Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch. Il benessere delle persone al centro di ogni progetto

CasaOggiDomani incontra… Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch. L’approccio architettonico dello Studio Ecoarch non si limita a uno stile specifico, ma è piuttosto legato alla ricerca di semplicità, luminosità, accoglienza e connessione con la natura. Questa visione privilegia l’utilità e l’estetica di pochi elementi essenziali e belli, primo fra tutti il legno.

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Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch. Il benessere delle persone al centro del progetto

L’idea di architettura per lo Studio Ecoarch, con sede a Varese, non appartiene ad uno stile preciso, ma è associata piuttosto al desiderio di semplicità, luce, calore, natura: poche cose utili e belle.

Libertà di movimento, lunghe prospettive, fluidità tra dentro e fuori

Per Mauro e per tutto il suo team é importante che lo spazio in cui viviamo e lavoriamo abbia un rapporto forte con l’ambiente esterno. Libertà di movimento, lunghe prospettive, fluidità tra dentro e fuori sono i valori che ispirano ogni loro progetto, qualcosa di forte e sensoriale che possa in qualche modo assomigliarci, un luogo sano dove si possa ritrovare una parte di noi stessi e dove poter vivere in modo intelligente ed emozionante ogni giorno.

Come leggeremo in seguito, lo Studio Ecoarch predilige pochi materiali, ma senza dubbio di qualità e certificati. L’architettura in legno è la scelta sulla quale si fonda tutta la progettazione dello studio varesino: il legno infatti – secondo l’architetto Rivolta – è l’unico capace di far vivere gli edifici in modo differente rispetto ad altri materiali –  e la casa è forse l’esempio più prezioso – , un materiale che grazie alle moderne tecnologie vive oggi una seconda vita che dal passato lo proietta verso un futuro più sostenibile, più bello e più giusto per le persone e per il nostro pianeta.

Libertà di movimento, lunghe prospettive, fluidità tra dentro e fuori
Casa MM. Progetto di Studio Ecoarch. Photo Credit: Marco Reggi

Semplicità, luce, calore, natura: a colloquio con Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch

Quali sono i vostri principi guida fondamentali riguardo alla progettazione sostenibile ed ecocompatibile?

I principi su cui fondiamo il nostro lavoro, sono quelli dell’architettura bioecologica, ovvero: progettazione bioclimatica, utilizzo di materiali naturali, minimizzazione del fabbisogno energetico fino alla casa passiva e infine dotazione dell’edificio di un’impiantistica avanzata.

Partiamo dal primo, la progettazione bioclimatica. In termini progettuali, il passo decisivo è senza dubbio la corretta lettura del luogo. Le domande che ci poniamo sono: dov’è il sole? da dove arrivano i venti? dove sono le viste più preziose? ci sono ombre che limitano l’accesso al sole invernale? Utilizzare al meglio le peculiarità che la natura di un luogo offre, ci permette di organizzare al meglio lo spazio; questa attenzione al benessere delle persone è davvero il centro del nostro interesse ed è ciò che connota fortemente la nostra architettura.

Il secondo principio è l’utilizzo dei materiali naturali, altrettanto importante: per esempio, preferire la fibra di legno o il sughero al posto di un isolante di origine petrolchimica, non solo rappresenta un approccio ambientalmente consapevole, ma è soprattutto una scelta di qualità che si traduce in maggiore comfort.

Utilizziamo molto il legno sia per le strutture, che per le pareti ventilate e per le pavimentazioni; siamo amanti degli intonaci in calce e in terra cruda; usiamo spesso il tadelakt (un’antica tecnica di finitura marocchina) al posto delle piastrelle per i rivestimenti di bagno e cucina, pitture e smalti 100% di origine vegetale… insomma la bellezza in architettura nasce da un progetto corretto e si veste di materie naturali.

Semplicità, luce, calore, natura in ogni progetto: a colloquio con Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch
Casa BG. Progetto di Studio Ecoarch. Photo Credit: Carola Merello

 

Avete esempi concreti di come avete integrato tecnologie o soluzioni innovative nel vostro approccio architettonico al fine di massimizzare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale?

Nella ristrutturazione di Casa EE (a breve il progetto sarà terminato), non potendo isolare l’edificio con un cappotto esterno, abbiamo dovuto agire dall’interno; la casa però aveva dimensioni piuttosto ridotte e i 20 centimetri necessari per isolarla adeguatamente, avrebbero compromesso la vivibilità degli spazi interni. Abbiamo optato quindi per un isolante sottovuoto che, a fronte di un maggiore costo, riduce a pochi centimetri lo spessore necessario, con grande soddisfazione dei clienti che ora hanno una casa davvero performante con una riduzione della superficie minima.

In Casa BG, una casa prefabbricata in legno, abbiamo dovuto risolvere una sorta di contraddizione bioclimatica: il sole è a monte, ma la vista meravigliosa del lago e della catena del Monte Rosa è nel lato opposto, cioè a nord. Abbiamo privilegiato la vista per gli ambienti principali ma, con ampie finestre a sud e alcune pareti vetrate interne, abbiamo portato il sole fino dentro il soggiorno, la camera e lo studio posti a nord.

Semplicità, luce, calore, natura in ogni progetto: a colloquio con Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch
Casa BG. Progetto di Studio Ecoarch. Photo Credit: Carola Merello

 

In Casa NM, anch’essa prefabbricata in legno, sole e vista erano fortunatamente dallo stesso lato, quindi non è stato difficile impostare una corretta distribuzione (servizi a nord e locali a sud); ma la particolarità di questo progetto sta nell’avere incorniciato la vista del bellissimo tiglio presente sul terreno. Il progetto ruota quindi attorno al cannocchiale che all’interno della casa inquadra la folta chioma della pianta. Il tiglio diventa così la dominante della composizione e la sua presenza è percepita come un componente del nucleo familiare.

Semplicità, luce, calore, natura in ogni progetto: a colloquio con Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch
Casa NM. Progetto di Studio Ecoarch. Photo Credit: Marco Reggi

 

Infine in Casa MM, di nuovo prefabbricata in legno, il percorso di accesso svela progressivamente il semplice volume della costruzione conducendo all’ingresso, situato sul lato settentrionale e indicato da una piattaforma sporgente. Una rotazione impressa al volume originario genera in pianta un’impronta trapezoidale, il cui senso si trova nella volontà di inquadrare il paesaggio lacustre e anche di permettere l’affaccio al sole del sud delle camere e del soggiorno.

Semplicità, luce, calore, natura in ogni progetto: a colloquio con Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch
Casa MM. Progetto di Studio Ecoarch. Photo Credit: Marco Reggi

 

In molti dei nostri progetti, la compattezza del volume, spesso scavato in modo da formare degli spazi all’aperto ma coperti, è una strategia per ridurre il fabbisogno energetico. Forma compatta, studio bioclimatico, isolamento con materiali naturali sono le scelte ottimali per avere una casa davvero performante e confortevole.

Architettura senza bellezza, o bellezza senza architettura. Qual è il vostro approccio?

Non c’è architettura senza bellezza. La sola risposta funzionale è necessaria ma non sufficiente ed è determinante fondere le ragioni della composizione architettonica con le istanze dei committenti (i bisogni, i desideri, i sogni), con le loro possibilità economiche e con le potenzialità normative del luogo.

All’inizio ragioniamo soprattutto in pianta e quando questa funziona, allora cominciamo a sperimentare la terza dimensione, quella dei prospetti e infine dei render.

In che modo EcoArch affronta le sfide legate all’uso di materiali ecologici e sostenibili nella costruzione? Quali sono i criteri chiave nella selezione di materiali per garantire durabilità e impatto ambientale ridotto?

Dal punto di vista tecnologico, la nostra preferenza va alle costruzioni con struttura lignea. Il legno è un materiale naturale e rinnovabile; la sua trasformazione richiede una quantità minima di energia; viene assemblato facilmente in azienda o direttamente in cantiere e, altrettanto semplicemente, riciclato a fine vita per nuovi utilizzi; la sua leggerezza unita alle proprietà fisiche e statiche, lo rendono un’eccellente opzione dal punto di vista strutturale; è perfetto nella risoluzione dei ponti termici.

E ancora: costruire in legno significa maggiore precisione in termini di costi e di tempi di realizzazione in cantiere; con il legno è possibile una prefabbricazione spinta che porta in cantiere pareti, solai e tetti quasi completi. Naturalmente il legno viene prelevato da foreste gestite responsabilmente grazie alla certificazione FSC (Forest Stewardship Council); l’importanza delle foreste è sottolineata dal Green Deal europeo nella lotta contro il riscaldamento globale e la riduzione di biodiversità. Infine nel New European Bauhaus il legno come materiale da costruzione viene individuato come il migliore alleato nella progettazione di edifici sostenibili.

Anche gli altri elementi della costruzione devono essere coerenti con questa impostazione. I nostri progetti prevedono un uso limitato di materiali: il legno è il Re dei materiali e lo utilizziamo il più possibile per strutture, pavimenti, serramenti e, a volte, per rivestimenti esterni; i suoi derivati, come la fibra di legno o il sughero sono importanti per isolare in modo naturale l’involucro; la calce per le finiture (tadelakt e pitture), i metalli per rubinetteria e maniglie; le ceramiche per i sanitari. Una palette materica molto contenuta dunque, ma di assoluta qualità e ambientalmente consapevole.

La durabilità è strettamente legata alla qualità della progettazione, la cura nel disegnare i particolari costruttivi e nello scegliere i materiali migliori.

Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch
Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch

Mauro Rivolta dello Studio Ecoarch

Mauro Rivolta si laurea in architettura nel 1996 al Politecnico di Milano e inizia l’attività professionale lavorando per alcuni studi tra Milano e Varese. Nel 1998 frequenta il Master europeo al Politecnico di Milano sull’architettura bioclimatica durante il quale approfondisce l’approccio alla progettazione sostenibile.

Tra il 2000 e il 2001 viaggia in Europa centrale, in Sri Lanka sulle tracce dell’architettura di Geoffrey Bawa e in Australia dove incontra l’opera di Glenn Murcutt. Nel 2003, seguendo i corsi dell’ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica), diventa Tecnico Bioedile.

Nel 2004 fonda Studio Ecoarch a cui successivamente si uniscono gli architetti Davide Ferrari, Alessandro Cremona e Matteo Tagnocchetti. Lo Studio persegue un costante aggiornamento sui temi della sostenibilità con i corsi PassivHaus, ARCA (certificazione delle costruzioni in legno), CasaClima, Promo_Legno.

 

Foto in apertura: Casa BG, progetto di Studio Ecoarch. Photo Credit: Carola Merello