Giornata mondiale dell’acqua: l’acqua del rubinetto fa bene a tutti

Tutelare l’acqua ed essere consapevoli dell’importanza della sua qualità in ogni momento, non solo quando sgorga dai rubinetti ma anche nelle sue fonti fondamentali. È questa la riflessione a cui invita la Giornata Mondiale dell’Acqua 2022

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Acqua del rubinetto: la nuova direttiva Ue ne incentiva sicurezza e utilizzoIndice:

La Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), che si celebra il 22 marzo, è una ricorrenza che celebra l’acqua e che ha come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza del valore dell’acqua riducendo lo spreco. Attualmente 2 miliardi di persone vivono senza accesso all’acqua potabile.

Acqua: tutela, sprechi e consapevolezza

Come ogni anno Finish in collaborazione con IPSOS, sviluppa uno studio relativo alle abitudini, al consumo, alla tutela e allo spreco dell’acqua in Italia. La ricerca, condotta nel mese di gennaio 2022, ha evidenziato una maggiore attenzione al consumo e all’utilizzo delle risorse energetiche e naturali.

Tra i risultati di maggiore rilievo e interesse, in un’ottica di utilizzo dell’acqua, si registra il costante miglioramento, tra i possessori di lavastoviglie, della percentuale di coloro che non sciacqua più i piatti a mano prima di metterli in lavastoviglie (33%), con un aumento del 3% rispetto al 2021 e del 7% rispetto al 2020. Questo determina un risparmio d’acqua di 38 litri ad ogni lavaggio.

Dalla ricerca Ipsos per Finish emergono poi indicazioni molto interessanti anche in relazione alle percezioni di consumo rispetto alla risorsa idrica. Gli italiani, infatti, sono tra i più spreconi in Europa, con un consumo medio pro-capite di 220 litri al giorno contrariamente alla media europea di 165 litri. Fotografia simile anche in relazione ai consumi per famiglia: solo il 3% degli italiani adulti ha consapevolezza sul corretto consumo di oltre 500 litri per famiglia al giorno.

Gli italiani al primo posto per consumo acqua del rubinetto
Il 68% degli italiani ritiene erroneamente che il consumo per famiglia sia inferiore ai 100 litri giornalieri contro i 500 litri reali – fonte indagine Finish e IPSOS

Ma quali sono i comportamenti che gli italiani mettono in atto per provare a ridurre il proprio impatto sull’acqua e contribuire pertanto alla sua tutela? Il 73% dichiara di chiudere i rubinetti quando non necessario e, giustamente, di utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico, il 49% si impegna a fare docce più brevi, il 67% preferisce la doccia alla vasca. Queste attenzioni, fondamentali per la tutela dell’acqua, garantiscono poi un impatto, sicuramente rilevante, anche sul consumo delle risorse energetiche, come elettricità e gas.

Infine, proprio relativamente ai consumi, l’acqua si dimostra ancora la meno controllata dagli italiani: il 40% degli intervistati, infatti, dichiara di controllare sempre il consumo di energia elettrica, il 38% quello di consumo di gas mentre un limitato 32% si preoccupa del consumo di acqua.

comportamento italiani e acqua
Piccoli comportamenti utili a ridurre l’impatto di consumo di utilizzo dell’acqua del rubinetto – fonte indagine Finish e IPSOS

Quanto è sicura la nostra acqua del rubinetto?

L’Italia è un Paese ricco di paradossi legati all’acqua: l’Italia è al 1° posto in Europa e al Mondo per consumo di acqua minerale in bottiglia, con 200 litri pro capite. Serve un cambiamento, il più veloce possibile, verso un consumo più sostenibile ed attento dell’acqua. L’ambiente – ma anche il benessere dei cittadini – ci chiede di valorizzare l’acqua del rubinetto in tutte le case, gli uffici, i luoghi pubblici.

Il primo ostacolo da superare, per molti, è il timore di bere acqua non sufficientemente testata e sicura. Ecco perché l’Ue ha recentemente aggiornato dopo oltre 20 anni la direttiva comunitaria che garantisce il rispetto di standard molto elevati.

La Direttiva UE 2020/2184 sull’acqua potabile porta obiettivi chiari:

  • migliorare la qualità dell’acqua a garanzia della salute dei cittadini;
  • promuovere il consumo di acqua del rubinetto per ridurre i rifiuti in plastica;
  • favorire l’accesso all’acqua potabile.Bere acqua del rubinetto: l'approfondimento Culligan sulla direttiva Ue

L’acqua proveniente dagli acquedotti del nostro Paese è buona e controllata: non a caso secondo l’Istat nel 2020 la percentuale di famiglie che ancora non vogliono bere acqua del rubinetto è scesa al 28,4%. Un dato in costante calo, tanto che solo nel 2002 superava quota 40%.

Una tendenza dimostrata anche dai dati dell’indagine statistica svolta nel 2021 per Aqua Italia, associazione che rappresenta le aziende del settore del trattamento delle acque primarie. Secondo tale ricerca l’82,7% della popolazione italiana ha bevuto acqua del rubinetto (trattata e non) nei 12 mesi precedenti, con un tasso di crescita rispetto al 2020 di oltre il 5%. Il 47,3% del campione ha dichiarato di farlo sempre o quasi sempre e quasi un terzo (32,6%) ha in casa almeno un sistema di affinaggio dell’acqua.

Vantaggi ambientali, etici ed economici

Oltre la sicurezza sanitaria, c’è l’ambiente. Il regolamento comunitario, infatti, spinge gli Stati a promuovere l’uso dell’acqua del rubinetto rispetto a quella in bottiglia. Secondo le stime Ue, migliorare l’accesso a un’acqua potabile di qualità consentirà di ridurre del 17% il consumo di quella nel packaging di plastica.

Il risvolto è anche sociale: i più deboli possono e devono avere a disposizione acqua buona e sana. Una prima mossa, in questa prospettiva, è posizionare distributori di acqua nei luoghi pubblici (uffici, mense, ristoranti, ecc.) a titolo gratuito o a prezzi modici. Infine, ridurre i consumi di acqua imbottigliata farà risparmiare alle famiglie europee ben 600 milioni di euro all’anno.

Acqua del rubinetto: la filtrazione aiuta

L’acqua che arriva nelle nostre case è dunque sicura e soprattutto potabile e sottoposta a rigidi controlli. Però può presentare delle problematiche: in estate sa di cloro, a seconda di dove si abita l’acqua è particolarmente calcarea. Come è possibile migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto? Sicuramente la tecnologia può fare la sua parte.

I sistemi di filtrazione dell’acqua da collegare alla rete idrica domestica sono sempre più diffusi anche sul territorio italiano e si confermano validi strumenti. Con Claudio De Marco, direttore Settore Casa del Gruppo Culligan Italia, azienda che vanta 80 anni di esperienza nel settore del trattamento acqua, abbiamo cercato di comprendere la differenza tra soluzioni come gli addolcitori e i depuratori. e tutti i vantaggi che possono derivare dall’installazione di questi sistemi.

Culligan ha, inoltre, realizzato un “Dizionario dell’Acqua” che risponde in maniera immediata ai principali dubbi sull’argomento, diventando anche una base e uno stimolo per approfondire. Quanti tipi di acqua esistono e quali sono le loro caratteristiche? Quali sostanze inquinanti possono contaminarle? Quali sono le normative che tutelano la qualità dell’acqua? E quali i principali strumenti e processi di depurazione tramite i quali è possibile migliorarla e tutelarsi anche tra le mure di casa? Un modo per avere un’informazione corretta su concetti e questioni talvolta complicati, proteggersi dalle fake news e indirizzare consapevolmente i propri comportamenti concreti.

Scopri di più nella video intervista che CasaOggiDomani ha realizzato!

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