I videocitofoni smart sono sempre più utilizzati per migliorare la gestione degli eccessi, puntando su sicurezza e comodità, sia in ambito residenziale, che terziario. Possono sembrare una semplice (quasi banale) evoluzione dei tradizionali videocitofoni, ma in realtà raccolgono diverse tecnologie innovative e possono fare davvero la differenza. Grazie a un insieme di sensori, alla connessione alla rete, all’integrazione con altri sistemi domotici, all’AI, sono in grado di estendere le classiche funzionalità di questi dispositivi. I modelli disponibili sul mercato sono molti ormai, più o meno evoluti, e per scegliere quello che fa al caso proprio è essenziale conoscerne il funzionamento, le potenzialità e le caratteristiche.
Cos’è un videocitofono smart
Un videocitofono smart è un dispositivo che permette di vedere, sentire e comunicare con chi si trova all’ingresso, anche se non si è fisicamente all’interno dell’edificio. Come per ogni oggetto definito “smart”, la vera differenza rispetto a un modello tradizionale è la connessione a Internet.
Proprio grazie a questo, il segnale video e audio può essere inviato a un dispositivo da remoto, come lo smartphone o il tablet, consentendo di rispondere ovunque ci si trovi. Inoltre, i videocitofoni smart possono riconoscere volti o movimenti, registrare automaticamente i visitatori, inviare notifiche in tempo reale e comunicare con altri sistemi smart home, come serrature elettroniche, luci o assistenti vocali.
Le funzioni dei videocitofoni
I videocitofoni possono assolvere differenti funzioni, a partire da quelle più tradizionali, connesse all’apertura di cancelli elettrici e porte. Ciò che rende questi dispositivi davvero “intelligenti”, però, è l’uso delle nuove tecnologie che aiutano a evolvere anche le funzioni tradizionali e ne aggiungono di completamente nuove. Alcuni esempi sono il riconoscimento dei volti, che permette di identificare automaticamente familiari o persone di fiducia, evitando falsi allarmi; il rilevamento del movimento o l’integrazione con l’ecosistema domotico.
I videocitofoni smart possono dialogare con assistenti vocali e altri sistemi, ad esempio per accendere una luce o sbloccare una serratura intelligente quando viene riconosciuto un volto noto. Tutti i sistemi consentono in ogni caso di aprire il cancello o il portone a distanza e inviare notifiche in tempo reale, rendendo l’abitazione più comoda e sicura. In sintesi, il videocitofono unisce sicurezza, praticità e controllo in un unico dispositivo.
Come è fatto un videocitofono smart
Un videocitofono smart è un sistema composto da vari elementi che collaborano per garantire tute le funzioni evolute descritte. Come nei dispositivi tradizionali, la telecamera, dotata di sensori ad alta risoluzione e visione notturna, riprende l’area davanti alla porta. Il microfono e l’altoparlante consentono la comunicazione bidirezionale e possono integrare anche sistemi di riduzione del rumore. Il modulo di rete collega il dispositivo al Wi-Fi o via cavo Ethernet, mentre l’unità di elaborazione gestisce il video e, nei modelli più evoluti, le funzioni di intelligenza artificiale come il riconoscimento facciale. Il tutto è racchiuso in un corpo resistente alle intemperie.
Quando qualcuno suona o viene rilevato un movimento, il videocitofono attiva la telecamera, comprime il video e lo invia al cloud o all’app sullo smartphone, permettendo di vedere il visitatore, parlare con lui, aprire la porta e rivedere le registrazioni salvate in locale o online.
Come scegliere il modello giusto
Per scegliere un videocitofono smart bisogna valutare alcuni aspetti fondamentali, anche in relazione alle specifiche esigenze che si hanno.
Uno dei primi aspetti da valutare è la qualità del video, che dovrebbe essere almeno Full HD, con buona visione notturna e un ampio angolo di ripresa. È importante anche un audio chiaro, con microfono e altoparlante di qualità per comunicare senza disturbi. Può incidere sulla scelta anche la tipologia di connessione, via Wi-Fi o tramite cablaggio, che in alcuni casi assolve sia alla funzione di connessione che di ricarica.
Un altro aspetto essenziale da verificare riguarda il salvataggio dei video, che può avvenire su scheda microSD o su cloud. In caso si voglia integrare il videocitofono in un sistema domotico, infine, è necessario verificare che il dispositivo sia compatibile con altri sistemi smart installati.
Qual è il miglior videocitofono?
Difficile decretare un vincitore assoluto: ogni abitazione, ogni esigenza, ogni stile architettonico può richiedere soluzioni diverse. Tuttavia, se cercate videocitofoni di ultima generazione, integrabili con sistemi smart home avanzati e dotati di funzioni intelligenti per la sicurezza e il controllo da remoto, siete nel posto giusto. In questo articolo vi presentiamo tre modelli che rappresentano alcune delle espressioni più evolute in termini di tecnologia, design e connettività, per un ingresso di casa sempre più sicuro, intelligente e personalizzabile.
Ekinex DICO: tecnologia e design per l’accesso intelligente
Il videocitofono IP DICO, con un design elegante e un’estrema facilità d’uso, sfrutta un vasto campo di tecnologie all’avanguardia per l’accesso intelligente agli edifici e al controllo della casa. Dico è un videocitofono IP esterno basato sullo standard SIP, perfettamente integrato con il sistema di supervisione Delégo e può funzionare in modo autonomo all’interno della rete domestica.
È un prodotto completamente touch e grazie all’integrazione con il cloud Ekinex e la supervisione Delégo è possibile ricevere videochiamate ovunque ci si trovi. L’utilizzo tramite APP è l’alleato perfetto sia per installatori che utenti finali. Dico integra un potente sistema di riconoscimento facciale, di digitazione di un codice numerico PIN, oppure può abilitare l’accesso mediante un codice QR o tramite tessere RFID o tessere di prossimità. Il sistema si completa con cornici che aggiungono un tocco di eleganza con quattro finiture in metallo: White, Silver Grey, Brass e Carbon.
Classe 300EOS with Netatmo di BTicino
Il Classe 300EOS with Netatmo è il primo videocitofono BTicino con Amazon Alexa integrato e completamente gestibile, oltre che con l’app Home + Security, anche tramite comandi vocali.
Grazie a questa tecnologia, vengono unite tutte le funzioni di un videocitofono alle potenzialità del controllo vocale, per un’esperienza d’uso completamente rinnovata.
Il Classe 300EOS permette infatti di gestire tutte le funzioni tradizionali di videocitofonia, in presenza e da remoto, con l’app sullo smartphone, ma anche tutte le funzionalità integrate con un impianto BTicino: ne sono un esempio il controllo di luci, prese e tapparelle. Il videocitofono diventa così un vero e proprio centro di controllo della casa, permettendo di rispondere da remoto alle chiamate videocitofoniche, attivare la serratura per aprire e chiudere il cancello e visualizzare le immagini delle telecamere da esterno e da interno Netatmo. Nel caso venissero rilevati movimenti o intrusioni, inoltre, il dispositivo gestirà il sistema antifurto.
Dlin Dlon la smart home è alla porta con Homematic IP
L’ingresso di casa diventa intelligente: un nodo digitale, affidabile e flessibile. La nuova integrazione tra DoorBird e Homematic IP inaugura una realtà dove il videocitofono non è più solo un campanello con videocamera, ma diventa parte attiva dell’intero ambiente abitativo smart. Grazie all’app Homematic IP, la comunicazione tra porta e interno avviene in modo fluido: un tocco sullo smartphone e si vede chi è alla porta, si parla con l’ospite e — se lo si vuole — si apre la serratura da remoto.
Dal punto di vista dell’architettura domestica, questa integrazione porta nuovi vantaggi: il videocitofono DoorBird viene inserito nell’universo Homematic IP e si combina con sensori, attuatori e scenari, per esempio la porta che si apre e contemporaneamente le luci d’ingresso si accendono e si disattiva la modalità allarme.
Non solo praticità: anche la sicurezza è protagonista nel sistema Homematic IP. Tutte le comunicazioni tra i dispositivi sono completamente cifrate e gestite su server situati in Germania, in accordo con i più severi requisiti di protezione dati.
FAQ Videocitofoni smart
I videocitofoni smart sono tra le soluzioni più efficaci per migliorare la sicurezza, semplificare l’accesso e gestire in modo intelligente gli ingressi, sia in contesti residenziali che professionali. Di seguito rispondiamo alle domande più frequenti per aiutarvi a scegliere il dispositivo più adatto alle vostre esigenze.
Si può installare un videocitofono in fai da te?
L’installazione di un videocitofono smart può essere più o meno semplice, in base alle sue caratteristiche. Quelli wireless sono spesso pensati per l’installazione autonoma dell’utente ad esempio. Se si vuole procedere in autonomia e non si hanno competenze tecniche specifiche, quindi, il consiglio è orientarsi su prodotti appositamente pensati per una semplice installazione.
I videocitofoni smart sono sicuri?
Trattandosi di dispositivi connessi e dotati di videocamera, la sicurezza informatica e la protezione della privacy sono aspetti fondamentali. Per assicurare l’affidabilità dei dispositivi, si utilizzano strategie come la crittografia end-to-end, l’autenticazione a due fattori, aggiornamenti periodici automatici per correggere eventuali vulnerabilità.
Dove vengono salvate le registrazioni video?
Le registrazioni effettuate dai videocitofoni possono essere salvate nel cloud del produttore oppure in locale, su una scheda microSD o un NAS. La scelta influisce su sicurezza, privacy e costo (i servizi cloud spesso richiedono un abbonamento).
I videocitofoni smart sono compatibili con i vecchi impianti citofonici?
Molti modelli di videocitofoni possono sostituire o integrare un citofono tradizionale, ma la compatibilità dipende dal tipo di cablaggio (ad esempio 2 fili o 4 fili). È sempre consigliabile verificare con il produttore o un installatore.
Serve per forza una connessione Internet per usare un videocitofono smart?
Per un videocitofono smart è necessaria una connessione Internet stabile per ricevere notifiche e video in tempo reale sullo smartphone. Tuttavia, alcuni modelli possono funzionare anche in rete locale (LAN), limitandosi alla comunicazione interna senza accesso remoto.
