Sostituire un vecchio impianto di climatizzazione, quando conviene farlo

La sostituzione di un impianto di climatizzazione datato con uno nuovo può essere un buon affare, poiché comporta vantaggi economici, ambientali e di comfort. Oltre a questo un ruolo fondamentale lo hanno gli incentivi fiscali. Da Panasonic Heating & Ventilation Air Conditioning una mini-guida per orientarsi nella normativa vigente con un occhio alle scadenze e uno al risparmio in bolletta.

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Perché conviene sostituire un vecchio impianto di climatizzazione

Sostituire un impianto di climatizzazione datato ma ancora funzionante con uno nuovo può essere un buon affare per diverse ragioni. Scopriamole grazie alla mini-guida che Panasonic Heating & Ventilation Air Conditioning ha diffuso per orientarsi nella normativa vigente con un occhio alle prossime scadenze e al vantaggio economico che si può avere in bolletta.

Perché conviene costituire un vecchio impianto di climatizzazione

Innanzitutto, i condizionatori più vecchi spesso riflettono la loro minore efficienza energetica sulla bolletta, consumando più energia per raffrescare gli ambienti rispetto a soluzioni moderne in classe energetica A++ o superiore. I climatizzatori moderni permettono anche di monitorare e gestire i consumi da remoto tramite app, offrendo una maggiore flessibilità nell’utilizzo e una potenziale riduzione delle spese energetiche.

In secondo luogo, i climatizzatori più recenti sono progettati per migliorare il benessere e il comfort all’interno dell’ambiente domestico. Molti sistemi moderni oggi integrano sistemi avanzati per migliorare la qualità dell’aria interna, aiutando a ridurre la presenza di inquinanti come pollini, allergeni, virus e batteri.

Inoltre, tali impianti ottimizzano il flusso d’aria per distribuirlo uniformemente in tutto l’ambiente, consentendo di raggiungere rapidamente la temperatura desiderata. I climatizzatori moderni sono anche progettati per essere più silenziosi, garantendo un riposo notturno tranquillo.

La terza ragione a favore della sostituzione riguarda l’impatto ambientale. I climatizzatori più datati utilizzano spesso gas refrigeranti con un alto impatto ambientale, mentre quelli più recenti utilizzano fluidi a minore impatto, contribuendo così alla protezione dell’ambiente e alla riduzione dell’emissione di gas serra.

Inoltre, gli incentivi fiscali offerti dal governo possono rendere ancora più conveniente il passaggio a soluzioni di climatizzazione più efficienti e sostenibili. La possibilità di accedere a detrazioni fiscali dal 50% al 65% per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024 è un incentivo significativo per incentivare i proprietari di abitazioni a optare per modelli a pompa di calore e impianti più efficienti, sia per ristrutturazioni edili che per il riscaldamento.

Infine, con la discesa del costo per kW, i modelli a pompa di calore possono rappresentare una soluzione vantaggiosa per tutto l’anno, fornendo sia raffreddamento in estate che riscaldamento in inverno e nelle stagioni intermedie.

Gli incentivi fiscali

Le agevolazioni fiscali che il governo ha introdotto da anni per incentivare il passaggio a soluzioni più efficienti e sostenibili di raffrescamento e riscaldamento domestico, in linea con le direttive europee in materia ambientale ha indubbiamente il suo valore e la sua importanza.

Con il decreto-legge 11/2023 è stata cancellata la possibilità di fruire della cessione del credito o dello sconto in fattura per gli interventi non avviati al 17 febbraio 2023. Tuttavia, per gli acquisti effettuati entro il prossimo 31 dicembre 2024 è possibile accedere a detrazioni fiscali dal 50% al 65% che andranno “spalmate” su più annualità. Ma quali sono e come funzionano?

  • Bonus ristrutturazione (detrazione al 50%) – vale per lavori di ristrutturazione edilizia su unità immobiliari ad uso residenziale o parti comuni fino a un importo massimo di 96.000 euro. Per beneficiare della detrazione, l’impianto acquistato deve garantire un requisito minimo di efficienza indicato dal decreto-legge 199/2021.
  • Ecobonus (detrazione al 65%) – Introdotta dalla legge di bilancio 2006, questa detrazione è scollegata a lavori di ristrutturazione e l’importo massimo scontabile è di 30.000 euro da dividere in 10 rate annuali per 10 anni. L’accesso all’ecobonus è subordinato all’acquisto di un condizionatore in pompa di calore – idoneo, cioè, anche al riscaldamento in inverno e nelle stagioni intermedie – che rispetti i requisiti minimi di efficienza richiesti dal decreto 199/2021 e vada a sostituire un vecchio impianto di riscaldamento.
Perché conviene costituire i vecchi impianti di climatizzazione
Grazie agli incentivi fiscali e alla discesa del costo per kW indicato da ARERA*, diventa vantaggioso puntare sui modelli a pompa di calore come soluzione per tutto l’anno. Fonte ARERA

 

“La cessione del credito e lo sconto in fattura, negli ultimi anni, hanno distorto il mercato ed hanno alimentato un boost anomalo. Oggi si sta ritornando a una situazione più “normale”, in cui ci aspettiamo una crescita organica del comparto di tutte le pompe di calore sostenuto dalle politiche comunitarie di decarbonizzazione del settore energetico. In questa prospettiva rimangono valide le detrazioni al 50% e 65%, nonché il Conto Termico 2.0 per la parte riscaldamento, che risultano essere utili e vantaggiose per i cittadini” Alfredo Meazza Country Manager di Panasonic Heating & Ventilation Air Conditioning Italia

Le soluzioni proposte da Panasonic

In questo senso, Panasonic propone una gamma molto ampia di impianti realizzati al fine di soddisfare le diverse esigenze in ambito residenziale. Tutti i sistemi promossi dal brand infatti sono progettati per rispondere a requisiti tecnici ed estetici molto alti, attraverso modelli a parete, disponibili in diversi colori, consolle, cassette e canalizzate.

Grazie alle moderne tecnologie inoltre questi sistemi integrano funzionalità avanzate, come ad esempio la tecnologia nanoe™X di Panasonic che aiuta a ridurre la presenza di inquinanti come pollini, allergeni, certi virus e batteri. Fattore molto importante per chiunque passa molto tempo in ambienti chiusi e non sempre facili da aerare.

Se i requisiti di climatizzazione dell’aria superano l’ambito di una singola stanza, Panasonic offre anche una gamma molto ampia di modelli multi-split, che permette di collegare da 2 a 5 unità interne attraverso un unico impianto.

Il tutto in classe energetica fino a A+++, con la possibilità, per l’utente, di gestire l’impianto attraverso l’App Panasonic Comfort Cloud, monitorando gli stessi consumi, per esempio, da mobile pc o tablet a garanzia di un comfort sempre più elevato.

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