Nel mondo contemporaneo, l’abitare non è più solo legato a un’idea statica di casa, ma si evolve in un continuo fluire di funzioni e necessità. Lo spazio abitativo si trasforma in una composizione dinamica dove le pareti fisiche e, ancor più, quelle concettuali, sembrano cedere il passo a una nuova concezione di fluidità e molteplicità d’uso. Un cambiamento che non è solo estetico, ma che risponde a una necessità profonda di adattamento alle nuove modalità di vivere e di lavorare e alle nuove tipologie di famiglia.
Oggi, la casa è un insieme di spazi interconnessi che non solo devono rispondere a più funzioni contemporaneamente, ma sono anche luoghi dove le persone devono essere in grado di relazionarsi, concentrarsi, rilassarsi e socializzare. Se un tempo la divisione degli ambienti era rigidamente delineata (la cucina separata dal soggiorno, il salotto distinto dalla zona pranzo, lo studio destinato esclusivamente al lavoro) oggi questa logica sta lasciando il passo a una progettazione che permette agli ambienti di mescolarsi, di evolversi e di adattarsi alle esigenze quotidiane.
A ricordarcelo è anche la più importante manifestazione di settore, il Salone del Mobile di Milano che, arrivato alla 63esima edizione quest’anno, con la campagna Thought for Humans, firmata da Dentsu Creative Italy, lancia un messaggio chiaro: l’abitare deve essere progettato in funzione dell’uomo, alcune immagini che mostrano come l’intelligenza umana e quella materiale possano integrarsi in maniera omogenea e in un progetto sinergico. È stato definito un viaggio alle origini del design ma è anche un approccio molto attuale, che, si potrebbe dire, traduce il concetto di sostenibilità nell’abitare.
La fluidità degli spazi: verso un’abitazione multi-funzionale
La progettazione degli spazi fluidi non è solo un fenomeno estetico o funzionale, ma una risposta a un cambiamento più profondo nel nostro modo di vivere. Il confine tra la cucina, il soggiorno, e lo studio tende a diventare sempre più sfumato. Il cosiddetto “open space” si è evoluto, non solo in termini di visibilità e accessibilità, ma anche in relazione alle diverse esigenze di chi abita gli spazi. La cucina, per esempio, non è più solo il luogo in cui si preparano i pasti, ma diventa un punto di socializzazione, un’area conviviale che si fonde con la zona living. Allo stesso tempo, il soggiorno non è più solo un luogo di relax, ma può trasformarsi in uno studio o in un angolo di lavoro, soprattutto con l’aumento del telelavoro e delle modalità professionali più fluide.
Questa trasformazione porta con sé una nuova concezione di spazio, dove non sono più gli arredi a dettare rigidamente la destinazione d’uso, ma sono gli abitanti a decidere come utilizzare i vari ambienti in base al momento della giornata, alle necessità o alla compagnia con cui si condividono questi luoghi. La qualità progettuale, in questo contesto, non si limita alla disposizione degli oggetti, ma deve tenere conto della modularità, della versatilità, e della capacità degli spazi di adattarsi alle esigenze mutevoli della vita quotidiana.
Alice Bottelli, Giuseppe Joi Donati – DBmLab Architects
Che cosa si intende per fluidità dello spazio abitativo?
Negli ultimi anni, il modo di vivere la casa è cambiato profondamente. Se un tempo gli ambienti domestici avevano funzioni definite e statiche, oggi si avverte sempre più la necessità di spazi flessibili, capaci di adattarsi ai ritmi e alle esigenze della vita quotidiana. La casa non è più solo un luogo di riposo, ma anche uno spazio di lavoro, socialità e crescita personale. Per questo, la possibilità di trasformare facilmente gli ambienti è diventata un aspetto fondamentale nella progettazione architettonica contemporanea. Oggi, più che mai, la casa deve essere un luogo capace di evolversi insieme a chi la vive. La trasformabilità non è solo una tendenza, ma una risposta concreta alle esigenze del presente e del futuro, che permette di progettare spazi più intelligenti, sostenibili e accoglienti.
Perché la fluidità è così importante oggi nello spazio abitativo?
Uno dei motivi principali di questa evoluzione è il cambiamento degli stili di vita. Non viviamo più in ambienti rigidi e statici, ma in spazi che devono essere in grado di adattarsi, le famiglie non sono più strutturate in modo rigido e immutabile: le persone si trasferiscono, i nuclei familiari si allargano o si riducono, e le esigenze abitative cambiano. Un soggiorno può trasformarsi in zona studio, una cucina aperta può diventare il cuore della convivialità, una parete scorrevole può creare nuove configurazioni a seconda delle necessità. La casa non è più un insieme di stanze statiche, ma un organismo vivo che si evolve con noi. Avere ambienti che possono essere riconfigurati senza interventi invasivi significa poter vivere la propria casa più a lungo.
Inoltre, la trasformabilità degli spazi permette di sfruttare al meglio anche gli appartamenti di dimensioni ridotte, sempre più comuni nelle città. Soluzioni come pareti mobili, arredi multifunzionali e spazi ibridi permettono di ottenere ambienti versatili e confortevoli, senza la necessità di grandi metrature. Ecco perché la fluidità degli spazi abitativi è diventata oggi così importante. Come architetti, dobbiamo progettare abitazioni che non siano semplici contenitori, ma “organismi” che si sappiano adattare alle esigenze di chi li abita, garantendo comfort, funzionalità e benessere.
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Design come risposta ai nuovi stili di vita
Un altro aspetto fondamentale nella progettazione di spazi fluidi è la crescente attenzione verso il benessere psico-fisico. L’ambiente in cui viviamo influisce profondamente sul nostro stato d’animo, sulla nostra produttività e sulle nostre relazioni. Gli spazi abitativi devono favorire il comfort, ma anche stimolare la creatività, la concentrazione e il relax. L’uso di materiali naturali, la luce naturale, la ventilazione e l’ergonomia sono solo alcuni degli aspetti che contribuiscono a creare ambienti di qualità. In un contesto di vita sempre più interconnesso e “multitasking“, la progettazione deve favorire una fluidità che non è solo fisica, ma anche emozionale, creando spazi che rispondano a necessità pratiche senza rinunciare al comfort e all’eleganza.
Il concetto di qualità nella progettazione degli spazi oggi non si limita alla selezione di materiali pregiati o di design sofisticati, ma riguarda soprattutto la capacità di rispondere in modo efficiente e armonioso ai cambiamenti nelle modalità di vita. La flessibilità degli spazi deve essere combinata con una forte identità estetica e una precisa attenzione alla funzionalità. Così, la cucina che diventa anche luogo di lavoro o la zona living che si adatta ad ospitare visite e convivialità, devono essere pensati come elementi di un’unica, grande area fluida e connessa, ma allo stesso tempo differenziata nelle sue funzioni.
Ludovica Bureca e Sara Kaldas – Etherea Design
Come può la fluidità degli spazi migliorare il vivere quotidiano?
Per noi uno spazio abitativo di qualità oggi è un ambiente che unisce estetica, comfort e funzionalità, adattandosi alle esigenze quotidiane di chi lo vive. Non si tratta solo di bellezza, ma di creare spazi versatili che rispecchiano la personalità e il modo di vivere di ciascuno di noi.
La fluidità dello spazio si riferisce alla connessione naturale e continua tra gli ambienti, senza separazioni rigide. La fluidità è diventata così importante oggi, soprattutto perché le esigenze abitative sono molto più variabili e meno rigide rispetto al passato. Le case moderne devono adattarsi a diverse modalità di utilizzo: dal lavoro da casa, alla socializzazione, al relax. Gli spazi devono essere progettati in modo tale da poter essere trasformati facilmente in base alle necessità, senza compromettere la funzionalità o il comfort. In un contesto in cui la vita quotidiana è molto dinamica, gli spazi fluidi permettono una grande flessibilità, rispondendo così alle sfide del vivere contemporaneo. Vediamo per esempio ambienti come la cucina e il soggiorno, mantenere la loro funzione tradizionale, ma evolversi nel tempo: oggi, la cucina è anche uno spazio sociale che si integra facilmente con il soggiorno. In questo modo si trasforma l’ambiente in base alle necessità e si ottimizza l’uso degli spazi.
Quanto conta oggi la capacità di una casa di adattarsi nel tempo?
La possibilità che uno spazio abitativo possa essere facilmente trasformato è un altro aspetto cruciale. La vita quotidiana cambia e evolve, così come le necessità di chi abita una casa. Un design che permette di adattare facilmente gli spazi – attraverso arredi modulari, pareti scorrevoli o soluzioni flessibili – è essenziale per garantire che la casa possa rispondere a diverse situazioni. Questo tipo di versatilità non solo ottimizza l’utilizzo degli spazi, ma rende anche la casa più sostenibile, perché permette di modificare gli ambienti senza la necessità di interventi strutturali complessi. Una casa che può essere trasformata facilmente risponde meglio ai cambiamenti, che siano legati a nuove esigenze familiari o a modifiche nelle abitudini quotidiane.
Per noi, un buon design contemporaneo deve rispettare tre aspetti chiave: una buona connessione tra gli spazi, la funzionalità degli ambienti e la capacità degli ambienti di adattarsi alle diverse esigenze. In questo modo si crea un ambiente che è pratico, dinamico e sempre funzionale.
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La forma degli spazi funzionali nella progettazione contemporanea: un approccio multidimensionale tra estetica e funzionalità
Nel panorama dell’architettura contemporanea, la progettazione degli spazi funzionali, come il living, la cucina e la zona notte, ha subito una trasformazione radicale, guidata dalle esigenze di una società sempre più dinamica e tecnologicamente avanzata. L’attenzione per la funzionalità, pur mantenendo il focus sull’estetica, è oggi al centro del dibattito progettuale, con un equilibrio perfetto tra praticità e design, tradizione e innovazione.
Living: un contesto multifunzionale e adattabile
Il soggiorno, cuore della casa, è sempre stato un luogo simbolico di incontro e relax. Nella progettazione contemporanea, tuttavia, la sua funzione si è evoluta in un contesto estremamente fluido e adattabile, dove la separazione tra gli spazi tradizionali diventa sempre più sfumata. Le pareti divisorie lasciano spazio a soluzioni open-plan, che permettono una continua interazione tra le diverse aree funzionali.
Le superfici vetrate sono sempre più utilizzate per favorire la connessione visiva e fisica con l’ambiente esterno, amplificando la sensazione di spazio e luminosità. L’integrazione di tecnologie avanzate, come l’illuminazione intelligente e il controllo automatizzato della temperatura, è diventata imprescindibile per creare un soggiorno versatile, capace di rispondere a più esigenze contemporaneamente: da quella di socializzazione a quella di relax o lavoro.
La disposizione dell’arredo, che privilegia linee essenziali e materiali naturali, rappresenta un altro aspetto fondamentale di questa evoluzione, rispondendo a una crescente sensibilità per il benessere psicofisico degli abitanti. L’idea di un soggiorno che si adatta alle necessità quotidiane, ma che offre anche un contesto estetico raffinato e accogliente, è ormai una costante nelle scelte progettuali.
Cucina: dallo spazio funzionale a un centro di socialità
La cucina ha da sempre avuto una funzione pratica e tecnica, ma oggi è diventata sempre più un ambiente in cui la funzionalità si intreccia con l’estetica. Se un tempo la cucina era spesso nascosta e separata dal resto della casa, oggi la tendenza è quella di aprirla, integrandola nel living, creando un’unica area fluida e comunicante.
Le isole centrali, dotate di piani di lavoro, piani cottura e lavelli, non sono solo un elemento funzionale, ma diventano protagoniste dello spazio, fungendo anche da punto di incontro sociale. Gli spazi si modellano per essere facilmente personalizzabili, grazie all’uso di materiali resistenti e all’avanguardia, come piani in quarzo, acciaio inox e superfici in pietra naturale.
Inoltre, la tecnologia ha assunto un ruolo fondamentale: elettrodomestici intelligenti, sistemi di ventilazione e cottura avanzati rendono la cucina un luogo in cui la praticità incontra l’innovazione. La cucina, pertanto, non è solo un ambiente funzionale, ma anche uno spazio di interazione, dove il design contribuisce a creare un’atmosfera accogliente e familiare.
Zona notte: un santuario del riposo
La zona notte, tradizionalmente un rifugio privato, è stata oggetto di profonde trasformazioni nella progettazione contemporanea. La tendenza è quella di creare ambienti che favoriscano la qualità del sonno e il relax, ma senza sacrificare l’estetica. L’approccio progettuale si concentra sull’ottimizzazione dello spazio, mantenendo una forte componente di personalizzazione.
L’uso di tonalità neutre e materiali naturali come legno e tessuti morbidi contribuisce a rendere la zona notte un vero e proprio santuario del riposo. La scelta di letti dalle linee semplici ma eleganti, abbinati a soluzioni di illuminazione soffusa e a complementi d’arredo che rispondano a esigenze specifiche, crea un ambiente che promuove il benessere e la serenità.
Le soluzioni di storage diventano sempre più intelligenti, con armadi a muro, sistemi di scaffalature integrate e letti contenitori, che rispondono alla necessità di ottimizzare lo spazio senza compromettere l’estetica. La zona notte contemporanea non è solo un luogo dove dormire, ma uno spazio di cura e rigenerazione, dove la funzionalità è al servizio del comfort.
Architetto Dario Fabris
Il living che diventa tutto: tra accoglienza, lavoro e relax
Con l’avvento dello smart working e della didattica a distanza, gli spazi domestici hanno dovuto adattarsi rapidamente. Il soggiorno, tradizionalmente dedicato al relax, è diventato anche ufficio, aula studio e area di incontro virtuale. Per rispondere a queste nuove esigenze, è fondamentale pensare a soluzioni che favoriscano la concentrazione senza sacrificare il calore e la convivialità tipici dell’ambiente domestico.
L’uso di librerie divisorie, arredi trasformabili e soluzioni di illuminazione mirate può aiutare a creare angoli dedicati al lavoro, senza compromettere l’armonia dell’ambiente. Materiali fonoassorbenti e pannelli divisori mobili contribuiscono a migliorare l’acustica e la privacy, elementi fondamentali per chi lavora da casa.
La cucina: il cuore della casa, ma anche di più
Se un tempo la cucina era uno spazio separato e funzionale, oggi si è trasformata in un ambiente aperto e connesso con il resto della casa. L’open space è sempre più diffuso e la cucina diventa un luogo di condivisione, dove si cucina, si lavora e si vive la quotidianità in modo fluido.
L’isola centrale, ad esempio, non è più solo un piano di lavoro, ma anche un tavolo per pranzi veloci, una scrivania improvvisata o un punto di ritrovo per la famiglia. Le soluzioni salvaspazio, come i piani estraibili e gli elettrodomestici integrati, permettono di massimizzare la funzionalità senza appesantire l’ambiente.
Juri Favilli Design
Com’è cambiato il modo di vivere la zona giorno negli ultimi anni?
La funzione di cucina/soggiorno/living è sicuramente cambiata in questi ultimi anni… verrebbe da dire che tutta la zona giorno è diventata living, nel senso stretto del termine… la zona giorno è dove trascorre la vita.
Una volta le funzioni erano ben separate… c’era uno spazio chiuso, dove dovevano essere tenuti ben confinati la confusione delle pentole sporche e gli odori della cucina, poi c’era la sala da pranzo, anch’esso quando possibile spazio ben circoscritto tutto dedicato al rito del pranzo ufficiale. Infine, i divani, dove conversare, dove bere l’amarino dopo aver cenato, e dove guardare un documentario o un film in santa pace mentre qualcuno di la lavava i piatti e puliva i tavoli…
Beh, quel mondo è totalmente scomparso, e aggiungo per fortuna.
Possiamo ancora parlare di cucina, sala da pranzo e soggiorno come ambienti separati?
Oggi immaginare un componente della famiglia trincerato in un cucinotto più o meno grande a preparare da solo le pietanze è un’immagine di una società che non esiste più. Oggi chi prepara il pasto vuole essere a contatto con gli ospiti, e già la preparazione è convivialità, l’ospite siede sullo sgabello dell’isola, e parla con cui sta preparando, o addirittura aiuta.
Nel frattempo, qualcuno dalla parte opposta del living sta lavorando finendo una call su un desk mentre qualcun altro prepara la tavola con un runner e tovaglie puntuali. Non c’è più la cucina non c’è più la sala pranzo, non c’è più il concetto di soggiorno, tutto è living, tutto lo spazio è multifunzione, tutto è vita.
E il design celebra questa fusione e incrocio di funzioni con un linguaggio nuovo, la cucina parla un linguaggio di design del tutto simile al mobile TV o al mobile credenza, e tutto diventa come dico living-oriented, in una sorta di total look che vede il living caratterizzato da diverse declinazioni di unico gesto di forma, di materiale e di atmosfera.
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Progettazione e sostenibilità: un binomio imprescindibile
Oltre alla funzionalità, la progettazione di qualità oggi deve inevitabilmente integrarsi con il tema della sostenibilità. Gli spazi abitativi devono rispondere alla necessità di vivere in armonia con l’ambiente, utilizzando materiali eco-compatibili, riducendo l’impatto energetico e favorendo la durabilità dei materiali. La sostenibilità non è più una semplice opzione, ma una condizione fondamentale per una progettazione che rispetti le generazioni future e la qualità della vita di chi abita.
Chantal Forzatti – Architetto & interior designer
Perché la fluidità è così importante oggi nello spazio abitativo?
Credo che questa esigenza sia nata in primis perché le case oggi sono più piccole di quanto lo fossero un tempo. Credo però che abbia acquisito importanza perché è una distribuzione più comoda e flessibile che permette quindi di vivere e abitare le nostre case in modi diversi a seconda delle esigenze e delle situazioni.
Gli ambienti tradizionali (cucina, soggiorno, living) hanno ancora la loro funzione tradizionale e perché? Credo che la loro funzione permanga per forza di cose però oggi non si sente più la necessità di averli per forza separati. Un tempo la cucina era considerata uno spazio dove solo le donne potevano entrare e di loro competenza, ad esempio. Oggi la società è cambiata ed è giusto che anche le nostre case seguano il passo.
È importante che lo spazio abitativo possa essere facilmente trasformato?
Quando sviluppiamo un progetto per noi è importante individuare una soluzione distributiva che possa rispondere anche ad esigenze che al momento il committente non ha ancora individuato. La progettualità prevede anche una componente temporale quindi credo che le nostre case se sono in grado di trasformarsi non debbano essere cambiate quando cambiano le necessità di chi le abita.
Chantal Forzatti, Architetto & interior designer
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Il futuro dell’abitare
Il futuro degli spazi abitativi sembra orientato verso una sempre maggiore interazione tra design, tecnologia e flessibilità. L’idea di spazi polifunzionali si arricchirà ulteriormente con l’introduzione di tecnologie intelligenti che permetteranno agli ambienti di adattarsi automaticamente alle necessità degli abitanti, ottimizzando comfort e funzionalità.
La casa, in definitiva, non sarà più solo un “contenitore” di vite, ma diventerà un organismo vivo e pulsante, capace di evolversi e di rispondere in tempo reale alle necessità di chi la abita. In un mondo in cui la mobilità, la varietà di esperienze e l’adattamento ai cambiamenti sono le parole chiave, la progettazione di spazi fluidi e multifunzionali rappresenta non solo una risposta alla modernità, ma una vera e propria filosofia di vita, che mette al centro le persone e le loro esigenze in continua evoluzione.
Architetto Stefania Megazzini – Ste2homeinterior
Come definirebbe lei uno spazio abitativo di qualità oggi?
Lo spazio abitativo di qualità deve innanzitutto partire da una buona progettazione che unisca praticità ed estetica, creando spazi che rispecchiano la personalità e lo stile di chi li abita. Funzionale, accogliente, sostenibile e tecnologicamente avanzato è l’obiettivo, anche se non sempre tutto è possibile, specialmente nelle grandi città. Barriere architettoniche, abitazioni in palazzi d’epoca, spesso soggetti a vincoli di tutela e i costi elevati possono rendere difficile il raggiungimento degli standard moderni in termini di efficienza energetica, domotica o accessibilità.
Che cosa si intende per fluidità dello spazio abitativo?
Per noi gli ambienti della casa non sono più destinati esclusivamente a un’unica funzione, i nostri clienti ci chiedono sempre più frequentemente di rendere gli ambienti più versatili, adatti ai nuovi ritmi della vita. Il soggiorno lascia spazio all’home office, la cucina può ospitare un angolo relax e una camera da letto uno spazio studio. Elementi come librerie divisorie, pareti scorrevoli o tavoli allungabili permettono di riconfigurare costantemente lo spazio secondo le necessità. La continuità visiva e materica è un grande aiuto per creare un senso di unità tra le stanze, così come la demolizione di pareti divisorie tra cucina e soggiorno rende l’ambiente più ampio e luminoso, permette un’interazione più fluida tra le persone in cucina e in soggiorno, aumentare la luminosità naturale e rende gli spazi open space sono una scelta attuale.
Stefania Megazzini – Ste2homeinterior
FAQ Spazio abitativo
Lo spazio abitativo contemporaneo si configura come una realtà dinamica, dove non solo le pareti fisiche ma anche i confini concettuali si dissolvono, lasciando spazio a una nuova idea di fluidità e versatilità d’uso. Di seguito, alcune delle domande più frequenti che gli utenti cercano online su questo tema.
Cosa si intende per spazio abitativo?
Per spazio abitativo si intende l’insieme degli ambienti destinati alla vita quotidiana delle persone, progettati per garantire comfort, funzionalità ed estetica. È uno spazio che accoglie, risponde ai bisogni pratici ed emotivi di chi lo vive e riflette stili di vita in continua evoluzione.
Quando un immobile è considerato abitabile?
Un immobile è considerato abitabile quando rispetta i requisiti stabiliti per legge in termini di sicurezza, igiene, aerazione, illuminazione e altezza minima interna, ed è dotato del certificato di agibilità rilasciato dal Comune. Questo attesta che l’edificio è idoneo ad essere stabilmente abitato.
Qual è la principale differenza tra uso e abitazione?
In ambito urbanistico, l’uso definisce la funzione attribuita a un immobile (residenziale, commerciale, produttivo, ecc.), mentre l’abitazione è una specifica destinazione d’uso legata alla permanenza stabile di persone. In ambito giuridico, invece, il diritto d’uso consente di utilizzare un bene e trarne benefici nei limiti dei bisogni propri e familiari, compresa la percezione di eventuali frutti; il diritto di abitazione è più limitato e riconosce esclusivamente la possibilità di vivere nell’immobile, escludendo ogni utilizzo economico o produttivo del bene.