inoltre, al fine di rendere l’insieme degli spazi equilibrati da un punto di vista armonico è necessario trovare la giusta proporzione tra pieni e vuoti e un dialogo corretto con l’illuminazione naturale e quella artificiale, immaginando di definire fondali scenografici dove si svolgeranno le varie azioni del vivere domestico.
Filo conduttore materico
La ricerca di un filo conduttore materico e cromatico che racconti di coloro che occuperanno gli spazi oltre che in maniera diversamente declinata i vari ambienti della casa, diventa fondamentale per la definizione di un progetto di interni coerente ed equilibrato dove la serenità e il benessere si rivelano centrali nell’utilizzo degli ambienti.
Ispirandosi al concetto di slow living e dall’ascolto attivo della committenza, l’architetto Valentina Autiero ha realizzato il progetto A Casa di Paola, un appartamento di 60 mq all’interno di un edificio nobiliare di fine ‘800, nel cuore della Penisola Sorrentina, culla dell’approccio slow living. “Dall’ascolto di Paola e delle aspettative di rigenerazione fisica e mentale che riponeva nella nuova casa, nasce la volontà di progettare tanti microspazi funzionali no stress modellati nel dettaglio per lei. Da qui alcune chicche progettuali”, spiega.
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Come risponde il settore allo slow living: il decalogo del buon dormire
D’accordo che la casa ideale è quella a immagine e somiglianza della persona nella propria individualità, ma esistono comunque dei principi universalmente validi che orientano nella progettazione di spazi accoglienti e confortevoli e che favoriscono la ricerca dell’ascolto di sé stessi. Il colosso svedese dell’arredamento ha di recente posto l’attenzione sull’importanza di dormire bene con una iniziativa che individua i sei elementi essenziali per migliorare il sonno: comfort (materasso e cuscino devono essere adatti alle caratteristiche personali); arredamento e ordine (l’organizzazione della stanza è fondamentale per il buon dormire.
Anche i colori della camera da letto rappresentano un elemento importante: alcuni possono influenzare le emozioni promuovendo uno stato di calma e positività, come il blu, il verde e il bianco; altri, invece, come il rosso, il nero e il viola andrebbero evitati in questa stanza); temperatura (la temperatura perfetta per dormire bene oscilla tra i 16° e i 19°C); suono (la stanza da letto deve essere un’oasi di pace. Un’ottima soluzione è utilizzare elementi d’arredo come tende fonoassorbenti e tappeti spessi, che aiutano a isolare l’ambiente; qualità dell’aria (si può ottenere anche con tende che purificano e strumenti elettrici); luce (il buio favorisce il rilassamento e stimola la melatonina. L’ideale è dormire in un ambiente buio.
Per farlo, si possono usare tende oscuranti, evitare schermi e luci blu e per chi non può fare a meno di mantenere una luce accesa è importante che sia una luce calda, con lampadina regolabile per la riduzione d’intensità). D’altra parte il termine Mys, che appartiene proprio alla cultura svedese, indica uno stile di vita che invita a creare la giusta atmosfera per rilassarsi (luci soffuse, colori morbidi, assecondare i propri desideri legati al cibo e adottare una respirazione lenta e cadenzata).
Vegetazione e contatto con la natura
Il verde è un elemento imprescindibile per ogni ambiente che voglia considerarsi rigenerante. Circondarsi di piante in casa, soprattutto nella zona giorno, allestire balconi e spazi esterni con un’attenzione particolare al verde e selezionando una varietà di specie idonee al clima e al contesto sono interventi fondamentali per avere un ambiente slow living: il verde ci riconnette con la natura, rende l’aria che respiriamo più pulita e gli ambienti in cui viviamo più salutari. E le soluzioni sono molteplici, dalle strutture per giardini verticali interni alle cucine che integrano l’orto nelle aree di lavoro.
Area wellness: lo slow living in un luogo
La realizzazione di un’area benessere in casa, anche se non alla portata di tutti, è indubbiamente sinonimo di slow living e rappresenta un contesto ideale in cui ritrovare sé stessi e i propri ritmi vitali. Le soluzioni sono varie e diversificate, come hanno mostrato le ultime fiere di settore, si va dalla vasca idromassaggio, al bagno con sauna e bagno turco, doccia con funzioni integrate (cromoterapia, musicoterapia).
Slow living e ambienti di lavoro: il progetto di Lombardini22 per Capgemini
Per essere davvero assimilato e diventare uno stile di vita a tutto tondo lo slow living non può essere relegato al solo ambito privato residenziale. Psicologi e terapisti raccomandano di farne una forma mentis, un bagaglio prezioso da portare sempre con noi in ogni contesto della nostra vita e sicuramente anche in quello lavorativo, anche se non sempre è possibile.
Un luogo che favorisce questa forma mentis è Pharo, il nuovo quartier generale del Gruppo Capgemini (12.000 mq di uffici ecofriendly) nel Quartiere Portello di Milano, firmato da DEGW, leader nel settore del workplace di Lombardini22.
L’infrastruttura è certificata LEED Platinum e luoghi di condivisione e di scambio, per incontrarsi e lavorare in team e individualmente in modalità flessibile, spazi per i team di progetto con spazi di supporto e di collaborazione e altri progettati principalmente per il lavoro individuale.
Gli spazi sono caldi e accoglienti, impreziositi da dettagli di design come il parquet a spina di pesce e da elementi come libri, piante ed elementi per l’illuminazione intelligenti che contribuiscono a creare un ambiente ospitale.
Foto in apertura: Progetto “A Casa di Paola”, a cura dell’architetto Valentina Autiero.