Arredi di marmo, la contemporaneità sostenibile di un materiale senza tempo

Il marmo, in veste sempre più contemporanea, resta una delle materie prime più apprezzate per l’interior design: peculiarità e progetti per (ri)conoscerlo.

A cura di:

Arredi di marmo, la contemporaneità sostenibile di un materiale senza tempo

Il marmo, tra i materiali più utilizzati nella storia dell’architettura e più in generale del progetto, è da millenni ammirato per la bellezza e il fascino senza tempo. Peculiarità oggi rese ancor più attuali da tecniche di lavorazione avanzate e nel contempo sostenibili.

Come è fatto il marmo

Roccia metamorfica composta in prevalenza di carbonato di calcio cristallizzato, la parola marmo deriva etimologicamente dal termine μαρμαίρω, che in greco antico significava splendere, brillare.

Un risultato ottenuto dall’azione combinata di temperatura e pressione molto elevate, che durante la trasformazione di rocce sedimentarie (come calcare o dolomia) elimina strutture e tessiture originarie, oltre che gran parte di fossili e impurità, dando luogo a un materiale compatto e luminoso all’aspetto, appunto brillante.

In tale processo sono i minerali presenti, anch’essi cristallizzati da pressione e calore, a dare il colore finale al marmo e a creare le tipiche venature, sempre diverse: il marmo bianco, come ad esempio quello pregiato di Carrara, risulta praticamente privo di impurità.

Come è fatto il marmo
Lavorazione del marmo. Foto di Radar Interior

 

Quanti tipi di marmo esistono?

Il numero di marmi presenti in natura è davvero molto ampio e si attesta intorno al centinaio se si considerano distinzioni per colore, venature, composizione chimica, provenienza. Cifra di molto ridotta se invece si valutano macro categorie più ampie, comprendenti caratteristiche specifiche, come ad esempio il semplice colore.

Nel nostro paese i materiali lapidei più conosciuti e diffusi sono il bianco di Carrara, il chiaro di Botticino, il bianco-dorato Calacatta, il rosso di Verona, il verde Alpi e il grigio di Bardiglio, che prendono il nome dalle località in cui si trovano le cave.

Dal resto del mondo provengono invece, tra i tantissimi esempi possibili, gli altrettanto utilizzati nero Marquina portoghese, grigio Gohara indiano, marrone Emperador spagnolo e diversi marmi colorati (addirittura blu, verde) brasiliani.

Quali sono i marmi più pregiati?

La preziosità di un marmo deriva dal colore, dalla tipologia di venature, dalla rarità, oltre che dalla durezza, che ne garantisce la durata nel tempo. I materiali più pregiati si distinguono infatti per l’unicità cromatica – dal bianco del marmo di Carrara al nero intenso del Marquina – e per l’eleganza delle striature; più le striature sono sottili e regolari maggior valore danno alla pietra.

Anche la quantità limitata – o una estrazione particolarmente difficoltosa – contribuisce alla preziosità: esemplare in tal senso il rosso Levanto, originario dell’omonimo comune ligure, in cui l’attività di estrazione è oggi molto calata.

Quali sono i marmi più pregiati?
Cava di marmo di Giopagani

 

Marmo di Carrara, una icona

Pregiato e riconosciuto in tutto il mondo, il marmo di Carrara – bianco con leggere venature grigie – si estrae nel territorio della cittadina toscana (esattamente nelle Alpi Apuane) sin dal tempo dei Romani ed è il protagonista di numerose realizzazioni architettoniche, oltre che artistiche. Nella versione statuario infatti, bianco dalle variazioni cromatiche minime ed estremamente prezioso per via della ridotta disponibilità, è, come dice anche il nome, il materiale con cui sono state create le più famose sculture di ogni tempo.

Una pietra che ancora oggi viene scelta per diversi progetti di arredamento e di design, grazie all’iconicità del suo aspetto, a cui il pensiero torna ogni volta si debba visualizzare il termine marmo.

Cosa abbinare al marmo in arredamento

Il marmo è un materiale che può facilmente inserirsi in ambienti dagli stili diversi: ne è un esempio l’attualità di arredi e di oggetti estremamente contemporanei, oggi presenti nei cataloghi delle aziende di settore, realizzati con questo materiale che riporta alla memoria tempi passati.

Colori

Per un risultato ottimale è fondamentale valutare il colore predominante della pietra e quello delle sue venature, tenendo presente quale tipo di atmosfera si voglia ricreare.

I marmi chiari, bianchi o crema, sono i più versatili: abbinare colori neutri come beige, tortora, grigio rende l’insieme classico ed elegante, con tinte più vivaci (verde, giallo, arancione) si vira sul moderno, con inediti aspetti vintage.

Per il marmo nero, di per sé raffinato, conviene optare per palette delicate nei toni dell’avorio, del beige, del greige, che ne facciano risaltare il protagonismo. Stesso procedimento per le pietre colorate, con la possibilità aggiuntiva di scegliere colori contrastanti per dinamizzare il risultato.

Materiali

Il marmo da sempre, in arredamento e nel design, viene accostato al legno e al metallo. Il primo è perfetto per portare un tocco di calore e smorzare l’algidità di alcune pietre, in particolare se lucide e tendenti a toni freddi o scuri; il secondo asseconda la luminosità, ampliandone la brillantezza.

Un buon mix materico può considerare come punto di partenza il colore delle venature del marmo, scegliendole come trait d’union per i materiali vicini: ad esempio, striature dorate entrano in risonanza con legni chiari e finiture metalliche di ottone, variazioni più scure invece con essenze nelle stesse tonalità e dettagli in stile industriale.

Arredi di design di marmo, belli e sostenibili

La storia del mondo del progetto corre praticamente parallela a quella del marmo, dato che l’utilizzo di questo materiale e la sua presenza negli spazi abitati risultano una costante. Gli esempi sono tanti e diversi, dalle lampade dei maestri alle sperimentazioni degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, fino ai giorni nostri.

Arredi di design di marmo, belli e sostenibili
Arco (design Pier Giacomo e Achille Castiglioni, 1962) di Flos, esposizione A Castiglioni, Triennale di Milano 2019

 

Arredi di design di marmo, belli e sostenibili
Snoopy (design Pier Giacomo e Achille Castiglioni, 1967) di Flos

 

Una assiduità materica che oggi può farsi forza anche degli aspetti della sostenibilità, fino a qualche tempo fa punto debole dei processi di approvvigionamento del marmo.

L’irreversibile impatto ambientale di una cava è infatti ormai mitigato da una serie di azioni, frutto sia della sensibilità maggiormente diffusa per la salvaguardia sia dell’innovazione.

Alla prima competono, oltre ovviamente al rispetto delle normative vigenti, le nuove procedure per il contenimento dell’invasività di un sito estrattivo e delle lavorazioni che vi si compiono, il recupero dei derivati dalla estrazione e dalla lavorazione dei materiali lapidei (per prodotti e/o soluzioni eco-compatibili in edilizia e non), lo studio di economie circolari di settore con l’obiettivo “zero waste” anche per il marmo.

All’innovazione tecnologia fanno riferimento invece i nuovi processi di trasformazione della materia, capaci di ridurre al minimo lo sfrido, tagliando nel contempo il consumo di fonti e di energia e l’inquinamento. Qualità a cui si sta accompagnando anche una generale revisione del gusto estetico: difetti e imperfezioni delle lavorazioni (automatizzate e manuali insieme), un tempo cancellati con ulteriori dispendi di tempo, di energia, di emissioni, vengono oggi considerati peculiarità e valorizzati per l’originalità e l’unicità.

Tableware Collection di Antolini

In marmo Irish Green, la Tableware Collection (design Alessandro La Spada) di Antolini utilizza inaspettatamente il materiale naturale per una serie di accessori per la tavola molto simili a piccole sculture. Un vassoio, una glacette, un piatto segnaposto, un porta-grissini, due alzate, un porta-burro, un vaso porta-candela, un porta-tovagliolo nelle sfumature del verde, con aggiunte metalliche, completati da una lampada da tavolo, ricreano un paesaggio di piccole architetture artigianali.

Tableware Collection di Antolini
Tableware Collection di Antolini

 

Flow di antoniolupi

“Oggetto sperimentale”, il lavabo Flow di antoniolupi è plasmato dalla forza e dalla fluidità dell’acqua usata durante la lavorazione water-jet a controllo numerico: un macchinario che tende a creare sulla superficie del marmo onde curvilinee irregolari a rilievo, che ricordano la sfrangiatura di un tessuto plissettato. Generalmente ritenuto un difetto, questo risultato è invece mantenuto trasformandolo in peculiarità; inoltre, il taglio water-jet ottimizza l’uso della materia, poiché da un unico blocco è possibile ottenere più lavabi di diametri diversi, tra l’altro tutti diversi tra loro.

Flow di antoniolupi
Flow di antoniolupi

 

Collezione Perle di Gessi

Ispirata ai gioielli, la collezione di rubinetterie Perle di Gessi ha le leve degli erogatori trasformate in sfere di marmo pregiato – Emperador Dark, Onice Cola, Onice Verde Iraniano, solo per fare degli esempi –, lavorato artigianalmente. In abbinamento al metallo, lucido, opaco o spazzolato, in più finiture cromatiche, l’unicità della pietra rende ogni prodotto praticamente unico.

Collezione Perle di Gessi
collezione di rubinetterie Perle di Gessi

 

For No One di GioPagani

Il tavolo For No One di GioPagani sintetizza forma e materia – il marmo Ambrosia, dalla grana calda e terrosa in diverse sfumature – per diventare un oggetto sia funzionale sia artistico. La solidità degli spessori, sia del piano sia delle gambe, viene ingentilita dalle morbidezze dei volumi e sottolineata dal tocco grafico dello zoccolo di metallo nero opaco. Disponibile in versione tonda e large, è realizzato con metodi che mischiano artigianalità e tecnologia.

For No One di GioPagani
For No One di GioPagani

 

He-She di Henge

Luce e pietra nei coffee-table He-She (design Ugo Cacciatori) di Henge, ottenuti dalla lavorazione di blocchi di marmo Paonazzo o Ice Onyx con inserita una striscia led ricaricabile dimmerabile. La natura artigianale e la finitura a mano rendono ogni pezzo unico, disponibile in due dimensioni.

He-She di Henge
He-She di Henge

 

Kora di Kreoo

Un bacino morbido scavato da un unico blocco su cavalletto metallico in diverse finiture (oro, bronzo scuro, nero opaco): la vasca Kora (design Enzo Berti) di Kreoo ha il profilo superiore ad altezze diverse, per migliorarne la funzionalità, e sembra fluttuare sollevata da terra.

Kora di Kreoo
Kora di Kreoo

 

Leonessa di Lumere

La lampada ricaricabile da tavolo Leonessa (design Daniele Della Porta) di Lumere ha la base cilindrica di marmo che cela la batteria, con un foro che può essere sfruttato come vaso. Il tubolare metallico (disponibile in diverse tinte) all’estremità cela la fonte luminosa, che valorizza la presenza di un fiore.

Leonessa di Lumere (foto Luigi Senatore)
lampada ricaricabile da tavolo Leonessa (design Daniele Della Porta) di Lumere. Foto Luigi Senatore

 

Chiglia di Marmo Arredo

Vincitore agli Archiproducts Design Awards 2023 nella sezione Tables and chairs, il tavolo Chiglia (design Stefano Boeri Interiors) di Marmo Arredo trae ispirazione dalla silhouette di una barca per il disegno del piano, incastrato senza adesivi su una struttura di vetro extra chiaro. In questo modo la lastra materica – in diverse dimensioni e finiture – sembra sospesa nello spazio, evidenziando l’unicità di venature e colori.

Chiglia di Marmo Arredo
Chiglia di Marmo Arredo

 

Solco di Radar Interior

La linea Solco (design Bastien Taillard) di Radar Interior comprende una lampada da parete e un tavolino in cui il marmo di Carrara viene inciso con una macchina a controllo numerico su disegno e successivamente rifinito a mano. Il motivo decorativo, con pieni e vuoti, dà la sensazione di movimento e conferisce alla superficie un aspetto dinamico e leggero.

Solco di Radar Interior
Lavorazione del materiale marmo. Foto di Radar Interior

 

Spaghetti di Salvatori

La famiglia Spaghetti (design Elisa Ossino) di Salvatori – che oltre al rivestimento a parete include manopole dei rubinetti e frontali degli arredi bagno – ha un pattern chiaramente riferito all’omonima pasta italiana.

Un motivo ondulato, ottenuto con macchinari di ultima generazione e minuzia artigianale, che cambia in base al marmo o alla pietra: Bianco Carrara, Crema d’Orcia Select, Pietra d’Avola, Silk Georgette®.

Spaghetti di Salvatori
Spaghetti di Salvatori

 

Tweed Marble di Zanotta

Tweed Marble (design Garcia Cumini) di Zanotta, dal piano di marmo Striato Olimpico, bianco con decise venature grigie, arricchisce una serie di tavoli già a catalogo, dalla forma irregolare e organica.

La pietra è stata volutamente scelta per il suo grafismo, che, unitamente alla linea diagonale che taglia il piano stesso, ricorda le nervature di una foglia: due elementi accostati in modo che le striature combacino a losanga specularmente, sostenuti da una lastra di mdf e da gambe di tubolare d’acciaio a cono.

Tweed Marble di Zanotta
Tweed Marble di Zanotta. Foto: Omar Sartor

Foto in apertura: lavorazione del marmo by Radar Interior

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento




Articolo realizzato in collaborazione con...