A cura di: Silvia Giacometti Indice degli argomenti: Il lino, la fibra più “verde” e di tendenza del momento Il prodotto tessile più antico al mondo Come si ricava? Quali sono i suoi vantaggi? Che prodotti si possono realizzare con questa fibra ecologica? Far scoprire le proprietà e i pregi del lino, quale fibra vegetale virtuosa con notevoli possibilità di applicazione e di utilizzo: questo è uno degli obiettivi della Confederazione Europea del Lino e della Canapa (CELC), organizzazione occupata nel sostenere la commercializzazione delle collezioni in lino con una campagna di promozione sul mercato europeo, in particolare in Francia, in Italia e nel Regno Unito, mediante iniziative fisiche e digitali. Il lino ha moltissime proprietà, ma molti di noi sicuramente non le conoscono tutte. Ad esempio, questo materiale ecologico non presenta scarti, non richiede acqua per la sua irrigazione, ed è biodegradabile e rinnovabile. Inoltre, favorisce l’attività biologica del suolo e migliora la qualità delle colture successive del 20-30%. Il lino, la fibra più “verde” e di tendenza del momento Il lino è il prodotto tessile più antico al mondo, una fibra vegetale di grande tendenza e la più “verde” e innovativa del momento. Abbiamo voluto conoscere meglio questo prezioso materiale grazie a Ornella Bignami, partner per l’Italia dell’Alleanza per il Lino e la Canapa europei. Le rivolgiamo qualche domanda. ©S.Randé_Confédération Européenne du Lin et du Chanvre Il prodotto tessile più antico al mondo Il lino è il prodotto tessile più antico al mondo, una fibra vegetale di grande tendenza e la più verde e innovativa del momento. Il lino è una pianta che rispetta l’ambiente, un modello di semplicità e naturalità. L’Europa Occidentale è il primo produttore: l’80 % della produzione mondiale di lino fibra proviene dalle zone costiere, da Caen sino ad Amsterdam (ossia 3 paesi: Francia, Belgio e Paesi Bassi). Le caratteristiche principali del lino sono: la prossimità e la tracciabilità (garantite dall’Alleanza per il Lino e la Canapa europei, il nuovo nome che dallo scorso 8 dicembre ha assunto la Confederazione Europea del Lino e della Canapa), non presenta scarti e non richiede acqua per la sua irrigazione, è biodegradabile e rinnovabile. Il materiale tessile è traspirante, termoregolatore e di facile manutenzione. Le caratteristiche tecniche dei compositi in lino sono la leggerezza, la solidità e la grande resistenza. È un perfetto isolante acustico e termico e garantisce un elevato assorbimento delle vibrazioni. ©S.Randé_Confédération Européenne du Lin et du Chanvre Come si ricava? La coltivazione del lino, che viene rinnovata in rotazione ogni sette anni e necessita di poco azoto, favorisce l’attività biologica del suolo e migliora la qualità delle colture successive del 20-30% (frumento, patate, colza…). Le sue fasi di lavorazione includono la semina (da marzo ad aprile con la fioritura a giugno), l’estirpazione (non si taglia!) per preservare tutta la lunghezza delle fibre contenute nei fusti. Dopo l’estirpazione, le lunghe radici rimaste nel terreno consentono la fertilizzazione del suolo, e la sua coltivazione diventa così una coltura di rotazione per eccellenza. Vi è poi la macerazione che garantisce la trasformazione naturale della pianta in fibra. Il processo di macerazione va da luglio a settembre e si tratta di un processo naturale al 100 %, che trasforma la pianta in fibra. Le precipitazioni, la rugiada mattutina e il sole aiutano i microrganismi presenti nel terreno a eliminare la pectina che salda le fibre tessili alla parte legnosa del fusto. Al termine di questa fase, viene raccolto in balle. La stigliatura è la procedura meccanica successiva che può essere realizzata in qualsiasi momento dell’anno. La pianta è integralmente valorizzata e nulla si perde: tutte le fibre, lunghe e corte, e tutti i derivati si riutilizzano, ad esempio per le lettiere degli animali. Con la pettinatura successiva la fibra viene parallelizzata, calibrata e stirata sotto forma di nastri morbidi e lucenti. Vi è poi la preparazione dei nastri di lino pettinati anche provenienti da diversi lotti per garantire la creazione di un filo omogeneo e costante nel tempo. I cicli successivi riguardano la filatura e la tessitura e la lavorazione a maglia. La nobilitazione è il processo ultimo che consiste nel modificare l’aspetto dei tessuti di lino. Questo materiale ha un’ottima affinità tintoriale e risulta particolarmente adatto ai coloranti con un impatto ambientale contenuto. ©S.Randé_Confédération Européenne du Lin et du Chanvre Quali sono i suoi vantaggi? Il lino è in grado di superare le tendenze ed è un materiale sinonimo di tracciabilità, di competenza e di trasmissione. Segno durevole della slow fashion e del design sostenibile su tutti i mercati – Moda, Casa, Lifestyle e Compositi (tessili tecnici ad alte prestazioni per i settori Sport & tempo libero, Design), Edilizia, questo materiale “verde” si impone in un mondo in transizione: una materia con esperienza e la forza viva di un’economia della praticità. Il tessuto finito è di facile manutenzione anche lavandolo ad alte temperature, lascia respirare la pelle e presenta eccellenti proprietà termoregolatrici: è un ottimo isolante a temperature rigide. Particolarmente assorbente, permette la traspirabilità. Sierra di Mark Alexander Che prodotti si possono realizzare con questa fibra ecologica? Oltre che per il settore della moda (il 60% del suo impiego), il lino viene utilizzato per realizzare tessuti per l’arredamento di interni, tra cui la versione in lino lavato che conta per il 30%. Per il 10% il lino viene usato per impieghi tecnici: la sua leggerezza, resistenza e la capacità di assorbimento degli urti ne fanno una fibra naturale e ideale per i materiali compositi ad alte prestazioni. I compositi di questo materiale ecologico possono essere arricchiti da biocompositi. Biancheria casa di F.lli Graziano Hamac collection di Jean Philippe Nuel realizzata con tessuti in fibra di lino Duales di Saintluc è un elegante coffee table in fibra di lino e massello di rovere Skate Bugle di Akonite, realizzata con materiali compositi i quali permettono di alleggerire la tavola senza comprometterne la funzionalità Un po’ di cifre 1 ha di Lino Europeo = 900 kg di filati oppure 3 750 m2 di tessuti oppure 4 000 camicie oppure 450 set da biancheria da letto oppure 1 375 sedie in lino composito Superfici 2021 Europa : 116 927 ha Francia : 99 222 ha La Confederazione Europea del Lino e della Canapa (CELC) L’Alleanza per il Lino e la Canapa europei è l’unica organizzazione europea agroindustriale di riferimento su scala mondiale che unisce tutti gli attori della catena del valore del Lino e della Canapa europei. Riunisce oltre 10.000 imprese di 16 Paesi europei e svolge azioni fondate sui valori di collettività, innovazione, validità scientifica e rispetto degli esseri umani e del pianeta. L’Alleanza per il Lino e la Canapa europei è il nuovo nome della CELC, associazione fondata nel 1951. L’Europa occidentale è il primo produttore mondiale di fibre di Lino (Francia, Belgio e Paesi Bassi garantiscono l’80% della produzione). European Flax®: la garanzia di tracciabilità per fibra di Lino di qualità premium coltivata in Europa occidentale, in tutte le sue destinazioni. Una fibra vegetale prodotta da un’agricoltura che rispetta l’ambiente, senza irrigazione* né OGM. Masters of Linen®: Garanzia di tracciabilità del Lino trasformato da aziende europee presso siti europei ed Euromed 1. Un prodotto tessile vegetale, responsabile e locale in tutte le fasi: dalla fibra European Flax®, al filato e al tessuto. Photo Credit: ©S.Randé_Confédération Européenne du Lin et du Chanvre