Le bottiglie di plastica sono uno dei prodotti di largo consumo tra i più presenti nelle nostre case. Ma dove va a finire tutta questa plastica? I dati raccolti dall’UE* parlano di 32 milioni di tonnellate di rifiuti plastici prodotti annualmente in Europa, per un consumo medio annuo che si aggira attorno ai 150 kg per persona.
Le bottiglie rappresentano uno dei problemi più gravi per l’ambiente. Il tempo di decomposizione va dai 450 ai 1000 anni nelle discariche, scomponendosi in parti sempre più piccole (le microplastiche).
Gli italiani consumano fin troppa acqua in bottiglia
Nel nostro Paese il consumo di acqua in bottiglia si aggira attorno ai 206 litri pro-capite all’anno, e si colloca al secondo posto mondiale dopo il Messico (244 litri annui). A dirlo è Legambiente** nel suo dossier “Acque in bottiglia 2018”: secondo l’associazione ambientalista Il territorio italiano conta quasi 140 stabilimenti produttivi e oltre 260 marchi, che nel 2016 hanno imbottigliato 14 miliardi di litri d’acqua – in aumento rispetto ai 12 miliardi del 2010 – destinando più del 90% della produzione al mercato interno.
Il volume di affari legato al business dell’acqua in bottiglia tocca cifre importanti: si parla di cifre che si aggirano tra i 7 e 10 miliardi di euro (calcolando prezzi al pubblico tra 0,50 e 1 euro al litro), con fatturati aziendali di circa 2,8 miliardi annui, a fronte di corrispettivi regionali di appena 18 milioni di euro.
Ma la passione degli italiani per l’acqua in bottiglia crea un profondo problema a livello ambientale. Analizzando i dati di Legambiente apprendiamo che in Italia vengono utilizzate annualmente tra 7,2 e 8,4 miliardi di bottiglie di plastica per l’acqua minerale. L’80% dell’acqua imbottigliata viene trasportato su gomma verso Regioni diverse da quella di produzione, con autotreni che emettono fino a 1300 kg di CO₂ ogni 1000 km. Secondo l’indagine Beach Litter riportata nel dossier, oltre l’80% dei rifiuti sulle spiagge italiane tra il 2014 e il 2017 erano oggetti in plastica, con bottiglie e tappi che rappresentano il 18% del totale – oltre 15mila pezzi. Considerando che le spiagge mostrano solo il 15% dei rifiuti marini totali, la quantità sui fondali risulta inimmaginabile.

L’inquinamento da plastica: un danno per le specie animali
La plastica è onnipresente nella nostra cultura: i soli dati legati al consumo di acqua imbottigliata nel nostro Paese ci fanno capire che il problema ha assunto ormai dimensioni spropositate.
I prodotti inquinanti che partono dalla terraferma hanno invaso gli oceani. Come sottolineato dall’indagine di National Geographic, ina volta raggiunto l’ambiente marino, buona parte dei detriti plastici resta nelle zone costiere, ma le correnti oceaniche possono diffonderli su scala planetaria. L’esposizione alla luce solare, al vento e al moto ondoso riduce i rifiuti plastici in particelle minuscole spesso inferiori a pochi millimetri.
Le microplastiche mettono a repentaglio la sopravvivenza di milioni di animali: sono circa 2.100 le specie a rischio di estinzione che subiscono i danni da inquinamento plastico. Le microplastiche sono state individuate in oltre 100 specie acquatiche, comprese quelle destinate al consumo umano come pesci, gamberi e molluschi.
Le bottiglie di plastica costituiscono un enorme problema ambientale. Per questo motivo dobbiamo imparare a ridurne l’uso quotidiano mettendo in pratica dei semplici suggerimenti.

Scegli una bottiglia riutilizzabile
Integrare una bottiglia riutilizzabile nella nostra routine quotidiana contribuisce concretamente a ridurre l’impatto ambientale della plastica. Le borracce, disponibili in diversi materiali come vetro o acciaio inossidabile, offrono un’alternativa più sostenibile alla bottiglia di plastica usa e getta. Portando sempre con noi la nostra borraccia evitiamo che l’ennesima bottiglia finisca in discarica e da lì negli oceani.
Oltre ai benefici ambientali, le borracce riutilizzabili offrono un duplice vantaggio personale: ci aiutano a risparmiare denaro evitando l’acquisto continuo di bottiglie di plastica e ci motivano a bere più acqua durante il giorno.

Investi in un filtro per l’acqua
Come possiamo rompere il circolo vizioso legato all’acquisto di casse d’acqua? Investendo in un sistema di filtrazione.
Filtrando l’acqua direttamente a casa (o in ufficio) si elimina la necessità di acquistare bottiglie monouso, riducendo significativamente il nostro contributo all’inquinamento da plastica.
A differenza dell’acqua in bottiglia, che richiede produzione, imballaggio e trasporto su lunghe distanze con conseguenti emissioni, l’acqua filtrata è disponibile su richiesta con un consumo energetico minimo. I moderni sistemi di filtrazione utilizzano materiali ecocompatibili e processi ancor più efficienti.

Ricordati di riciclare le bottiglie di plastica in modo corretto
Non dimentichiamoci che le bottiglie di plastica devono essere smaltite in modo corretto. Per questo COREPLA – Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi di Plastica – ha creato un pratico decalogo per il riciclo perfetto.
La bottiglia deve essere completamente svuotata dal suo contenuto. Non è necessario lavarla accuratamente, basta eliminare i residui principali. Le operazioni di lavaggio approfondito verranno effettuate negli impianti di riciclo durante le fasi preparatorie al processo vero e proprio.
La bottiglia di plastica va schiacciata nel senso della lunghezza, quindi lateralmente, e non dall’alto verso il basso. Questo metodo facilita il riconoscimento automatico durante il processo di selezione negli impianti e permette un avvio più efficiente al riciclo. Ricordiamoci infine di riavvitare il tappo: come ricorda COREPLA, le moderne tecnologie degli impianti di selezione sono perfettamente in grado di separare i diversi tipi di plastica.
Ricarica la tua bottiglia nelle fontane d’acqua alla spina
Le stazioni di ricarica incoraggiano i cittadini ad utilizzare bottiglie e borracce riutilizzabili. Ad esempio il progetto di Acea delle Casette dell’acqua ha portato alla diffusione di 167 stazioni nelle principali città italiane in grado di erogare acqua naturale e frizzante. In questo modo i cittadini possono fare approvvigionamento di acqua in modo gratuito senza dover ricorrere all’acquisto di acqua in bottiglia.
E se hai le bottiglie di plastica in casa? Usa la creatività!
Non tutta la plastica deve essere buttata nella spazzatura. Con un pizzico di creatività puoi utilizzare le bottiglie di plastica che hai in casa per creare degli oggetti di uso quotidiano. Un ottimo modo è trasformare le bottiglie in fioriere: tagliale a metà, fai dei fori per far defluire l’acqua e sfruttale per creare un piccolo orto di erbe aromatiche in balcone. Puoi utilizzare le bottiglie di plastica come dispenser per prodotti liquidi o per alimenti secchi. Sfruttale per conservare legumi o cereali oppure impiegale come ricarica per il detersivo alla spina.
Con l’arrivo del Natale puoi trasformare le bottiglie di plastica in splendide decorazioni sostenibili. Qualche esempio? ai colli delle bottiglie nascono delicate campanelle da decorare con lucine e nastri, mentre i corpi delle bottiglie possono diventare piccoli paralumi per luci suggestive. Bastano forbici, colla e fantasia per portare un tocco natalizio in casa: utilizza una bottiglia di plastica riempita di batuffoli di cotone per creare dei buffi pupazzi neve, mentre i tappi di plastica possono essere impiegati come elementi decorativi del tuo albero di natale sostenibile.
FAQ Bottiglie di plastica
Le bottiglie di plastica monouso appaiono come la scelta più pratica per avere acqua sempre disponibile in casa, ma il loro impatto ambientale è elevato e colpisce gravemente ecosistemi e fauna. Ridurre il loro utilizzo è possibile con piccoli gesti quotidiani, più sostenibili per il pianeta. Ecco le FAQ più ricercate nel web.
Cosa cambia nel 2025 per le bottiglie di plastica?
Il 2025 ha segnato un momento di svolta per il riciclo delle bottiglie in plastica. A partire da quest’anno, in base alla Direttiva n.904, le bottiglia in plastica in PET dovranno contenere almeno il 25% di materiale plastico riciclato.
Perché non si devono schiacciare le bottiglie di plastica?
Riciclare in modo corretto le bottiglie di plastica è fondamentale per alimentare un ciclo corretto di raccolta differenziata. Come ha indicato COREPLA nel suo vademecum, le bottiglie di plastica non vanno schiacciate dall’alto verso il basso bensì nel senso della lunghezza. Con questo semplice gesto aiutiamo il riconoscimento della bottiglia nel processo di selezione degli scarti e l’avvio della fase di riciclo.
Dove ti pagano le bottiglie di plastica?
Diverse catene di supermercati promuovono uno stile di vita sostenibile invitando i consumatori a riportare le bottiglie di plastica negli eco compattatori presenti in sede. Una volta introdotta la bottiglia l’utente riceve un buono sconto da poter utilizzare al supermercato.
Quando la plastica rilascia sostanze tossiche?
Secondo il WWF, la plastica rilascia sostanze tossiche e microplastiche in diverse situazioni critiche legate principalmente agli shock termici e all’usura meccanica. Ad esempio, i contenitori in plastica a contatto con gli alimenti possono rilasciare fino a 710 microplastiche e diverse sostanze chimiche soprattutto quando il cibo che contengono è caldo e quando vengono scaldati o usati nel freezer. Il WWF sottolinea inoltre che l’usura meccanica contribuisce significativamente al problema: il lavaggio ad alte temperature in lavastoviglie deteriora la plastica causando il rilascio di microplastiche negli scarichi
Perché hanno attaccato i tappi alle bottiglie di plastica?
I tappi sono stati attaccati alle bottiglie di plastica per adeguarsi alla direttiva europea SUP (Single Use Plastics), entrata in vigore anche in Italia: dal 2024 è obbligatorio che i tappi rimangano ancorati ai contenitori fino al momento del consumo. L’obiettivo è ridurre la dispersione nell’ambiente dei tappi, tra i rifiuti plastici più presenti nei mari.
Fonti
*UE
**Dossier “Acque in bottiglia 2018” di Legambiente
