Manutenzione condizionatori. È obbligatoria? A chi spetta e ogni quanto farla

Con il caldo alle porte inizia a farsi sentire il bisogno di accendere l’aria condizionata. Prima però è bene provvedere alla manutenzione dei condizionatori (sia in casa che in ufficio).

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La manutenzione del condizionatori è obbligatoria? A chi spetta e ogni quanto farla

L’aria condizionata è diventata indispensabile per affrontare umidità e caldo torrido che caratterizzano molte località italiane. Sia in casa che in ufficio, il numero di condizionatori installati aumenta sempre più, ma attenzione: la legge impone alcuni obblighi, in primis la manutenzione.

Alcune tipologie di condizionatori richiedono una manutenzione ordinaria e straordinaria costanti nel tempo, per garantire alti standard di efficienza e qualità dell’aria. A stabilirlo è una legge risalente al 2014 dove è indicata la potenza dei condizionatori per cui tale manutenzione è obbligatoria e non facoltativa.

Questi elettrodomestici richiedono pulizia e sanificazione programmate nel tempo che necessitano di personale tecnico specializzato.

La corretta manutenzione ha diversi aspetti positivi: migliora la capacità di raffrescamento, assicura una buona qualità dell’aria e ha un impatto positivo sull’abbattimento dei costi in bolletta.

Di seguito la panoramica completa degli obblighi previsti dalla legge e delle tempistiche da segnare sul calendario.

Manutenzione condizionatori, in quali casi è obbligatoria?

Ogni anno prima dell’estate si ripropone lo stesso dubbio: bisogna provvedere alla manutenzione dei condizionatori? E se sì, quando è obbligatoria e quando, invece, facoltativa? La legge risponde in maniera chiara: l’articolo 8 D.P.R. 74/2013 sancisce l’obbligo della manutenzione per gli impianti con potenza pari o superiore a 12kW.
Se in casa/ufficio sono presenti più condizionatori, bisognerà sommare la potenza di ciascuno per ottenere la potenza complessiva.

In tutti gli altri casi, quando cioè la potenza termica è inferiore ai 12 kW, la manutenzione non è obbligatoria ma caldamente consigliata, vale a dire che prima dell’accensione si dovrebbe sempre eseguire un’accurata pulizia e controllare lo stato dei filtri.

Tornando alla manutenzione obbligatoria, secondo il DPR 74/2013 si dovrebbe eseguire ogni 2-4 anni, in base alla tipologia e alle caratteristiche dell’apparecchio.

La manutenzione obbligatoria comprende una serie di operazioni che hanno lo scopo di verificare l’efficienza del condizionatore, tutelare la salute di chi vive nell’ambiente e la salubrità dell’aria:

● pulire filtri e split con appositi detergenti;
● pulire/sanificare le parti esterne;
● controllare il livello del gas refrigerante (e, se necessario, ricaricarlo);
● verificare il buon funzionamento di tutti i componenti.

É importante sapere che la manutenzione obbligatoria, richiede l’intervento di personale specializzato il quale rilascia una certificazione in cui sono indicate date e tipologie di lavori eseguiti. Quella non obbligatoria, invece, può essere effettuata in autonomia – con le dovute accortezze – seguendo le indicazioni contenute nel libretto delle istruzioni.

Oltre agli obblighi di manutenzione, ricordiamo che la legge dà indicazioni circa la temperatura da impostare: non dovrebbe essere minore di 26 °C con una tolleranza di 2°C.

Cos’è il libretto di impianto e quando è obbligatorio

Oltre alla manutenzione obbligatoria, la legge impone il possesso del “libretto di impianto termico” sia per gli impianti di climatizzazione di nuova installazione che per quelli già esistenti.

Questo libretto è “la carta d’identità” del climatizzatore; al suo interno sono indicate le informazioni riguardanti installazione, guasti, manutenzione, interventi eseguiti. A partire dal 2016, gli obblighi di legge sul libretto di impianto sono parzialmente mutati, adesso deve riportare obbligatoriamente:

● data e tipologia dei controlli eseguiti;

● la descrizione della configurazione dell’impianto.

Il libretto viene rilanciato dalla ditta che fornisce l’impianto e procede alla prima installazione del condizionatore.

A chi affidarsi

Le operazioni di manutenzione dei condizionatori con potenza superiore a 12 kW non possono essere improvvisate, per eseguirle è necessario affidarsi a tecnici esperti.

Per quanto riguarda la manutenzione di tipo ordinario, la legge non richiede particolari certificazioni, al contrario per quella straordinaria (come il controllo del gas e la redazione del libretto di impianto) è obbligatorio contattare imprese certificate con tecnici in possesso del patentino Fgas.

Cosa succede se non si fa la manutenzione al condizionatore?

I condizionatori, come tutti gli elettrodomestici, sono soggetti all’usura del tempo e una corretta manutenzione può certamente contribuire a prolungare la loro durata. Per questo motivo non eseguire frequenti interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e pulizia può peggiorare la resa e, di conseguenza, far lievitare i consumi e il costo delle bollette.

Ma vi è un’altra conseguenza da non sottovalutare: se non si fa la manutenzione prevista dalla legge possono peggiorare i livelli di inquinamento indoor e outdoor: i filtri, se sporchi, diventano un ricettacolo di polvere, detriti, batteri, muffe e patogeni che influiscono sulla qualità dell’aria.

Cosa succede se non si fa la manutenzione al condizionatore
Non eseguire frequenti interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e pulizia può peggiorare la resa dei condizionatori e, di conseguenza, far lievitare i consumi e il costo delle bollette

Ogni quanto eseguire la manutenzione ordinaria e straordinaria

Per quanto riguarda le tempistiche, bisogna fare una distinzione tra la manutenzione ordinaria degli apparecchi e quella straordinaria.
Quella ordinaria andrebbe eseguita almeno due volte all’anno, meglio se nei periodi che ne precedono l’accensione (ad esempio a maggio, prima del caldo estivo) e nel periodo immediatamente successivo allo spegnimento.

Discorso a parte per gli apparecchi a pompa di calore che vengono usati sia in estate che in inverno. In tal caso sarebbe meglio eseguire manutenzione e pulizia dei filtri più volte l’anno.
Passando alla manutenzione straordinaria, questa va eseguita una volta all’anno da personale specializzato in grado di controllare il livello del gas presente e il funzionamento del condensatore.

I vantaggi della manutenzione

Come abbiamo visto, per gli impianti di condizionamento con potenza superiore a 12 kW la legge prevede precisi obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria, pena l’applicazione di sanzioni.

Ma la manutenzione di questi apparecchi non deve essere vista come un mero obbligo legislativo ma come un’opportunità per allungare durata ed efficienza degli apparecchi installati. I vantaggi della manutenzione sono molteplici (di seguito i principali):

● risparmio energetico, un climatizzatore manutenuto e pulito è più efficiente, quindi impiega meno tempo per abbassare la temperatura dell’ambiente nel quale è installato;
● diminuisce l’inquinamento (sia indoor che outdoor), i filtri sporchi possono raccogliere acari e batteri causando disagi alle persone presenti, al contrario dovrebbero diffondere aria fresca e pulita.

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