Cartongesso, soluzione versatile (e ora anche ecologica) per case moderne

Sistema a secco, pulito e veloce, il cartongesso è un materiale totalmente al servizio della flessibilità costruttiva, sempre più sostenibile e circolare.

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Cartongesso, soluzione versatile (e ora anche ecologica) per case moderneIl cartongesso rappresenta una soluzione moderna e versatile per la costruzione a secco, offrendo numerosi vantaggi in termini di rapidità e pulizia del processo di posa. Sempre più impiegato nell’edilizia sostenibile e circolare, questo materiale si distingue per la sua flessibilità d’uso, risultando ideale soprattutto in contesti abitativi dove gli interventi richiedono minima invasività.

Grazie alla facilità di installazione e alle sue caratteristiche ecocompatibili, il cartongesso si afferma come una scelta preferenziale nelle ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni, combinando efficienza e rispetto ambientale.

Che materiale è il cartongesso?

Soluzione costruttiva totalmente a secco per il settore dell’edilizia, il cartongesso è un materiale composito in lastra: uno strato più o meno spesso di gesso (solfato di calcio diidratato macinato e calcinato), rivestito su entrambi i lati da fogli di cartone rigido (ottenuto da carta pressata con fibre naturali, colle, additivi). Tale sandwich riesce a combinare la leggerezza a una serie di qualità meccanico-prestazionali che lo rendono efficace per la realizzazione di setti murari o di volumi cavi (tipo i controsoffitti), ma anche di arredi autoportanti, grazie al supporto di apposite intelaiature metalliche.

Il cartongesso è infatti apprezzato per:

  • leggerezza, dovuta alla ridotta densità delle componenti, che facilita movimentazione e posa in opera, riducendo i carichi sulle strutture portanti;
  • resistenza, anche al fuoco nella versione colore rosa e all’umidità in colore verde, ideale per rispondere in modo versatile alle diverse esigenze progettuali;
  • aspetto prefinito, grazie alle superfici lisce dei fogli esterni di cartone, pronte per essere semplicemente stuccate nei punti di giuntura per essere poi dipinte o rivestite con carta da parati o altri tipi di finiture;
  • isolamento termoacustico, quando al cartongesso viene accoppiato, sul lato non visibile, un materiale isolante, sotto forma di fogli o di tappetini in rotolo.
Che materiale è il cartongesso?
Residenza privata a Osko (Russia). Rubinetteria CEADESIGN. Foto: Dmitry Tsyrenshchiokov, Sergey Krasyuk

 

Le tipologie di lastre di cartongesso

I pannelli di cartongesso sono differenziati a seconda delle prestazioni tecniche e dell’utilizzo che se ne deve fare. Oltre al colore del cartone esterno, che tuttavia non è di per sé discriminante, le lastre sono contraddistinte da lettere alfabetiche, che individuano tipologie e proprietà:

  • A, pannelli standard di colore chiaro, i più diffusi per realizzare pareti divisorie, mensole, librerie, cabine armadio, nicchie;
  • H, pannelli resistenti all’umidità, (H1, H2, H3 a seconda dell’assorbimento d’acqua, rispettivamente inferiore al 5%, al 10%, al 25%), di colore verde, trattati con speciali procedimenti, ideali per divisori e controsoffitti di ambienti come cantina, cucina, bagno;
  • F, pannelli resistenti al fuoco, di colore rosa, con gesso addizionato ad altri materiali, solitamente utilizzati per i volumi dei caminetti a inserto o in luoghi pubblici;
  • E, pannelli da esterno.

Esistono poi elementi ad alta resistenza, con l’aggiunta di ulteriore materiale che potenzi la densità del gesso, e isolanti, accoppiati a spessori di poliestere estruso o espanso, lana di vetro, fibre tessili tecniche, a seconda che si voglia ridurre lo scambio termico o il rumore.

Le tipologie di lastre di cartongesso
Dimora di charme Sessius1662 a Cessy (Francia). Foto: Roman Levchenko

 

Applicazioni del cartongesso negli interni

L’utilizzo del cartongesso è molto diffuso, poiché il sistema di posa è pulito e veloce e per questo preferibile in alcune particolari situazioni, ad esempio quando i locali risultino già abitati.

Le sue applicazioni possono essere tante e diverse:

  • pareti divisorie interne, per rimodulare il layout distributivo di una unità immobiliare;
  • controsoffitti, per ottimizzare le dimensioni volumetriche di un locale, nascondere impianti tecnici, isolare, connotare l’estetica di un ambiente;
  • rivestimenti, per migliorare l’aspetto estetico delle pareti esistenti;
  • elementi architettonici (come nicchie, lesene, pilastri o colonne non portanti…), per dinamizzare lo spazio;
  • arredi (mensole, librerie, contenitori…), per potenziare su misura la funzionalità domestica.
Applicazioni del cartongesso negli interni
La grande nicchia, ricreata esaltando dimensionalmente la sporgenza di un elemento portante verticale preesistente, rivestito di cartongesso, inquadra e dà risalto alla consolle sospesa. Come fondale espressivo, la parete retrostante è rivestita con piastrelle dal decoro tridimensionale ispirato agli anni Settanta della collezione Pop di Sartoria (marchio di Terratinta Group)

 

Cartongesso nella zona giorno

La zona giorno è il luogo della casa per il quale con maggiore frequenza si opta per una soluzione di cartongesso. Elementi studiati nelle proporzioni e nella composizione – mensole, ripiani, libreria passante, volumi per caminetti… –, inseriti nel contesto senza soluzione di continuità formale con le strutture murarie preesistenti, possono caratterizzare lo spazio, nel contempo organizzando al meglio libri, oggetti e apparecchi tecnologici.

Casa Thulite a Gaeta

Progettata dall’architetto Giorgia Pelliccia, con la supervisione di Marianna Meschino, nei pressi della spiaggia di Serapo, questa casa per le vacanze esternamente ha un aspetto tradizionale, tipico del luogo. Gli interni, inaspettatamente monocromatici, sprigionano energia grazie alla scelta del colore, derivato dal rosa della pietra norvegese da cui l’abitazione prende il nome, utilizzata per alcuni arredi.

In nuance tutte le stanze e le dotazioni, inclusa la vasca freestanding in camera da letto (con rubinetteria della collezione Midi di Palazzani. Progettato anche il soffitto dei diversi ambienti, modulato con il cartongesso per accompagnare i percorsi o dare ulteriore dinamismo all’insieme.

Casa Thulite a Gaeta
Casa Thulite a Gaeta. . Progettata dall’architetto Giorgia Pelliccia, con la supervisione di Marianna Meschino, nei pressi della spiaggia di Serapo a Gaeta

 

Palazzo Doglio a Cagliari

Si tratta di un edificio degli anni Venti completamente riqualificato, a partire dall’involucro esterno, reso più riconoscibile e contemporaneo, per ospitare un albergo. Lo studio della luce, condotto in collaborazione con Linea Light Group, ha compreso così l’illuminazione della facciata e il lighting design interno. Piani di diversi spessori a soffitto, realizzati con il cartongesso, delimitano le aree funzionali e celano le dotazioni tecniche.

Palazzo Doglio a Cagliari
Palazzo Doglio a Cagliari. Lo studio della luce è stato condotto in collaborazione con Linea Light Group

 

Cartongesso nella zona notte

Al pari della zona giorno, nelle camere da letto strutture di cartongesso possono fare la differenza.
Se l’ambiente è ampio (o, meglio ancora, articolato) si può pensare a una cabina armadio oppure organizzare una parete con piani orizzontali che funzionino da libreria e nel contempo possano ospitare la televisione, appesa, inquadrata dalla griglia strutturale appositamente progettata, o appoggiata su un volume, chiuso da ante a seconda delle esigenze di contenimento.

In alcuni casi risulta possibile erigere un setto freestanding non a tutta altezza, che possa separare diverse aree funzionali – area riposo e cabina armadio, ad esempio, o angolo studio – senza interrompere la continuità visiva e luminosa della camera. In tal modo questa quinta diventa la vera protagonista, dando un tocco originale all’insieme.

Residenza privata a Osko (Russia)

A nord di San Pietroburgo, questo cottage progettato da Tol’ko Studio ha grandi finestre panoramiche e si sviluppa su tre livelli. Tutte le pareti sono rivestite da pannelli che nascondono vani contenitivi, così come a soffitto, per integrare il sistema di illuminazione.

In tal caso i vani controsoffittati con pannelli di cartongesso hanno una altezza tale da diventare volumi espressivi e nel contempo nascondere i tendaggi a rullo per le ampie aperture trasparenti. Stesso concept anche nei bagni (con rubinetteria CEA), dove i tagli fra ribassamenti ospitano l’illuminazione e i pannelli integrano soffioni incassati delle docce. Il bianco è la tinta predominante, con accenti neri o più caldi nell’area privata, ad esempio nelle camere da letto, dove la pavimentazione è di legno di rovere.

Residenza privata a Osko (Russia)
Residenza privata a Osko (Russia). Foto: Dmitry Tsyrenshchiokov, Sergey Krasyuk

 

Hard Rock Hotel a Madrid

Grazie al cartongesso nelle camere di questo albergo spagnolo si sono creati dei ribassamenti ad hoc per incassare dei faretti (Linea Light Group), utili a creare atmosfera e nel contempo a servizio del letto. Con lo stesso materiale si sono realizzate le velette, della stessa altezza della parte controsoffittata, che proseguono lungo la parete finestrata e nascondono i binari per le tende oscuranti scorrevoli.

Hard Rock Hotel a Madrid
Hard Rock Hotel a Madrid

 

Dimora di charme Sessius1662 a Cessy (Francia)

Stile classico e dettagli contemporanei convivono in questa guest house in un antico maniero del XVII secolo, tra Francia e Svizzera. Elementi di architettura moderna alleggeriscono l’imponenza delle strutture storiche: esemplare il lungo muretto perimetrale di cartongesso delle camere nel sottotetto, che si trasforma di volta in volta in segno strutturale, piano d’appoggio per quadri e piccoli oggetti preziosi, testiera dei letti. Contemporanee anche le dotazioni tecniche dei bagni, con rubinetteria firmata Ritmonio.

Dimora di charme Sessius1662 a Cessy (Francia)
Dimora di charme Sessius1662 a Cessy (Francia)

 

Cartongesso in cucina

Il cartongesso può servire come alternativa alla muratura di laterizio per la realizzazione di una cucina tradizionale. Una opzione, totalmente a secco – che pertanto non intacca finiture e rivestimenti a pavimento e a parete eventualmente già posati –, dall’impatto decisamente espressivo (anche se non garantisce lo stesso grado di modularità degli arredi standardizzati): montanti e traversi di cartongesso hanno infatti spessori elevati, che sottolineano la presenza dei volumi contenitivi e che si possono rivestire con piastrelle, resina o semplicemente verniciare con prodotti impermeabili e lavabili.

I pesi sostenuti da queste strutture di cartongesso possono essere anche importanti – basta ben calibrare la gabbia metallica interna e scegliere le lastre ad hoc – e il tempo non ne scalfisce l’aspetto: niente piani imbarcati o fuori squadra dovuti al carico, ad esempio di tante padelle, di piccoli elettrodomestici o del forno.
Il cartongesso in cucina è utile poi anche per creare dei volumi a soffitto, che integrino la cappa, in modo da renderla protagonista sopra a un’isola o a centro stanza.

Cartongesso in cucina
Grazie al cartongesso in cucina si è creato un parallelepipedo a soffitto direttamente sopra all’isola con il piano cottura, al fine di installare la cappa Air Hub Ceiling di Franke. Si tratta di un sistema completo, che in un’unica soluzione combina modulo di igienizzazione dell’aria e potente aspiratore per fumi e odori. Il cartongesso è stato sagomato per inserire a filo il profilo perimetrale di acciaio inox dell’apparecchio (lungo ben 120 cm), puntando sul fattore estetico del risultato, minimale ma di grande impatto

 

Cartongesso in bagno

Nella stanza da bagno il cartongesso – tassativamente di tipo resistente all’umidità – è pratico per realizzare pareti divisorie e nicchie per creare il sistema doccia o un angolo lavanderia, ma anche controsoffitti scenografici, che integrino i soffioni o l’illuminazione, sia nel vano doccia sia sopra il lavabo.

Cartongesso in bagno
Con il cartongesso adatto ad ambienti umidi è possibile anche ricreare le spalle per inserire un piatto doccia in nicchia e separare utilmente diverse aree funzionali di un bagno. Come in questo caso, in cui il lavabo (Tino di Colavene) e il box sono divisi da una parete a tutta altezza, rivestita di piastrelle

 

Cartongesso in bagno
In questo bagno attrezzato con prodotti Ideal Standard Atelier Collections (Idealrain Solos soffione a 3 funzioni tondo e doccetta, colonna termostatica Ceratherm T125, piatto doccia Ultra Flat S i.life), disegnata da Ludovica Serafini e Roberto Palomba, i sanitari sono nascosti alla vista da un setto murario di cartongesso, rivestito con elementi ceramici effetto legno. Foto Carlo William Rossi+Fabio Mureddu

 

Arredi di cartongesso

Piccoli arredi e complementi si possono costruire con il cartongesso: basti pensare ai comodini, alle panche contenitive, alle madie sospese, agli armadi in nicchia, ai mobili del bagno. Soluzioni di facile realizzazione – e in tempi brevi – che risolvono un angolo o una zona funzionale in modo perfettamente personalizzato, anche dal punto di vista del colore.

Suite nel faro di Capofaro a Salina

Lo studio MAB Arquitectura firma il recupero dell’antico complesso del faro di Capofaro, situato su un promontorio a strapiombo sul mare dell’isola, progetto che ha ricevuto menzione al premio In/Arch 2023 nella categoria Riuso/Restauro.

Sei suite di diversa grandezza, in cui sobrietà e funzionalità sono le parole chiave sia dell’involucro architettonico sia dell’intero contenuto. Inclusi gli arredi progettati e realizzati su misura (come il mobile a giorno che funziona anche da comodino e nel contempo da panca), declinati esclusivamente in bianco.

Suite nel faro di Capofaro a Salina
Suite nel faro di Capofaro a Salina

 

Cartongesso ecologico

Pur essendo di per sé un materiale sostenibile – per via delle componenti naturali e della riciclabilità (seppure con processi di smaltimento controllato) – oggi sul mercato si affacciano varianti ulteriormente green, che vengono incontro alle istanze sempre più diffuse riguardanti l’attenzione per l’ambiente e l’applicazione di economie circolari.

È il caso, ad esempio, delle lastre contenenti percentuali elevate di materiale riciclato certificato, proveniente da scarti di cartongesso tradizionale: a loro volta totalmente riciclabili a fine vita, hanno bassissime emissioni di VOC e in taluni casi si distinguono per prestazioni ulteriori, come ad esempio la capacità di funzionare da filtro, assorbendo e neutralizzando la formaldeide presente nell’aria interna.

E ancora, pannelli con cartone 100% da carta riciclata e additivi naturali per l’adesione del sandwich (come ad esempio l’amido di mais) o, addirittura, ottenuti da scarti vegetali, leggeri e isolanti, interamente compostabili al termine dell’utilizzo.

Quanto dura il cartongesso?

La durata nel tempo di una lastra di cartongesso dipende da molti fattori, tra cui qualità del materiale, condizioni ambientali del luogo di installazione, posa in opera corretta. La scelta iniziale della tipologia di cartongesso più adatta alle esigenze applicative è fondamentale, anche in base all’esposizione eventuale all’umidità o a sbalzi termici del materiale.

La posa, come per qualsiasi altra soluzione costruttiva, deve essere a regola d’arte, al fine di evitare successive fessurazioni tra gli elementi o distacchi di questi ultimi dalla struttura metallica portante.

Anche la manutenzione è importante, controllandone lo stato periodicamente, stuccando e riverniciando eventuali imperfezioni ed evitando ai manufatti di cartongesso urti o carichi impropri, dovuti ad esempio all’appendere oggetti pesanti con sistemi di fissaggio inadeguati.

Perché scegliere il cartongesso

Leggero e semplice da lavorare, con la conseguenza di prestarsi alla realizzazione di opere anche complesse e totalmente personalizzate con un minimo impegno tecnico, il cartongesso si distingue per la rapidità di posa e per l’aspetto finale prefinito. Le superfici dei pannelli risultano lisce e uniformi, pronte da rifinire con la pittura o un rivestimento a piacere secondo una tempistica ridotta.

Al contrario di una parete tradizionale, realizzata in laterizio, un setto di cartongesso non intacca la pavimentazione preesistente – potendo essere poggiato a terra e fissato solamente a soffitto –, lasciando così libertà di modifica nel tempo. Inoltre, trattandosi di una tecnica a secco, l’area di lavoro risulta più pulita e completamente asciutta.
Anche il costo è contenuto, rispetto ad altri materiali edili, soprattutto se si considera il valore della manodopera in relazione alla tempistica di posa.

Quanto costa un foglio di cartongesso?

Il costo di una lastra di cartongesso può variare sensibilmente in base alle dimensioni e allo spessore, alla tipologia (quelle per impieghi specifici costano di più dei modelli standard), alla quantità acquistata e, non da ultimo, dalla marca del produttore.

Oltre al costo del materiale bisogna poi considerare quello delle componenti accessorie per il completamento del lavoro (profili metallici, viti, stucco, nastro coprigiunto, finitura finale) e della manodopera.
In linea di massima la realizzazione di una parete o di un controsoffitto di cartongesso standard si aggira in media dai 30 ai 50 euro al mq, costo che aumenta se si opta per soluzioni speciali come quelle ad esempio ignifughe o isolanti.

FAQ Cartongesso

Come si ricicla il cartongesso?

Rifiuto speciale non pericoloso, il cartongesso non può essere smaltito come rifiuto urbano ma va riciclato in impianti specializzati, che separano le componenti e ne recuperano i materiali riutilizzabili, al fine di ridurre l’estrazione di nuove risorse naturali. Gesso e cartone da riciclo possono dare vita a nuove lastre ecologiche, entrando così in una virtuosa economia circolare.

I privati possono consegnare il cartongesso scartato alla piattaforma ecologica del proprio comune, in caso sia autorizzata allo smaltimento, oppure ad operatori specializzati, che (a pagamento) lo conferiscono agli impianti specifici di trattamento dei rifiuti o lo smaltiscono in propri stabilimenti.

Cosa si mette sopra al cartongesso?

Dopo aver stuccato le giunture fra i pannelli di cartongesso e averle cartavetrate per renderle levigate, la superficie è pronta per essere imbiancata. Uno strato di primer ad hoc può aiutare a proteggere il cartone dall’umidità della pittura e una migliore presa di quest’ultima, che deve essere scelta adatta al fondo (in questo caso poroso e assorbente). Alcune vernici apposite infatti possono essere stese direttamente sul cartongesso, senza necessità di fissativo.

Se si desidera, il cartongesso può anche essere intonacato, con prodotti specifici, o rivestito con carta da parati oppure altri materiali, incluse le piastrelle (meglio però se leggere), da fissare con collanti appositi.

Quanti chili regge il cartongesso?

In generale è difficile stabilire un valore preciso di capacità portante del cartongesso, perché ciò dipende dalle proprietà di ciascun prodotto. Oltre a consultare le tabelle di carico dei produttori di tasselli e di viti per cartongesso, si può stimare che una lastra standard da circa 1 cm di spessore può sostenere diversi chilogrammi, ma non carichi molto pesanti (come ad esempio televisori a schermo piatto grandi, contenitori sospesi, mensole cariche di libri). Al contrario lastre rinforzate o doppie hanno maggiore portata, arrivando a reggere, per ogni tassello, oltre 40 kg.

Da ricordare poi che conviene distribuire il carico, evitare di posizionare i ganci troppo vicino ai bordi delle lastre, considerare, in fase di realizzazione della parete, di rinforzare la struttura metallica portante (quando si debbano appendere oggetti particolarmente pesanti).




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