Come funziona il recupero dell’acqua piovana in ambito domestico. Ecco cosa devi sapere

La raccolta dell’acqua piovana è un’azione eco-responsabile che offre vantaggi tangibili, sostenendo un uso più consapevole delle risorse naturali e promuovendo l’autosufficienza. Abbiamo rivolto qualche domanda a R.A.P. Recupero Acqua Piovana con l’intento di generare una conoscenza più approfondita sull’argomento, utile per tutti.

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Come funziona il recupero dell'acqua piovana in ambito domestico. Cosa c'è da sapere

La raccolta e il recupero dell’acqua piovana sono pratiche che stanno acquistando popolarità come parte di una gestione sostenibile delle risorse idriche. Il settore ha visto una crescita esponenziale, spinto dalla crescente consapevolezza ambientale e dalle politiche di incentivo per la sostenibilità. Le tecnologie per la raccolta e il filtraggio sono diventate più accessibili e performanti, permettendo un impiego più ampio e variegato dell’acqua piovana.

L’interesse verso il recupero e l’uso dell’acqua piovana è in costante aumento, inserendosi come elemento chiave in una gestione eco-compatibile dell’acqua. Per avere una visione più chiara su questo ambito e sulle possibilità attuali nel contesto domestico, abbiamo rivolto qualche domanda all’azienda R.A.P. Recupero Acqua Piovana, marchio registrato di Consumo Zero Srls, una società specializzata in progettazione, gestione e consulenza di sistemi energetici ecologici, e di edifici a basso consumo.

Come funziona il recupero dell’acqua piovana in ambito domestico. Risponde R.A.P. Recupero Acqua Piovana

Quali sono i principali vantaggi della raccolta dell’acqua piovana e come questo sistema contribuisce a ridurre l’impatto ecologico?

Il vantaggio principale, è senza dubbio quello della riduzione degli sprechi dell’acqua potabile per utilizzi non strettamente potabili. Oggigiorno, i sistemi di filtrazione delle acque piovane, ci permettono di rendere questa fonte idrica addirittura potabilizzabile. E con questi sistemi, anche la fornitura di acqua per l’uso igienico-sanitario è attuabile. Basti pensare, che una persona adulta, consuma in media circa 120 litri di acqua potabile solo per l’igiene personale (doccia).
Esiste anche il concetto secondo cui, un serbatoio per lo stoccaggio delle acque piovane, può migliorare il rapporto dell’edificio sull’invarianza idraulica.

Quali sono gli utilizzi più comuni dell’acqua piovana raccolta nelle abitazioni?

Nelle abitazioni, l’acqua piovana è comunemente utilizzata per l’irrigazione dei giardini, il lavaggio dei veicoli e, con i dovuti trattamenti, per l’uso in toilette e lavatrici. Nelle attività commerciali e industriali, trova impiego in processi che non richiedono acqua potabile, come il raffreddamento di macchinari o la pulizia di grandi superfici.

Perché un consumatore dovrebbe raccogliere l’acqua piovana?

Un consumatore dovrebbe considerare la raccolta dell’acqua piovana per diversi motivi vantaggiosi, sia dal punto di vista ambientale sia economico. Tra i principali ricordiamo:

Risparmio idrico e riduzione dei costi: L’acqua piovana raccolta può essere utilizzata per innaffiare il giardino, pulire l’esterno della casa o lavare la macchina, riducendo così il consumo di acqua potabile per usi non potabili. Utilizzare l’acqua piovana per le attività domestiche può portare anche a una diminuzione significativa nella bolletta dell’acqua, rendendo l’investimento in un sistema di raccolta rapidamente ammortizzabile.

Sostenibilità ambientale e consapevolezza ecologica: La raccolta dell’acqua piovana riduce la richiesta su risorse idriche locali, aiutando a conservare gli habitat acquatici e riducendo l’impatto sulle risorse naturali. La pratica della raccolta dell’acqua piovana può incrementare la consapevolezza ecologica e promuovere altre pratiche sostenibili a livello domestico.

Diminuzione dell’erosione e del runoff: Il raccolto dell’acqua piovana aiuta a controllare l’erosione del suolo e a ridurre il deflusso superficiale che può trasportare sostanze inquinanti nei corsi d’acqua locali.

Indipendenza idrica: In caso di siccità o restrizioni idriche, disporre di una riserva di acqua piovana può garantire un’indipendenza parziale dal sistema idrico pubblico.

Qualità dell’acqua: Per certe applicazioni, come l’irrigazione, l’acqua piovana può essere preferibile perché è generalmente più morbida e meno trattata chimicamente rispetto all’acqua di rubinetto.

Il recupero dell’acqua piovana comporta anche risparmi in termini di denaro?

Punto importante su questo genere di sistemi e impianti, ovvero la questione economica: non esiste un vero rientro economico per un sistema di riutilizzo delle acque piovane.

Al giorno d’oggi, con un costo medio sul territorio italiano di neanche 2€/m3 per l’acqua potabile, non vi è la possibilità di rientrare economicamente nella spesa di realizzazione di questi impianti. Chi li realizza, è per la stragrande maggioranza dei casi, un individuo dalla forte etica ecologica.

Il risparmio idrico, invece, è sempre garantito, e può variare a seconda dei casi, da un 20% minimo dei consumi idrici, fino alla copertura completa del fabbisogno idrico dell’intera struttura. Chiaramente, l’ultimo caso, è ottenibile solo grazie ad una particolare attenzione in fase progettuale dell’edificio, e l’utilizzo di sistemi che riducano i consumi idrici diretti (riduttori di flusso, casse WC a bassissimo contenuto idrico, programmazione mirata del sistema di irrigazione ecc).

Il recupero dell'acqua piovana comporta anche risparmi in termini di denaro
La raccolta e il recupero dell’acqua piovana sono pratiche che stanno acquistando popolarità come parte di una gestione sostenibile delle risorse idriche

In Italia, esistono normative o incentivi specifici che favoriscono l’installazione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana nelle abitazioni private?

Sul piano nazionale, sono svariate le regioni che hanno legiferato in merito alla possibilità (spese volte anche obbligatoria) di prevedere tali tipi di sistemi. Il problema, è che spesso non vengono applicate. Spiace perché potrebbero esserci molte più applicazioni, ma oggi la realtà dei fatti è questa. Ancor più grave, invece, è l’avere leggi che lo impongono su edifici di nuova realizzazione, e nessuna normativa che ne permetta la detrazione ai fini fiscali.

Si può parlare di ‘integrazione di sistema’ anche per i sistemi di recupero dell’acqua piovana?

Normalmente tali impianti sono perfettamente indipendenti rispetto altri sistemi ecologici oramai standardizzati, è quindi sbagliato parlare di integrazione tra questi due mondi tecnici molto simili ma profondamente differenti.

Vi può essere una coesione di sistema, se mai, andando a progettare tutti i nuovi edifici con questa altrettanta visione ecologica, ovvero quella di integrare ai concetti di efficienza energetica, anche l’efficienza idrica.

R.A.P. Recupero Acqua Piovana quali soluzioni propone al consumatore finale? Qual è il sistema più diffuso?

Noi siamo soliti proporre al cliente un sistema customizzato in base alle sue necessità. Passiamo ad impianti per la fornitura ai soli WC o sola irrigazione, fino ad impianti ad acqua potabilizzata, che possono, a seguito di interventi specifici, arrivare addirittura alla potabilizzazione, senza l’uso di sistemi ad osmosi inversa. Purtroppo, infatti questo ultimo sistema che è molto in voga, ha efficienze di filtrazione ottime, se non fosse per lo scarto di acqua che spesso è doppio rispetto all’acqua filtrata (ovvero, per ogni litro messo nella nostra caraffa della cucina, circa 2 litri vanno direttamente buttati allo scarico).

Noi abbiamo preferito affidarci a sistemi più evoluti, a filtrazione meccanica e non chimica, per ottenere una filtrazione che possa comodamente arrivare fino all’uso igienico-sanitario.

Il sistema più diffuso? Per costi e semplicità nella manutenzione, senza dubbio l’impianto per la fornitura di acqua a Wc e irrigazione.

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