Inquinamento indoor: quanto è pulita l’aria nelle nostre case?

Uno studio condotto da Dyson indaga la qualità dell’aria interna di 2,5 milioni di case: in molti casi, l’inquinamento indoor è peggiore di quello outdoor.

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Inquinamento indoor: quanto è pulita l’aria nelle nostre case?

La sensibilità pubblica sulla pulizia dell’aria all’aperto è piuttosto elevata, purtroppo non lo è altrettanto sull’inquinamento indoor nelle case e, in generale, negli ambienti chiusi. L’inquinamento domestico è purtroppo un fenomeno da non sottovalutare, poiché si stima che ogni persona inali dai 10.000 ai 20.000 litri d’aria al giorno, e la maggior parte di questi proviene da ambienti chiusi dove si passa la maggior parte del tempo.

L’inquinamento annuale da particelle interne, quindi, può essere fino a 5 volte superiore a quello esterno. Lo conferma la ricerca Air Quality Connected Data condotto di Dyson, che ha studiato la qualità dell’aria interna analizzando i dati di oltre 2,5 milioni di purificatori tra il 2022 e il 2023.

Milano tra le città dove l’inquinamento indoor è più alto

La ricerca Dyson, condotta a livello globale sui dati relativi al 2022, vede l’Italia registrare dati poco confortanti. In due Paesi su tre l’indoor è più inquinato dell’outdoor e il Bel Paese non fa eccezione: i livelli medi annui di PM2,5 in luoghi interni hanno superato del 10% quelli all’esterno. Anzi, l’Italia è tra i primi 10 Paesi (per l’esattezza all’8° posto) per livello medio annuo di PM2,5.

Per 7 mesi all’anno i valori mensili di PM2,5 sono stati superiori a quelli raccomandati dall’OMS. La città in cui il confronto tra l’inquinamento da PM2,5 outdoor e indoor è peggiore è Milano. Nella capitale lombarda, infatti, i livelli medi annui di PM2,5 indoor nel 2022 sono stati di 2,63 volte superiori rispetto a quelli outdoor, con picchi nei mesi di dicembre (3,46) e gennaio (3,48), fino al record di 4,17 volte a marzo.

Altri record negativi a livello globale sono stati segnati da Shenzhen (con livelli annui di PM2,5 indoor superiori del 97% rispetto all’outdoor), Amsterdam (76%), Seoul (53%), Madrid (50%), Melbourne (40%), Vienna (37%), Singapore (36%) e New York (35%). 21 città su 35 esaminate hanno avuto più inquinamento negli ambienti chiusi che all’aperto.

Milano tra le città dove l’inquinamento indoor è più alto
La qualità dell’aria indoor è peggiore di quella outdoor in quasi tutte le case: Milano in prima posizione tra le città analizzate a livello globale. Fonte: ricerca Air Quality Connected Data condotto di Dyson

 

Perché PM2,5 e COV sono anche in casa

La ricerca indaga in particolare due categorie di inquinanti: PM2,5 e Composti Organici Volatili (COV). Ma come arrivano nelle nostre case?
Con PM2,5 si indicano delle particelle con un diametro di appena 2,5 micron: invisibili a occhio nudo, possono essere inalate e sono al centro dell’attenzione nella ricerca scientifica e sanitaria. Le particelle PM2,5 sono prodotte da processi di combustione (stufe a legna, cucine e riscaldamento a gas), dai peli degli animali domestici, dalla cenere e dalla polvere.

I COV invece sono inquinanti gassosi, tra cui rientrano benzene e formaldeide. Possono essere emessi da attività come la pulizia o la cottura a gas, da prodotti deodoranti, spray per il corpo, candele, mobili e arredi.

Perché PM2,5 e COV sono anche in casa
La qualità dell’aria è peggiore la sera rispetto a qualsiasi altro momento della giornata. Fonte: ricerca Air Quality Connected Data condotto di Dyson

 

Quando l’inquinamento indoor è peggiore

In generale, nel corso dell’intera giornata, la qualità dell’aria è peggiore nelle ore serali e notturne. Le ore di picco a livello internazionale sono state tra le 18:00 e le 24:00; invece in Italia le ore più inquinate sono quelle tra le 20:00 e le 24:00. La nota positiva è che il nostro Paese ha superato i livelli raccomandati dall’OMS per meno del 50% della giornata.

Anche le stagioni, come le ore, non sono tutte uguali. L’inverno è la stagione più inquinata, ed è anche quella in cui si trascorre più tempo al chiuso. Con le temperature esterne basse, infatti, si tende a sigillare le abitazioni, tenere le finestre chiuse e accendere il riscaldamento a combustione. Questo contribuisce a elevare il livello di inquinamento indoor. In Italia, nel 2022, gennaio è stato il mese più inquinato sia a Milano che a Roma; i livelli mensili di PM2,5 e COV indoor sono diminuiti in agosto.

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